VIAGGIARE DA FERMI
Di Veronica Raimo
Meglio chiamare Saul!” è un mantra contagioso. Basta sentirlo una volta per esserne conquistati. Anche da chi lo pronuncia: Saul Goodman, avvocato strampalato e geniale che, tra gli altri, cura di affari di Walter White, il prof produttore di metanfetamine protagonista di Breaking Bad. E così, dopo la quinta e ultima stagione della serie più stupefacente (in ogni senso) degli ultimi anni, il legale sarà protagonista di, titolo scontato, Better call Saul (in onda negli Usa da febbraio). Si chiama spin-off ed è uno dei numerosi stratagemmi per prolungare il successo di un format. Provate a citare Laverne & Shirley a chi è cresciuto a pane e Happy Days tra Anni 70 e 80 e avrete subito chiaro il concetto. Fonzie, Ricky e gli altri ragazzi di Milwaukee inoltre hanno battezzato Mork & Mindy e il loro “nano-nano”. Il fatto è che, come si dice del maiale, della serie non si butta via niente. O almeno ci si prova.
FIGLI E FIGLIASTRI
Ancora due parole sullo spin-off. I network lo amano perché moltiplica le possibilità di attirare spettatori e spesso surclassa l’originale. Nel 1976, per esempio, George e Mildred ha di gran lunga superato Un uomo in casa (serie
tv britannica davvero generosa: tra 1977 e 1984 va in onda anche il remake americano Tre cuori in affitto). Il caso più clamoroso è senza dubbio NCIS. Il crime drama, ora alla dodicesima stagione, ha come protagonisti gli agenti del Naval Criminal Investigative Service la cui prima apparizione era stata nel 2003 in JAG - Avvocati in divisa, un grande successo oggi quasi dimenticato. Nel frattempo gli agenti della Marina sono diventati i federali più amati dal pubblico Usa. E hanno procreato NCIS Los Angeles (da cui si era ipotizzato un NCIS Red Team mai confermato dal network Cbs) e NCIS New Orleans (in onda negli Usa dallo scorso autunno). Una proliferazione che batte la saga di CSI – Scena del crimine (alla quindicesima stagione) che, nata a Las Vegas, ha generato prima CSI Miami e poi CSI New York, rispettivamente cancellate nel 2012 (dopo dieci stagioni) e nel 2013 (dopo nove).
L’IMPERO DEL CRIMINE
È quello, solo televisivo per fortuna, sul quale neppure il produttore Dick Wolf immaginava di regnare quando Law & Order è andata in onda per la prima volta nel 1990. In oltre 20 anni ha creato spin-off ( Law & Order Criminal Intent, Law & Order SVU) e adattamenti prodotti ad hoc in Inghilterra, Francia e Russia. Mai andata a buon fine, invece, l’idea di farne un’edizione italiana. Meglio, a casa nostra, è andata a In Treatment. La serie, girata in uno studio dove un terapista ogni giorno della settimana incontra un paziente differente, è nata in Israele per essere replicata non solo da noi (il protagonista è Sergio Castellitto e a breve ci sarà una seconda stagione) ma anche negli Usa e nella Repubblica Ceca.
EFFETTO LAZZARO
Ascolti bassi e, soprattutto, investimenti pubblicitari insufficienti sono le ragioni principali per cui si cancellano le nuove stagioni. A volte troppo in fretta. Ci pensano poi servizi di streaming come Netflix e Amazon Prime Instant Video a resusci-
I film di culto, ripensati a puntate, sono il prossimo boom.
Dopo “Fargo”, è il turno di “L’esercito delle 12 scimmie”, “Dal tramonto all’alba” e “Scream”
tarle, sull’onda della richiesta dei fan. A quattro anni dalla fine, Fox ha ordinato una miniserie che nel 2014 ha riportato in vita 24 ( 24: Live Another Day), in cui l’ex agente del CTU Jack Bauer (Kiefer Sutherland), si è confermato uno dei personaggi seriali del piccolo schermo più amati in assoluto. È appena andata in onda negli Usa anche una nuova stagione di Heroes, interrotta nel 2010 e rilanciata da Nbc con il titolo di Heroes Reborn. Anche un genio come David Lynch non è esente dal fascino della resurrezione. Di recente il regista di Velluto Blu e Mulholland Drive ha confermato quanto annunciò 25 anni fa Laura Palmer nell’ultimo episodio del secondo I segreti di Twin Peaks: nel 2016 vedrà la luce una terza stagione. Recentemente Netflix ha comunicato che riporterà in vita il western Longmire, cancellato da A+E. Ma l’effetto Lazzaro non è finito: la moltiplicazione di nuovi canali e servizi di video on demand opererà di sicuro qualche altro miracolo.
