UN SOGNO FATTO A MAGLIA
Sei mesi di lavoro. Così intensi da dimenticare tutto e tutti (mamma inclusa). E adesso per Aristide Morante, vincitore del progetto Vision to come, il meglio sta per arrivare
Avolerla leggere come un segno la camicia bianca gli ha portato bene. Spiccava in mezzo al nero (pressoché assoluto) degli altri partecipanti: e Aristide Morante, 25 anni da Avellino, ha vinto. Primo classificato, su dieci, nella finale di Vision to come, il progetto di scouting del marchio Falconeri. Ora lo aspettano sei mesi di stage intensivo nell’azienda di maglieria appartenente al gruppo veneto Calzedonia guidata da Sandro Veronesi. Ecco cosa ci ha raccontato, ancora emozionato, subito dopo la proclamazione. Non posso ripeterla (dice ridendo, ndr). Sono strafelice. La mamma! Anche lei non stava più nella pelle ma non abbiamo avuto tempo per raccontarcela tutta. No, però ci contavo, come gli altri, del resto. Adesso è andata ma è stato un percorso lungo, e molto faticoso, con tutti gli alti e bassi di un’esperienza completamente nuova. Che sono arrivati fin qui, devono essere comunque orgogliosi, è solo l’inizio. Da Falconeri il lavoro di gruppo non è solo un’idea per rendersi moderni e accattivanti, è proprio una filosofia imprenditoriale. Un unico luogo dove lo stile, la comunicazione, il commercial camminano di pari passo. Lo definirei un hub di energia e creatività. Un po’ di tutto. Ma la curiosità è nella mia natura, non potrei farne a meno, mi ha guidato in ogni passaggio della mia vita. Molto più di quanto si possa immaginare. I filati moderni si prestano a emozioni tecniche-sensoriali fortissime, non è più la produzione classica di una volta. Il girocollo, con qualche invenzione stilistica, magari con una spalla leggermente scivolata. Per sei mesi scordatevi tutto, fidanzati e fidanzate, persino la mamma. Qui non si regala niente, bisogna trottare e ragionare in un’ottica lavorativa reale. Ora si fa sul serio.