PARFUM A` PORTER
Un dream team di Nasi traduce in fragranze i capi-icona di un grande stilista. E così la sahariana si trasforma in una fresca colonia, il trench in un’acqua sofsticata, il comfort del caban riecheggia nella fava tonka, la fuidità del caftano nell’ incenso
trova in spezie e patchouli il lato seduttivo del Tuxedo
ancano poche settimane alle grandi prove de Le Vestiaire. Dal prossimo novembre sarà possibile indossare sulla propria pelle i pezzi (per ora solo 5) di un guardaroba molto particolare. A ospitare i camerini saranno pochi (per ora solo 23) luoghi alla moda, tra cui: il bazar di lusso delle Galeries Lafayette di Parigi, i piani-attrazione di Harrods e di Selfridges a Londra, il tempio Bergdorf Goodman a New York e, in Italia, La Rinascente Duomo di Milano. Ma questa volta la prova non potrà dirsi riuscita solo sperimentando sulla propria pelle l’effetto che fa. Ogni singolo capo dovrà superare un esame forse ancora più difficile: dovrà rivelarsi all’altezza dell’immaginario collettivo. Perché Le Vestiaire des Parfums non è una collezione qualsiasi, è un guardaroba olfattivo che vuole “suggerire” il profumo di abitiicona dell’universo di Yves Saint Laurent: Tuxedo, Caban, Saharienne, Trench, Caftan (per cominciare, perché nel tempo ne seguiranno altri). «Il progetto ha richiesto due anni di lavoro. L’obiettivo era una collezione di eaux atemporale e unisex, come i capi a cui rende omaggio», dice Eva Erdmann, direttore marketing internazionale make up e fragranze di Yves Saint Laurent Beauté. Per farlo, la storia di quelle cinque creazioni è stata raccontata a parole e per immagini ad altrettanti Nasi: Calice Becker, Carlos Benaim, Amandine Clerc-Marie, Juliette Karagueuzoglou, Alberto Morillas. «Spesso l’ispirazione è venuta loro da dettagli. Per esempio, Clerc-Marie, dopo aver appreso come Saint Laurent amasse abbinare il trench all’abito da sera, ha voluto riprodurre quel décalage creando una