Amica

La Lettera

Risponde Maria Sole Tognazzi

-

Sta per tornare il freddo e mi chiedo quante donne vedrò andare in giro senza calze, magari con i sandali. Lo scorso anno mi trovai seduta a una cena accanto a una ragazza che aveva le dita viola eppure, quando le domandai se si sentisse poco bene, rispose - con un sorriso che a me parve forzato - di sentirsi perfettame­nte a suo agio. È giusto fare questa e altre follie?

da tempo che il rapporto con la moda sia quanto di più personale possa esserci. Faccio un esempio: dello stile, anche solo per motivi profession­ali, devo tenerne conto, ma quest’estate non sono proprio riuscita a sfoggiare certi colori arcobaleno degli Anni 80 presentati come trendy, ma che io odio da quando ero adolescent­e... Per capirci meglio, la creatività mi attrae, mi afascina - ho appena collaborat­o con la Maison Borbonese - ma, piuttosto che rincorrere quello che è di tendenza, penso soprattutt­o a quello che piace a me. La prima reazione alla lettera quindi è: sofrire per la moda? Incomprens­ibile. Anche se temo che io stessa, su qualche red carpet, abbia calzato sandali fuori stagione, o portato capi segnati perché “dovevo”, o perché mi era stato detto che mi sarebbero stati bene e mi avrebbero reso in sintonia con la situazione. L’ho fatto, ma poi ho deciso che non ci sarei più cascata: perché non ero a mio agio. Non è solo questione di dolore fsico, ma di come ci si vede e ci si sente: non sentendomi Maria Sole, non ero stata Maria Sole. Esattament­e nello stesso modo del sorriso forzato colto sul viso della ragazza dalle dita viola. Cerco sempre di coniugare la mia idea di gusto e stile alla comodità, in pratica essere me stessa. Vi confesso che ho una passione: indossare abiti di famiglia, per esempio quelli di mia madre degli Anni 70. Lei non lo sa, ma nella casa al mare ne ho tantissimi e adoro navigarci dentro. Mi piace l’idea di portare vestiti delle persone che ho amato. Che amo.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy