QUEL CHE RESTA del mondo
Ci stiamo perdendo la storia. Palmira, cronaca di poco tempo fa, è solo l’ultimo teatro di una violenza che da secoli si presenta con identità diverse. E che in nome di qualche divinità si sente legittimata a distruggere e distruggere
Shooting into the Corner: fossero sofisticati come dicono, con i loro tweet e i loro video HD, i sanguinari nerd dell’Isis non toccherebbero una pietra di Palmira. Nell’antica città della regina Zenobia non userebbero i bulldozer o le asce, come hanno fatto con altre sublimi rovine, da Hatra a Ninive. E non chiederebbero ai producer del loro cosiddetto al-Hayāt Media Center di riprendere e postare le relative distruzioni in mondovisione su YouTube. Fossero davvero al passo con i tempi, o forse semplicemente rinsaviti, gli agit-prop dello Stato Islamico dovrebbero copiare quel che ha appena fatto il rivoluzionario e monumentale Anish Kapoor nella salle du Jeu de Paume a Versailles: sul campo del famoso Giuramento della Pallacorda, nello spazio dove nel 1789 il Terzo Stato sfidò a morte il Vecchio Regime, lo scultore in-