VEDERE “oltre”
Come liberarsi di una madre cattiva e convincersi di esistere, grazie a una macchina fotografica
Dai tuoi occhi solamente di Francesca Diotallevi ti prende fin dalla prima pagina, come un romanzo rosa cupo, dalle passioni forti: Vivian è una creatura sensibile e dotata di un imprevedibile talento. Cresce fra la campagna francese e New York, vittima di una madre infelice e perciò cattiva, che la strappa via da tutto ciò che ama e le impone convivenze in case mai sue, che naufragano inevitabilmente in grida e litigi. In questo folle pendolarismo intercontinentale, imposto dall’inquietudine di una donna che fugge da se stessa, Vivian matura anzitempo: solitaria e introspettiva, timida e convinta che nessuno la veda, al punto da sospettare di non esistere. Siamo a cavallo della metà del secolo scorso, e la miseria e la disattenzione rischiano di soffocare una creatura speciale. La salvezza, per Vivian, arriva da Jeanne, amica di sua nonna, e fiera nemica di sua madre, ma, soprattutto, fotografa dilettante e geniale, salutata in gioventù come promessa del settore. È lei che mette nelle mani di quella bambina silenziosa una Rolleiflex, ed è lei che le raccomanda: “Non guardarti la punta delle scarpe Viv, quella resta sempre uguale! Guarda davanti a te. Guarda le persone. Le vedi? È solo dentro gli occhi di ognuna di loro che si può vedere il mondo”. Vivian inquadra, scatta e scopre che la realtà “si può dividere in porzioni... delimitando uno spazio, ed escludendo tutto il resto”. Andrà avanti, per tutta la sua lunga e grama esistenza, a esercitare il privilegio di chi sa guardare, e perciò vede più degli altri. Farà, per moltissimi anni, la bambinaia, chiusa in stanze piccole dove stiverà migliaia di rullini mai sviluppati, perché il piacere è nell’inquadrare e scattare, non nel mo
strare o vendere il prodotto del proprio sguardo. Per decenni curerà i figli delle altre donne, per decenni coglierà la vita sui volti degli altri: felici, infelici, innamorati, sgomenti... Perché i veri artisti sanno raccontare così tante vite, da potersi scordare della propria. Soltanto alla fine di questo romanzo popolare e avvincente, l’autrice ci rivela che Vivian Maier, per chi non lo sapesse, è davvero esistita. È morta ottantatreenne a Chicago nel 2009, sconosciuta e assente a se stessa. Senza sapere che il contenuto di quei cinque armadi pieni di rullini e macchine fotografiche, custoditi in un deposito di cui non aveva più pagato l’affitto, era stato acquisito per 380 dollari da un banditore d’aste che, dopo aver sviluppato il primo dei 3mila negativi abbandonati, si era reso conto di aver scoperto una delle più grandi fotografe di tutti i tempi. Troppo tardi?
Dai tuoi occhi solamente Francesca Diotallevi Neri Pozza, pp. 240, € 17 libro, € 6,99 e-book
“Guardali uno alla volta. ognuno di loro ha una storia. le storie sono sempre nei volti, sai? Impara a decifrare gli sguardi, a leggere le pieghe della pelle, il modo in cui si atteggia una bocca, e avrai la storia di una persona”