Amica

20 domande a Maurizio Zanella

di Stefania Romani

- Testo Stefania Romani

IL GRANDE SOGNO di Maurizio Zanella, 63 anni, ha preso vita quando ne aveva 15, si è trasferito con la madre da Bolzano a Erbusco, sulle colline del bresciano in Franciacor­ta, e ha intuito che l’arte del vino sarebbe stata la sua missione. Qualche anno prima, nel 1968, Antonio Gandossi, il fattore di Ca’ del Bosco (così era chiamata dai locali quella che poi è diventata la proprietà dei Zanella) pianta i primi vigneti. Per il futuro imprendito­re, invece, inizia il percorso di studi di agraria, poi un viaggio nelle cantine delle terre di Borgogna e di Bordeaux, in Francia, per apprendere i segreti del perlage perfetto. Al suo ritorno, la determinaz­ione di trasformar­e in realtà ciò che aveva imparato. Nel frattempo le coltivazio­ni di uva aumentano e, nel 1972, la famiglia Zanella produce il primo Pinot bianco. Un paio di anni dopo, ne commercial­izza 108 bottiglie. È passato quasi mezzo secolo e oggi Ca’ del Bosco è una delle più moderne aziende vinicole d’Italia, di cui Maurizio Zanella è fondatore e presidente, con 1 milione e 600mila bottiglie vendute all’anno. Ci lavorano 120 persone che, durante la vendemmia, salgono a 350. I vigneti si estendono per 245 ettari, lungo nove comuni della Franciacor­ta. Un elemento essenziale della cantina è l’enologo Stefano Capelli. È grazie a lui se Ca’ del Bosco è l’unica azienda al mondo a utilizzare una speciale macchina tappatrice, che elimina l’ossigeno prima della chiusura delle bottiglie. «Fatica, dedizione e passione sono il nostro motore propulsore», dice Zanella. Amante dell’arte, ha realizzato davanti alla sua azienda vinicola un parco di opere. Una delle sue preferite è quella di Arnaldo Pomodoro, intitolata Can

cello solare, perché, come afferma, è il sole il vero nutrimento dell’uva.

IL SIGNORE DELLE BOLLICINE Maurizio Zanella, 63 anni, nato a Bolzano, vive a Erbusco, sulle colline del bresciano in Franciacor­ta. Qui ha trasformat­o la “casa in un bosco di castagni”, acquistata negli Anni 60 dalla mamma Annamaria, in una delle più moderne cantine: Ca’ del Bosco.

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