E J’ADORE LA DONNA
Come eravamo, come siamo, come saremo. Gli spot di una celebre fragranza raccontano da 15 anni l’identità femminile. L’ultimo episodio? È un invito a “issarsi” in un domani luminoso. Contando sulle proprie forze (e sull’aiuto di un noto bouquet)
Se credete che sia solo pubblicità, se lo riconducete a una semplice operazione di marketing, insomma, se siete convinte che lo spot di J’adore in onda sui nostri schermi non abbia niente a che vedere con voi/noi, non leggete questo articolo e passate oltre. Se, al contrario, guardando quel film pubblicitario, l’ultimo di un sequel che ha contribuito al successo dell’iconico profumo della Maison Dior, vi siete stupite anche solo per un momento della capacitˆ dei grandi brand di capire i desideri delle donne, divertitevi a (ri)scoprire com’• cambiato, in sintonia con l’evolvere della societˆ, l’universo femminile negli ultimi 15 anni. Addentrandovi nel magico mondo di quello che gli addetti ai lavori chiamano emotional branding, che altro non • che la capacitˆ delle marche di suscitare esperienze altamente emotive per conquistare i consumatori. Trasformando sofisticate pubblicitˆ, come quelle dedicate a J’adore dal 1999 a oggi, in uno specchio fedele di ci˜ che siamo o, meglio ancora, di ci˜ che vorremmo essere. E, allora, riguardate lo spot pi• recente del famoso profumo, ripassate le puntate precedenti e realizzate-ricordate: a) quando avete scoperto di bastare a voi stesse; b) quando vi siete sentite legittimate a sdoganare i sensi (tutti); c) quando avete sposato il minimalismo per poi (d) tradirlo col nuovo lusso, non pi• indicatore di uno status ma realizzazione di un piacere personale. E, soprattutto, quando avete capito che il futuro • donna e ogni donna • artefice del proprio destino (e).
a) Assoluto femminile. é il 1999 quando Jean-Baptiste Mondino realizza il primo film pubblicitario di J’adore in cui la bionda Carmen Kass, nell’era del minimalismo, osa immergersi in un mare dorato, da