INDOVINA CHI viene a DORMIRE
Condividere • una filosofia che si applica ovunque: dalle bici alle auto, dalle barche al tempo e persino al divano. Uno scrittore che ha messo il suo a disposizione in Rete (si chiama “couchsurfing”) fa il ritratto agli ospiti che lo hanno occupato
una coppia di ventenni argentini. Lei gracile, occhi a mandorla neri come perle dell’Atlantico e una fissa sfrenata per il reggae; lui silenzioso, non alto ma piazzatello, nerd dei motori - passiamo un’ora a parlare di vecchi modelli Fiat che io non ho mai sentito nominare. Vivono nell’hinterland sperduto di Buenos Aires e Roma è l’ultima tappa del loro primo viaggio in Europa. Commoventi, innamorati come due cardellini. Due giorni. Una stangona di Los Angeles: messicana di origine, alta una spanna più di me. Ha mollato uno stipendio d’oro alla Fao per trasferirsi in Europa. Da due anni insegna inglese a Ibiza dove è finita per caso grazie a un programma di scambi: in effetti non si interessa per niente di club e house music, ma le piace il mare e divide casa con un deejay di serie C. È a Roma perché ha trovato un volo low cost. Due giorni e mezzo. Il primo giorno, diffidente (teme che io sia un maniaco), il secondo si rilassa - capisce che sono timido e poi abbiamo in comune i Depeche Mode - l’ultimo mezzo, poco prima di partire, si apre e mi confida un passato straziante di amici losangelini devastati dal crystal meth. Da qui l’Europa.