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OSLO VA VELOCE

Per sbarazzars­i, una volta per tutte, della fama di città noiosa, la Riyad del Nord Europa che campa di oro nero investe nell’arte contempora­nea. E, di pari passo, chiama archistar a inventare nuovi spettacola­ri spazi dove esporla

- Testo Stefania Romani Foto Enrico Salvadori

Un sondaggio commission­ato qualche anno fa dal sito di recensioni TripAdviso­r la liquidava come una delle cittˆ pi• noiose d’Europa. Incassato il colpo, la capitale norvegese non ci ha messo molto a scrollarsi di dosso questa reputazion­e. La nuova Oslo va veloce, al ritmo di investimen­ti multimilio­nari in progetti dall’architettu­ra audace. La recessione che mette alle corde il resto d’Europa non l’ha scalfita. Del resto, che i norvegesi siano vichinghi che hanno scoperto il petrolio sono loro stessi a dirlo. La cassaforte della Norvegia • nel Mare del Nord e nelle sue riserve di greggio che l’hanno fatta diventare l’ottavo maggior esportator­e di oro nero, nonchŽ Eldorado dei colossi energetici a caccia di licenze per trivellare. In cima alla lista con il Pil pi• alto del mondo (dietro a Qatar e Lussemburg­o), riesce a essere anche il posto dove si lavora meno: 1.426 ore all’anno contro la media delle 1.776 dei Paesi membri dell’Ocse. In altre parole: alta produttivi­tˆ senza farsi venire una crisi di nervi. ÇA Oslo veneriamo la natura, il trekking nelle foreste, i weekend nelle casette di tronchi con il gabinetto fuori, i bar del centro che ti macinano il caff• sul momento. Solo che adesso c’• anche voglia di vernissage in stile Saatchi Gallery,

 ??  ?? Il palazzo dell’Opera House a ridosso dell’Oslofjord. La caratteris­tica più spettacola­re è il tetto di marmo spiovente che permette ai visitatori di camminarci sopra.
Il palazzo dell’Opera House a ridosso dell’Oslofjord. La caratteris­tica più spettacola­re è il tetto di marmo spiovente che permette ai visitatori di camminarci sopra.

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