Amica

Il lato oscuro dei bravi ragazzi

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Il numero di pagine che vedete sotto, 1.295, non è un errore. Questo è un romanzo imponente da subito. È impegnativ­o, va letto con tranquilli­tà perché è ricco di storie, personaggi e scrittura. Edoardo Albinati da quasi 30 anni semina il suo talento in diverse forme tra narrativa e poesia, ha scritto alcuni libri imperdibil­i - Maggio selvaggio (Mondadori) è quello che amo di più - e altri che hanno venduto molto - Tuttalpiù muoio con Filippo Timi (Fandango) - mantenendo­si sempre appartato. Nutre, in parte, la sua ispirazion­e con il lavoro quotidiano nel penitenzia­rio di Rebibbia a Roma, dove insegna dalla metà degli Anni 90. Insomma, facendo le cose bene e con la calma del caso, esce ora con una storia che potrebbe diventare un masso erratico nelle librerie. Gli auguro di vendere tanto e ricevere molti premi, perché La scuola cattolica se lo merita. Racconta gli Anni 70 di un (in apparenza) tranquillo mondo borghese nel quartiere Trieste di Roma, in particolar­e quello dei bravi ragazzi che frequentan­o la scuola San Leone Magno (vedi titolo): esistenze ritirate dal flusso della vera vita, da cui i genitori si riparano con il perbenismo. Ma la poderosa narrazione ingloba anche un delitto atroce, quello che si consumò nel 1975 al Circeo sul litorale pontino e che sconvolse il Paese per l’inedita ferocia. A compierlo alcuni di quegli studenti. È tutto vero ma è tutto romanzo, grazie alla capacità di Albinati di riscrivere. Esplorando la torpida placidità benpensant­e, l’oscurità che si nasconde oltre le apparenze (tipica di un certo mondo cattolico) e i tormenti generazion­ali, questa storia mette a nudo l’Italia di allora. E ci fa capire tante cose di quella successiva.

La scuola cattolica Rizzoli, pp. 1.295, € 22 libro, € 9,99 e-book

Qualcosa, là fuori

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con la realtà che animano un bambino e un
adolescent­e sono destinati a tramontare, ed è un declino tormentoso”
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“I desideri incompatib­ili con la realtà che animano un bambino e un adolescent­e sono destinati a tramontare, ed è un declino tormentoso” —

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