Amica

Editoriale

-

It’s fashion time! È il momento della moda a Milano, con i suoi pro e contro. La settimana del prêt-à-porter fa arrivare in città milioni di euro, centinaia di addetti ai lavori provenient­i da tutto il mondo riempiono hotel e ristoranti, fanno shopping, si muovono in taxi o con le auto blu, mentre per le strade si parlano mille lingue diverse. I lati negativi sono quelli che irritano i milanesi: trafco impossibil­e, imbottigli­amenti per colpa delle macchine parcheggia­te male vicino alle sflate, troppa folla ovunque, difcoltà a trovare un tavolo se si vuole uscire a cena. In programma ci sono quasi 70 di quelli che in gergo si chiamano “fashion show”, 105 presentazi­oni e 26 eventi. Una sflata dura circa 20 minuti e, in media, inizia con mezz’ora di ritardo, quindi per una puntuale come me signifca lunghe attese quotidiane. Pensate che vediamo 12 show al giorno, a cui vanno aggiunti gli altri appuntamen­ti, il tutto moltiplica­to per sei giorni. Un vero tour de force, ma almeno la sera si rientra a casa propria, sempre che non ci sia qualche cena a cui si arriva vestiti come la mattina, perché non c’è il tempo di cambiarsi. Subito dopo si parte per Parigi dove la scena si ripete, stesso tran tran, stessa musica, stesse corse. Non tutte le sflate colpiscono veramente, anche se a ognuna devono andare il rispetto e l’applauso per i mesi (più o meno sei) di lavoro del team stilistico. Ma quando ciò accade riesci a comprender­e la bellezza e la fortuna di fare il nostro mestiere, a sentire la magia di abiti che emozionano, a percepire che stai guardando qualcosa di straordina­rio e, a volte, irripetibi­le. Ed è questo a rendere fantastico il mondo della moda.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy