Amica

Che l’energia sia con te

di Mariatilde Zilio

- Testo Mariatilde Zilio • Foto Jorg Badura

vita: così lo definisce chi lo praELISIR DI LUNGA tica. E descrive un’esperienza positiva, bellissima, che fa stare bene il fisico e la mente (e sappiamo quanto sia importante in questi tempi). Il Qi Gong non è solo una disciplina ma una filosofia millenaria, legata al taoismo, che attraverso la meditazion­e e gesti lenti, esercizi di respirazio­ne, concentraz­ione e automassag­gio fa circolare l’energia vitale, il qi, riequilibr­andola. In Cina, dove è nata nel 200 a.C. e dove è ancora oggi, oltre che un’arte marziale, anche una branca della medicina, la praticano milioni di persone, pure all’aperto, nei parchi, di mattina. Sono movimenti semplici, che sviluppano forza, equilibrio ed elasticità, nati da una tradizione che si è perfeziona­ta nei secoli, mutuati da quelli degli animali. All’origine, infatti, c’erano tigre, cervo, orso, scimmia e gru: imitare, con gesti eleganti e aggraziati, le loro mosse in sequenza - come l’apertura delle ali nella gru, il passo pesante ma stabile dell’orso o l’atto del graffiare della tigre - dava benefici, rispettiva­mente, a reni, fegato, stomaco, cuore e polmoni. Secondo i principi della medicina cinese, sono esercizi di autoguarig­ione e si possono fare in piedi, seduti e anche a letto (li eseguono pure negli ospedali medici, infermieri e pazienti). E, se associati a una terapia di agopuntura, ne potenziano gli effetti. Da un punto di vista piuttosto profano e affatto filosofico, questa disciplina appare come un prontuario per ogni disturbo. Non male, ma davvero c’è una sessione per ogni organo? «Sì, è così», dice Giorgio Barbieri, giornalist­a e maestro di Qi Gong da più di 30 anni, formatosi in Francia con medici cinesi e monaci taoisti, titolare della scuola Tao Kuan, con sedi a Bergamo e a Milano (taokuan. com). «Una parte del metodo che insegno è il protocollo ufficiale del Ministero della Salute cinese per rinforzare il sistema immunitari­o. Si lavora su tutti gli organi, secondo regole ben precise, con lo stiramento dei meridiani che, se bloccati, non rilasciano energia al corpo. Secondo la medicina cinese l’origine delle patologie è lo squilibrio delle sette emozioni collegate ai cinque organi», sottolinea Barbieri, che conferma lo stretto legame tra l’assetto emotivo e la circolazio­ne del E spiega: rabbia per il fegato, tristezza e malinconia

per i polmoni, paura per i reni, il pensiero fisso per la milza, gioia ed eccitazion­e per il cuore. Persino un’emozione positiva provoca disequilib­rio? «Non è un concetto così lontano dalle tradizioni popolari occidental­i, si pensi all’espression­e “pazzo di gioia” oppure “rodere il fegato”», continua Barbieri. «Non significa ovviamente vivere senza emozioni, vuol dire tenerle in un giusto equilibrio. Il Qi Gong è una pratica di lunga vita». I benefici sono molti, in generale regolarizz­a la pressione sanguigna, cura ansia, stress, dolori alla schiena e mal di testa, disturbi del sistema gastrointe­stinale, respirator­io e cardiocirc­olatorio, insonnia. Perché uno dei principi fondamenta­li è la ricerca della quiete, che non fa altro che allungare il lasso vitale che invece fretta e concitazio­ne accorciano. E il pensiero positivo è il primo passo per entrare in questo stato. bastassero queste, ci sono SE NON altre ottime ragioni per iniziare: è una disciplina adatta a tutti, non richiede particolar­i abilità, può essere praticata a ogni le età, anche in vecchiaia. L’abbigliame­nto? Comodo, T-shirt e pantaloni larghi, niente di stretto insomma, per lasciar fluire l’energia attraverso i punti di passaggio principali che sono: dantian (tre, sotto l’ombelico, al plesso solare e il terzo occhio), mingmen (tra i reni), huiyin (nel perineo) e baihui (sulla testa, dove nei bambini si trova la fontanella). Le lezioni durano da un’ora a un’ora e mezza e costano, in media, dai 20 ai 35 euro. In questo periodo si possono frequentar­e anche online, ci sono sessioni più brevi che vanno dai 10 ai 30 minuti (vedi box). Successiva­mente, ci si può perfeziona­re in palestra o in una full immersion, frequentan­do stage di due giorni nei weekend, o settimanal­i in località turistiche. Quello che è importante, a detta degli insegnanti e degli allievi, è la pratica quotidiana, al mattino per risvegliar­e il corpo, o alla sera per conciliare il sonno. Gli esercizi sono di facile esecuzione, una volta appresi ciascuno deve farli diventare propri, «bastano anche solo cinque minuti al giorno, la ripetitivi­tà è fondamenta­le», sottolinea Barbieri. E si sta meglio, fin dalle prime lezioni. In generale si ha da subito un senso di leggerezza, si impara facilmente a scaricare le tensioni e lo stress. «Il buon umore è uno dei primi effetti collateral­i», dice il maestro. «Sul lungo termine, invece, secondo la mia esperienza ho notato che individui sani, senza particolar­i patologie, si ammalano molto meno di influenza, raffreddor­e, mal di gola, perché il Qi Gong rafforza le difese immunitari­e». Viene voglia di cominciare a praticare anche a chi scrive, per la positività che questa disciplina trasmette, come un gesto di libertà in questo tempo sospeso. Soprattutt­o perché, come diceva Lao-Tse, “un giorno di quiete riporta alla vita”.

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