Amica

LA BURRATA NELL’ORTO

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Con la penuria di notizie dei giornali in estate, non mi spiego come nessun quotidiano abbia riportato l’evento dell’anno: ho un cane nuovo. Nuovo, oddio: è così anziano che per datarlo è necessario il carbonio 14. In canile sostenevan­o avesse nove anni, ma lì abbassano l’età, come alle soubrette televisive, per renderli più appetibili. Questo, che per completezz­a di informazio­ne segnalo chiamarsi Rafo, ha sempre vissuto sulla strada. Pertanto non possiede il concetto di posto giusto o sbagliato dove fare pipì. Sto cercando di educarlo con tecniche dolci: quando la fa fuori, gli rivolgo elogi degni di un vincitore del Nobel, quando invece malaugurat­amente lo colgo in fagrante in casa, gli dico con tono afettuoso ma fermo: “Rifallotup­rovaarifar­lochetiamm­azzoconque­stemani”. Dopo alcune settimane, la tecnica produce i risultati: continua a farla in casa, e io me ne accorgo solo perché si auto-confna in punizione sotto il soppalco. In breve non l’ho portato a modifcare il comportame­nto, ma ho generato il senso di colpa. Insomma credo di aver adottato un cane cattolico. Se nemmeno il caldo e/o tutto questo parlare di urina di cane non vi avessero tolto l’appetito, dedicatevi a questo piatto tra dolce e salato, un piatto meticcio*, proposto dagli chef Eduardo Vale Lobo e Kelly Jeun di Orsone, il ristorante a Cividale del Friuli (Ud) del fumino giudice di MasterChef Joe Bastianich. *dalla prossima, basta metafore sui cani

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