Cattivi Propositi
Di Maria Laura Rodotˆ
empo fa, stupita dalle ventenni appassionate a una serie tv su due vecchie, ho iniziato a vederla. Ho continuato a stupirmi, perché è proprio su due vecchie. Si chiama Grace and Frankie, si trova su Netflix; Grace è Jane Fonda e Frankie è Lily Tomlin. Non sono espressive come una volta, anche per recitare in quanto vecchia, oggi, ti devi tirare, botoxare da tutte le parti e muovi poco la faccia. Ma lo sono abbastanza da rincuorare le ragazzine. Spiegando come e perché non avere paura. Mostrando come la vita può non finire mai di essere appagante, interessante, gratificante affettivamente e, a volte, sessualmente. Anche in assenza di partner, anche se il fisico non è più quello di una volta; alla fine della seconda serie - spoiler alert - le due decidono di creare una linea di sex toy per donne con l’artrite, ed è una scena liberatoria, anche per chi non ha l’artrite. Le premesse fanno ridere, ma forse respingono le spettatrici ansiose di mezza età: ci sono due avvocati di San Diego, soci e amici di una vita (Martin Sheen e Sam Waterston, tutti smorfie da Il vizietto, ma va be’) che confessano alle mogli di essere innamorati da 20 anni. E di volerle lasciare, perché si vogliono sposare. Fonda è un’ex imprenditrice borghesissima, Tomlin un’artista fricchettona. Si trovano costrette a coabitare in una casa sulla spiaggia, che i mariti avevano comprato insieme. Non si sono mai sopportate, pian piano diventano buonissime compagne di vita. Si pensava che la serie sarebbe stata gradita dalle baby boomer in pensione, è diventata cara alle millennial preoccupate. Anche Jane Fonda ne è sorpresa, ha scritto sul suo blog che non si aspettava tante reazioni da ragazze “che non hanno problemi come il divorzio e i figli cresciuti ma ancora dipendenti dai genitori”. Anche la rivista New York ha registrato il fenomeno e ingaggiato per scriverne una giornalista ventiquattrenne, Hilary Weaver, che ha spiegato: “La vera ragione per cui le donne della mia età amano questo show è il nostro bisogno di vedere un’amicizia che sconfigge le avversità. Abbiamo la necessità di osservare le più anziane piene di vita, che hanno il controllo del loro corpo, che rifiutano di essere accantonate e invisibili, soprattutto che contano l’una sull’altra e agiscono insieme. Le mie coetanee non di rado hanno modo di vedere oltre le prime sfide dell’esistenza, e quella che tanti miei amici chiamano ‘millennial angst’ finisce per sopraffarti”. L’amicizia improbabile che si fa via via incrollabile tra Grace e Frankie “dà un senso di sicurezza”, racconta della capacità di creare legami forti a ogni età. Esorcizza la paura del futuro. Dà molte dritte su come diventare solidali con profitto. E su come sentirsi meglio con se stesse. Dopo aver seguito le avventure di settantenni che ogni tanto fanno sesso con interesse, che sono interessate a farne con se stesse, si diceva, e che a volte lo trovano preferibile. “Quando le mie coetanee, che combattono da anni per tacitare la loro ‘body shame’, la vergogna per come sono fatti i loro corpi”, prosegue Weaver in questo commento, segnalatomi da una millennial italiana, “vedono donne di età avanzata che sono fiere del proprio aspetto, vedono anche la speranza per un futuro in cui il sesso è sempre un atto che può far sentire felici e forti”. Amen, al netto dell’aspetto sempre eccellente di Fonda e Tomlin, che non è alla portata di tutte. Che però, nonostante o forse perché le due siano settantenni, diventa più interessante quando col divorzio gli sforzi per far figura accanto a un uomo vengono accantonati. Dopo la tragica cena con doppio coming out e abbandono, Fonda va allo specchio. Si toglie le ciglia finte. Si stacca un toupet dalla testa. Rimuove da sotto i capelli due tiranti che le tenevano su le guance. Poi si inventa, pian piano, una nuova vita (in cui si è in età e a volte ci si diverte con chiacchiere, marijuana, vecchi fidanzati, e non si risulta mai ridicole; che poi è una paura di tutte, da grandi, e si può combattere con le amiche, e con le sitcom, anche).