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Viaggio in una casa-bacheca. Dove tutto racconta di chi l’ha immaginata. E che protegge un raffinatissimo bureau, in cui si scrivono i profumi
Al centro dell’abbagliante Medina di Marrakech ci si imbatte nella penombra di una “Alhambra” privata, dominata da intarsi e legni scuri. È una casalaboratorio dove tutto è piegato all’estetica di chi l’ha immaginata e “costruita”: Serge Lutens. Il designer, fotografo, profumiere ha inventato personalmente mura e mosaici, i decori di soffitti e pavimenti, i lucernai dai filtri blu (esportati, non a caso, nella sua boutique parigina al Palais Royal) e persino i lucchetti alle porte a forma di torre («proteggono ciò che mi protegge», è la sua spiegazione). L’artista francese, approdato in Marocco alla fine degli Anni 60, in questa casacentro di auto-documentazione ha sparpagliato sui tavolini intere collezioni di scorpioni e tartarughe, appeso alle pareti collane berbere e dipinti di epoca coloniale. «E gli oggetti esposti», mi fanno notare le mie guide locali, «sono solo il 20 per cento di quelli raccolti nel tempo da Lu-