ME LO RIFACCIO
Tutto parte da Hollywood. Negli ultimi 20 anni oltre ad avere fatto diventare film una lunga lista di serie tv (da Sex and the City a X-Files) ha prodotto anche infiniti remake di produzioni europee. Stesso approccio nella tv. The Bridge e The Killing, entrambe scandinave, sono state adattate al mercato americano con gli aggiustamenti del caso e così, nella prima, quello che era un algido ponte tra Svezia e Danimarca è stato spostato al confine tra California e Messico. L’Europa è una grande fonte di ispirazione per la televisione Usa (in particolare l’Inghilterra). House of Cards è il caso più celebre. Adattamento di una miniserie Bbc del 1990, tratta dall’omonimo romanzo di Michael Dobbs, è diventata la massima espressione del potere a Washington (con tanto di terza stagione in lavorazione). Se per il cinema la regola è realizzare remake di serie di successo, più recente la tendenza televisiva di rendere seriali film di culto. Fargo andata in onda nel 2014 negli Usa su Fx (in Italia appena passata su Sky Atlantic) a quasi 20 anni dal film dei fratelli Coen, ne è un chiaro esempio. Acclamata da critica e pubblico, ha vinto l’Emmy come migliore miniserie. Anche Dal tramonto all’alba ( From dusk till dawn) proposta sul canale El Rey e prodotta da Robert Rodriguez, già regista dell’omonimo film, ha raccolto un buon successo. Il boom si avrà però nel 2015 con Twelve Monkeys ispirato a L’esercito delle 12 scimmie, Scream che prende spunto dall’omonimo film horror, e La Casa ( Evil Dead), la trilogia di Sam Raimi degli Anni 80-90, con il ritorno come protagonista di Bruce Campbell. Per concludere la carrellata si vocifera anche di una serie basata su Sin City. E, a casa nostra, abbiamo gli esempi, riuscitissimi, di Romanzo Criminale e Gomorra.
IL PRIMA E IL DOPO
Al termine di Sex and The City le addicted di Carrie & Co. si sono sentite abbandonate. Così nel 2013 l’emittente televisiva Cw ha apparecchiato loro un prequel, The Carries Diaries dove Carrie, sedicenne, è ancora ben lontana dall’essere la sofisticata editorialista di un magazine newyorkese. Ben lontani dall’originale anche gli ascolti, tanto che, nonostante il forte ritorno di immagine, dopo due stagioni la serie è stata cancellata. Più interessante Hannibal, dove il dottor Lecter di Il silenzio degli innocenti, interpretato alla perfezione da Mads Mikkelsen è riuscito a conquistare un suo pubblico (3 milioni di spettatori di media) rinverdendo i fasti dei romanzi di Thomas Harris. La novità di stagione in questo campo è il prequel (ma c’è chi parla di spin-off) di The Walking Dead (a sua volta tratta da un celebre fumetto).
UN VOLTO, MILLE FACCE
Un attore televisivo in America apparirà in mille serie diverse, magari in un solo episodio, con il perenne sogno di prendere parte a una saga che lo renda memorabile agli occhi e ai cuori degli spettatori. È successo a Mark Harmon, classe 1951, che tutti conoscono come volto di Leroy Jethro Gibbs in NCIS. Quello è il suo ruolo della vita e ha impiegato 30 anni per arrivarci, dopo essere passato da Flamingo Road con Morgan Fairchild a Moonlighting e poi a West Wing - Tutti gli uomini del Presidente. Oggi è difficile immaginarlo in un personaggio differente. Un problema ricorrente. David Duchovny ha impiegato 5 anni (in cui si è dedicato al cinema) per uscire dai panni dell’agente Fox Mulder di X-Files. Ci è voluta la dark comedy Californication e lo scrittore tombeur de femmes Hank Moody per fare dimenticare al pubblico il cacciatore di alieni che lo ha reso famoso.
SE TU DAI UNA COSA A ME
C’è un furgone che corre sul piccolo schermo. Trasporta qua e là i personaggi di serie diverse, facendoli incontrare, grazie al crossover, in un determinato episodio. Raymond Langston, di CSI - Scena del crimine per esempio, è apparso sia in CSI - Miami che in CSI - NY. Una lunga striscia di luminol attraversa diversi luoghi del delitto. A volte il collegamento è meno esplicito, non mescola le storie o i protagonisti ma oggetti e simboli. Che per molti network alla ricerca di certezze diventano una miniera d’oro grazie a un incrocio tra fantasia e realtà. Se non è possibile ipotizzare una serie all’altezza di Sex and The City si può sempre lavorare sul coniglietto rosa di Charlotte, che è stato addirittura prodotto e messo in vendita come accadde nel 1989 al Cacao Meravigliao inventato da Renzo Arbore per Indietro tutta.