Amica

Globetrott­er con l’anima

Ha vissuto a Bali, conosce bene l’India, la sua casa ora è Parigi. Nel futuro, si immagina in Messico o in Brasile. Perché GABRIELLA CORTESE, fondatrice del marchio di abiti boho-sweet Antik Batik, ha un credo: mai rinunciare ai sogni

- Di Benedetta Rossi

INTRISA DI FILOSOFIE ORIENTALI, profumata di spezie e in armonia con la natura, la vita di Gabriella Cortese è in sintonia con quella del suo brand bohemian-chic: Antik Batik, marchio creato nel 1992 per vestire le viaggiatri­ci dell’anima e del globo, colte e spensierat­e, che da sempre prediligon­o una moda etica e gioiosa, fatta a mano ma ricca di carattere. Mixando l’aplomb spettinato della Parigi artistica con lo charme dei couturier più ispirati, con un occhio a Monsieur Saint Laurent e uno agli scrittori-viaggiator­i, da Goethe a Bruce Chatwin, passando per i caffè di Torino, i mercatini di Cuzco e le spiagge di Goa. Una vita sulle punte - da ballo - e un’indole indomita e testarda la sua: di natali torinesi (nasce nel 1965) e bon ton, nonna ungherese, 35 anni passati nella Ville Lumière - ha danzato per il Crazy Horse - Gabriella ha esplorato il mondo per davvero, curiosato in ogni mercatino, ha riso molto e molto amato. Chiedetele il suo segreto, vi risponderà che «nella vita, ci vuole dolcezza».

Direi di me Che sono una donna appassiona­ta e tenace, anche testarda. Di sicuro, coraggiosa.

Da piccola volevo essere Una ballerina. Ho studiato classica per 14 anni. Poi sono passata alle claquettes, le scarpine del tip tap, sognavo Fred Astaire e Ginger Rogers.

Il libro sul comodino Viaggio di una parigina a Lhasa, scritto da una donna straordina­ria: Alexandra David-Néel, la prima europea ad aver esplorato il Tibet. Lo amò così tanto che ci abitò a lungo, era un’anticonfor­mista, senza paura.

Apro l’armadio e mi metto Qualcosa di moderno e di fantastico, che sia hip-hop boho: come un gilet tutto ricamato. O una giacchina stampata a mano in blockprint e impunturat­a con la tecnica indiana detta Buti, sui joggers.

Un posto del cuore La Librairie Vendredi, in Rue de Martyrs: il proprietar­io è un perfetto consiglier­e di letture. A Torino, mia città d’origine, la Gelateria Pepino, in piazza Carignano, per gustare una barretta di gelato divina.

Il mio rito quotidiano Sono una fan della vita sana. Mangio bene, faccio yoga ashtanga, medito. E una volta a settimana mi regalo un massaggio Gua-Sha. Favoloso.

La mia food-passion Evito i cibi pesanti. Quindi tante verdure, omega 3 e niente zucchero. Detto questo, non so resistere a un piatto di gnocchi al Castelmagn­o!

Il mercato preferito Adoro i mercatini di abiti usati. In Texas faccio incetta di vintage. Vado matta per i marché aux puces, oggi sono considerat­i antiquari. Mi reco spesso a Saint- Ouen, appena fuori Parigi, da Biron e da Paul Bert.

Il mio guru Osho. Ascolto ogni giorno i suoi messaggi, sono pieni di amore, ironia e buon senso. Per stare bene con me stessa Respiro, con calma, profondame­nte. E poi cammino. Camminerei per ore, in silenzio. Nascono così le migliori idee.

“OGNI GIORNO, DA BRAVA PARIGINA, COMPRO LA BAGUETTE FRESCA. PER COCCOLARMI MI MANDO DEI FIORI. LI PRENDO DA FLOWERBX”

Ascolto La radio quando lavoro. Oppure jazz, soul, rock e folk. Amo Bob Dylan, Nina Simone, Miles Davis, David Bowie. Sono all’antica, uso ancora i cd!

Che cosa mi dico ogni mattina “Che gioia, che felicità, che bella giornata!”. Il biologo cellulare americano Bruce Lipton ci insegna che siamo noi stessi a programmar­e i nostri geni. Salutarsi con un bel pensiero scaccia la tristezza.

Il mio pezzo forte di quest’anno L’emergenza Covid-19 per me ha significat­o vestirmi con capi avvolgenti, che evocano ricordi di quando ero bambina. Amo molto una blusa ricamata a mano con fantasie folk ungheresi, che onora le mie radici mitteleuro­pee, con inserti di pizzi e crochet.

La mia tavola è Giocosa, “vestita” da tanti piatti in ceramica decorati con fiori e frutti. Con il tocco d’antan dei bicchierin­i da vino bordati d’oro e dei poggiaposa­te in ceramica.

Casa mia è Un mix di british style e folk (forse in una vita precedente ero una lady inglese dell’Ottocento). Ho una passione per le fantasie floreali. Bisogna circondars­i di delicatezz­a.

Colleziono Amo avere attorno pietre dure e cristalli. L’opalina tiene lontani i campi elettromag­netici ed è perfetta per il wi-fi. Poi ho svariati quarzi, ametiste, cristalli di rocca.

Un gesto per me Mi coccolo mandandomi dei fiori. Uso Flowerbx (flowerbx.com), che compone bouquet mono-varietali. L’idea è di Whitney Bromberg Hawkings, ex braccio destro di Tom Ford: zero sprechi e fiori stupendi.

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 ??  ?? CI VUOLE UN SORRISO Gabriella Cortese, stilista (suo il marchio Antik Batik): torinese di nascita, qui è nella sua casa di Parigi. Con lei, l’inseparabi­le Wolfy. Gabriella adora leggere, come prova la sua fornita “biblioteca”.
CI VUOLE UN SORRISO Gabriella Cortese, stilista (suo il marchio Antik Batik): torinese di nascita, qui è nella sua casa di Parigi. Con lei, l’inseparabi­le Wolfy. Gabriella adora leggere, come prova la sua fornita “biblioteca”.
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Sui tessuti Dedar, Colony e Dercotex, scelti per “vestire” casa, la tracollina con trafori di cuoio artigianal­e. A sinistra. I cd del cuore di Gabriella.
MADE WITH LOVE Sui tessuti Dedar, Colony e Dercotex, scelti per “vestire” casa, la tracollina con trafori di cuoio artigianal­e. A sinistra. I cd del cuore di Gabriella.
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 ??  ?? FOTO & TAPPEZZERI­E In alto, lo scatto preferito: John Lennon e Yoko Ono, a Cannes nel 1971, di Claude Azoulay. A sinistra. Tovaglia a fiorellini “indiennes”, piatti, bicchieri e posate del mercatino per la tavola cozy di Gabriella.
FOTO & TAPPEZZERI­E In alto, lo scatto preferito: John Lennon e Yoko Ono, a Cannes nel 1971, di Claude Azoulay. A sinistra. Tovaglia a fiorellini “indiennes”, piatti, bicchieri e posate del mercatino per la tavola cozy di Gabriella.
 ??  ?? PASSIONE VINTAGE A destra. Abito flowery, Antik Batik, da portare con gli stivali creati da Aldo Sacchetti a Torino, che Gabriella ha ereditato dalla mamma. In basso, il “suo” libro sul comodino.
PASSIONE VINTAGE A destra. Abito flowery, Antik Batik, da portare con gli stivali creati da Aldo Sacchetti a Torino, che Gabriella ha ereditato dalla mamma. In basso, il “suo” libro sul comodino.

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