PEGGY È TORNATA
Volano ancora i famosi occhiali a farfalla di Mrs. Guggenheim. Per celebrare un compleanno importante
Città meravigliosa, Venezia, e con un gusto spiccato per l’originalità (Carnevale a parte). Per esempio, forse non tutti sanno che già al tempo della Serenissima si faceva largo uso di lenti protettive dalle montature più bizzarre, come testimonia la mostra Occhiali da Doge. Occhiali da sole nella Venezia del 700 (al Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, chiude il 24 settembre). Quasi una premonizione. Quando verso la fne degli Anni 40 la collezionista d’arte americana Peggy Guggenheim iniziò a frequentare calli, ponti e piazze lagunari insieme ai suoi inseparabili terriers, era facile riconoscerla per le labbra sempre colorate di rossetto e gli orecchini stravaganti che spesso portava spaiati, come quella volta a Londra, ottobre l942: a un lobo il pendente del pittore surrealista Yves Tanguy, all’altro quello di un esponente dell’astrattismo, Alexander Calder (scelta di mecenatismo imparziale). Ma a rendere davvero inconfondibile il suo look erano un paio di occhiali a farfalla disegnati per lei dall’amico-artista Edward Melcarth, e realizzati da Saflo. Sì, c’è proprio l’azienda di Calalzo di Cadore, nata nel 1934, dietro i vistosi “butterfy glasses” di Peggy, che scelse di vivere in pianta stabile sul Canal Grande, a Palazzo Venier dei Leoni. Più che naturale, quindi, festeggiare gli 80 anni del marchio di eyewear con una dedica speciale all’ultima “dogaressa”: una riedizione fedele, in numero super limitato, di quel modello tanto amato dall’eccentrica veneziana di adozione.