IL SUONO del ghiaccio
una collaborazione inedita tra due brand svedesi ci ha portato in Lapponia. Dove tra LAGHI CRISTALLIZZATI e aurore boreali da incanto vive la gente del Nord. E abbiamo scoperto (sentito) come la natura Detti IL ritmo della creatività. Anche quando si tratta di capi d’abbigliamento. Per un outdoor molto speciale
DAL FINESTRINO si riesce a vedere solo una distesa di neve. Senza fine, senza un confine che delinei una tregua naturale. Mentre l’aereo si avvicina alla pista di atterraggio di Kiruna (città più settentrionale della Svezia, a circa 100 km dalla Norvegia e dalla Finlandia) all’orizzonte spunta una serie di pale eoliche, allineate con ordine. Solitarie. Il loro movimento ipnotico sembra scandire un ritmo rigoroso e incessante e fissandole sembra quasi di sentire il suono dell’aria trafitta. Il tragitto in van dall’aeroporto al villagio nell’area di Poikkijärvi regala una serie di case che sembrano uscite da un racconto fantastico. Sono colorate: rosso scuro, verde intenso oppure semplicemente in legno; tante piccole costruzioni apparentemente calme e silenziose. All’arrivo la vista è mozzafiato, il cielo è così azzurro come non l’ho mai visto, la vegetazione spezza il candore abbagliante e il benvenuto è sancito da una tazza in legno da cui arriva il profumo speziato di una bevanda calda ai frutti rossi. L’ospite è il brand Acne Studios in collaborazione con i colleghi/connazionali di Fjällräven. In lontananza si sentono i cani che abbaiano eccitati, pronti per l’uscita in slitta fino al lago ghiacciato Väkkäräjärvi. Il team di Fjällräven è composto da ragazzi e ragazze che in questo panorama ci vivono tutto l’anno. Ci accolgono sorridenti e cordialmente distaccati, con gli occhi limpidi come il cielo sopra di noi. Conoscono bene il freddo e amano la natura, perché il rispetto di essa è il punto di partenza della storia del brand specializzato in equipaggiamento outdoor dal 1960. Una fonte inesauribile di ispirazione dicono e così è per davvero, ogni battito di ciglia qui effettivamente corrisponde a qualcosa di inaspettato. Jonny Johansson, fondatore e Direttore Creativo di Acne Studios, è cresciuto portando lo zaino icona di Fjällräven, il Kånken, sulle spalle: racconta che una volta non era così cool da indossare, era più un accessorio da bird watcher, mentre ora è conosciuto internazionalmente. Così in azienda, mi spiega Johansson, «abbiamo deciso di creare una collaborazione unica e innovativa in cui due realtà svedesi si potessero incontrare e
contaminare, armonicamente. Il tecnicismo e la funzionalità di Fjällräven con l’approccio creativo di Acne Studios». Ogni capo è stato studiato, dissezionato e ricostruito mantenendo le principali caratteristiche tecniche e dandogli nuova vita con un design tipico del mondo Acne Studios.
IL PERCORSO in slitta è l’occasione per testare la resistenza della Expedition Down jacket, capo di punta della collezione, rivisitata da Johansson con dettagli catarinfrangenti e applicazioni in eco pelliccia. Il team ci controlla e ci ricorda di tenere strette le mani alla partenza, il momento più difficile: bisogna essere ancorati e immobili, ma una volta partiti, dopo la prima curva, basta solo godersi il panorama. E così, in un punto non specificato vicino al lago Väkkäräjärvi, quando intorno non è rimasto davvero più nessuno, sono sicuro di aver sentito il rumore del ghiaccio, spostato dal vento della Lapponia. Il tramonto è lungo, la luce solare fa capolino in lontananza fino alle 22 e poi all’improvviso è buio. Un buio che in prossimità del lago fa esplodere tutto il peso delle stelle e incanta come la magia di una fiaba del Nord. Davanti al fuoco, dopo una giornata insieme, con persone da ogni parte del mondo, il muro di cordialità lascia spazio alla convivialità. Ai canti tipici e alle risate. È la prima volta che Fjällräven permette a un altro brand di rivisitare i propri capi iconici, e di proposte ne sono arrivate tante, mi racconta Henrik Andersson, Head of innovation and design di Fjällräven. Ma ci voleva il momento (e soprattutto il brand) giusto per dire sì. La gente del Nord è fatta così, mi spiegano poi davanti a un bicchiere di liquore locale, bisogna saper aspettare e godere l’attesa. È la natura che detta questo principio. Esattamente come avviene nei periodi in cui qui è sempre buio, sono più chiusi e silenziosi, ma quando poi arriva il sole sono capaci di diventare persone nuove.