METTERSI IN MOSTRA
Un siero anti-age entra tra i pezzi esposti al Deutsches Technik Museum di Berlino. Tra un granchio gigante e un sintetizzatore automatico dei glicani. Li unisce la passione per lo zucchero
Che cosa possono avere in comune una stampante in 3D, il granchio gigante del Giappone - nome d’arte Macrocheira kaempferi - una tastiera di un pc e il Siero Forever Youth Liberator di Yves Saint Laurent? Lo zucchero, in tutte le sue varianti: glucosio, polimeri, polisaccaridi, chetina, glicani eccetera. Per scoprirlo sono andata al Deutsches Technikmuseum di Berlin, il museo tedesco della tecnica, che da fine 2015 ospita quello (rinnovato) dello zucchero, un’istituzione che risale al 1904 dedicata ad Andreas Sigismund Marggraf, lo scopritore dell’estratto della barbabietola. Dove, nell’esposizione permanente “Alles Zucker! NahrungWerkstoff-Energie” (per noi “Gli zuccheri e anche di più! Alimento-Materia-Energia”), accanto al sintetizzatore automatico dei glicani del professor Peter H. Seeberger (direttore del dipartimento dei sistemi biomolecolari al Max Planck Institute di Berlino, nonché esperto di glico-scienze), in una teca è custodito il siero anti-age lanciato da Yves Saint Laurent nel 2012, il fiore all’occhiello della linea che punta sull’applicazione della glicobiologia al campo della cosmetica. Al suo interno c’è il brevetto Glycanactif, un complesso di tre glicani che aiuta a rinforzare la pelle. Perché, a Berlino, non si parla di solo saccarosio. «Con la riapertura del Museo dello