LEGAMI PREZIOSI
Insieme disegnano gioielli. Insieme hanno debuttato on line come ambasciatrici di stile. Osanna e Madina Visconti sono una coppia madre-figlia molto unita. Saldata dalle stesse passioni. Dai metalli al made in Italy
Le fonderie stanno scomparendo», dice Osanna Visconti di Modrone come qualsiasi altro direbbe: “Il clima del pianeta sta cambiando”. E il rammarico, apparentemente incongruo per una faccenda tanto lontana dall’immaterialità di sottile signora levigata, si capisce invece benissimo poiché è proprio la fucina fuoco e fiamme che fonde bronzo, argento, oro a essere centrale nell’attività di creatrice di gioielli prima, e oggi soprattutto di designer per la casa. Nel corso del tempo si è aggiunta con le sue creazioni la primogenita, unica femmina di quattro figli, tutti con nomi pescati dalla genealogia paterna: appunto Madina (23 anni) come la nonna; Bernabò (20) come il nonno; Uberto (18) come lo zio e Ottone (14) nome ricorrente in famiglia, che ora, dopo una partita di calcio, fa irruzione nell’ate-
lier di via Santa Marta, sudato e con la maglia dell’Inter («Però non sono tifoso!»), prima di essere velocemente rispedito a casa («Sei senza niente addosso, vai subito a cambiarti!»). Osanna e Madina sono diventate ambasciatrici di stile per Yoox Group (leader della vendita on line per i più importanti marchi della moda e del design che distribuisce in 100 Paesi) e per l’azienda è la prima volta che succede. Un incontro promettente. Per esempio, da qui sono nati due oggetti venduti in esclusiva da Yoox: un braccialescultura e la fibbia di una cintura che Madina ha disegnato ispirandosi a due schizzi contenuti nei 1.119 fogli del Codice Atlantico, stupefacente summa visionaria di Leonardo da Vinci, custodito nella Pinacoteca Ambrosiana. Proprio con lo storico museo milanese il gruppo ha messo in piedi un articolato progetto per rilanciare nel mondo il genio rinascimentale (www.yoox.com/project/pinacotecaambrosiana), e una delle prossime tappe sarà una grande mostra che si terrà a Singapore. Dice Madina: «La corrispondenza tra i disegni del Codice Atlantico e il mio bracciale è puntuale: ogni maglia allude al simbolo dell’infinito ricorrente in Leonardo. E la fibbia della cintura riprende i due cerchi annodati del famoso Nodo Vinciano, considerato il suo autoritratto astratto. È stato
emozionante incontrare l’ecletticità di un uomo capace di toccare con la stessa genialità filosofia e scienza, matematica e ingegneria ma anche moda e cucina, immaginando il futuro in ogni sua piega». Madina Visconti sorride. Ha una bella bocca rossa e uno sbaffo verde-blu sulla punta dei capelli, il tocco di un’eccentricità ben governata, sottotono ma comunque presente.
Ho sempre avuto passione per l’arte. Però all’università avevo scelto Economia, per due anni ho frequentato a Londra e me li ricordo come i due anni più infelici della mia vita», continua Madina. «Tanto che mi sono trasferita a Parigi per sei mesi, provando a cambiare città per vedere se funzionava. E invece no: ho mollato e mi sono buttata sul design dei gioielli. Del resto sin da piccola ho avuto davanti agli occhi la mamma che a casa, su un tavolo, manipolava la cera per fare i prototipi di collane, orecchini, anelli. Allora si lamentava perché le rubavo i materiali… ma il mio vero apprendistato è stato quello». «In lei vedo molto di me, soprattutto lo stesso bisogno di creare qualcosa con le mani, di usarle in modo creativo», dice Osanna. Lei ha cominciato con sua sorella Turchese, a Roma dov’è nata e ha vissuto prima del matrimonio. Sembra naturale, nella storia
che racconta di sé, l’idea di una destinazione inevitabile all’estetica. «Nella mia famiglia c’è sempre stata molta attenzione all’arte, al collezionismo, al bello. Mio nonno Salvatore Rebecchini è stato sindaco di Roma nel dopoguerra, aveva questo ufficio meraviglioso sul Campidoglio dove m’incantavo quando mi ci portavano da bambina. Mio padre, Gaetano, ingegnere e architetto, aveva progettato la villa dell’esilio portoghese di re Umberto, a Cascais. Anche per via del fatto che mio nonno materno, napoletano, era avvocato della Real Casa: devotissimo a Umberto, mentre ha patito non poco con il figlio Vittorio Emanuele…». Osanna è la quinta di cinque figli. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a Roma, e poi per un anno e mezzo è volata a New York, nel reparto gioielli di Christie’s: «Erano gli Anni 80, a dominare la scena c’erano personaggi come Andy Warhol, grande collezionista, o Florence Gould sposata al figlio di Jay Gould, magnate delle ferrovie degli Stati Uniti. E proprio allora si cominciarono a inventare le prime aste-happening di due, tre giorni, spettacolarizzando gli eventi. È stato un periodo magnifico, non sarò mai abbastanza grata ai miei. Oggi si va e viene da New York, ma all’epoca l’America sembrava lontanissima, era un viaggio nell’altro mondo».
Per ricordare al mondo il genio di Leonardo, sono stati creati
un braccialetto, dove ogni maglia allude al simbolo dell’infinito, e una fibbia ispirata ai disegni del Codice Atlantico