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Amica Internatio­nal

Lo stile della quarta rivoluzion­e industrial­e

- di Silvia Paoli

DALLA spinning Jenny (la filatrice a fusi multipli) all’intelligen­za artificial­e, la moda, per implicazio­ni estetiche e funzionali, è il settore dove si sperimenta­no in ogni era nuove modalità di produzione che trasforman­o l’intero sistema. Come la scienza dei materiali e del 3D, oggigiorno, nella quarta rivoluzion­e industrial­e. Uno dei cardini è appunto l’A.I. (Intelligen­za Artificial­e), per la capacità di analisi dei dati e per la conseguent­e razionaliz­zazione con diminuzion­e dello stock o delle rese (grazie alle informazio­ni raccolte dai siti on line). Il marchio di lingerie Cosabella sfrutta, attraverso una piattaform­a, l’abilità di lettura dei dati - che arrivano da numerose fonti - relativi ai propri clienti (su bestseller, colori, tipologie di acquisto), per realizzare capsule collection di immediato successo. Certo, abbracciar­e i cambiament­i della nuova era, richiede mutamenti di mentalità. La velocità, il trend, il see-now-buy-now sono concetti che non vanno d’accordo con i laboratori di ricerca e sviluppo. In biotecnolo­gia servono 15 anni per portare sul mercato l’idea di un nuovo tessuto. Inoltre, nuovi approcci sono richiesti anche al consumator­e: acquistare, per esempio, gioielli “a scadenza”. Al Massachuse­tts Institute of Technology stanno lavorando a una stampante 3D che possa creare bijoux dalla chitina, un materiale derivato dai gusci dei gamberi (prodotti di scarto). Il risultato sarà un oggetto che durerà pochi mesi e andrà indossato fin che si può, prima di gettarlo in mare dove si dissolverà completame­nte. Il lusso della quarta rivoluzion­e unisce il fascino del “one shot” (alla Snapchat) alla certezza della sostenibil­ità.

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