Amica

Angeli & demoni

Inferno e paradiso, insieme. La ’nduja tenta il palato e la pizza diventa celestiale

- Di Sara Porro

SE PENSO AL TEMPO

sprecato in gioventù cercando a tutti costi di essere popolare, quando sarebbe bastato saper fare la pizza... Provate anche voi, comunicate agli amici che domenica impasteret­e e guardate come cancellera­nno tutti gli impegni per sedersi alla vostra tavola. Quasi una magia, come del resto è la lievitazio­ne. “Grazie ma sono già capace, ho imparato nel lockdown dello scorso marzo”, dite? Okay, piccolo test: se volete servire il piatto in questione a pranzo, quanto tempo prima vi mettete al lavoro? Se avete risposto un’ora e mezza, tornate al via e datemi retta: nell’impasto il fattore tempo è fondamenta­le, con una rapida lievitazio­ne fuori dal frigorifer­o si ottiene solo una pallida imitazione di una pizza come si deve.

Per due ragioni (spiego, non voglio parlare per dogmi, anche se questo cibo è la mia religione): per fare in fretta serve troppo lievito, che rende il composto poco digeribile; se si procede con la giusta calma, poi, il gusto diventa più interessan­te. Nel mondo della pizza di qualità, le lunghe lievitazio­ni sono una gara, e con le sue 96 ore (sic!) Cristian Marasco, pizzaiolo de La Grotta Azzurra di Merate (Lecco) - ma la famiglia è campana, per chi crede nel genius loci - ha una sorta di record. Quella che compare nella pagina accanto è una versione semplifica­ta (non ho detto semplice!) del suo impasto, e vale decisament­e la pena. Se non trovate la ’nduja, cercatela meglio (ero tentata di scrivere “sostituite con salame piccante”, ma non mi convince per niente).

PREPARAZIO­NE

In una ciotola, mescolare energicame­nte l’acqua a temperatur­a ambiente e il lievito di birra, poi la farina setacciata, evitando di lasciare grumi. Trasferire in un contenitor­e capiente, coprire con la pellicola e riporre in frigorifer­o per 18-24 ore. Diamo inizio alla seconda fase. Aggiungere all'impasto il lievito di birra, quindi l’acqua e girare per ottenere una crema. Incorporar­vi la farina, poi il sale, infine l’olio e continuare a lavorare fino a quando tutto non diventerà liscio e omogeneo. Proteggere con la pellicola e lasciar riposare per 40 minuti, dividere in panetti di 260 grammi e posizionar­li al centro di una teglia leggerment­e unta. Attendere che raddoppino di volume (ci vorrà più o meno un’ora). Stendere il composto con i polpastrel­li formando un disco di circa 25 cm e mettere nel forno statico a 240 gradi per 5 minuti, coprendo con la stagnola. Rimuoverla e farcire le pizze con la mozzarella (scolata sotto a un peso per farle perdere acqua), quindi continuare la cottura in modalità ventilata per altri 6 minuti. L’ultimo tocco. Distribuir­e con sac à poche la ricotta (setacciata e condita con sale e pepe bianco) e completare con il basilico e la ’nduja di Spilinga.

INGREDIENT­I per 4 persone

PER L’IMPASTO:

PRIMA FASE 600 le 600 5 di 400 gr lunghe birra di gr ml gr lievito di di di lievitazio­ni farina farina acqua secco per per

SECONDA FASE le

50 1 di gr lunghe birra ml di lievito di acqua lievitazio­ni secco

27 20 gr ml di di sale olio fino extravergi­ne d’oliva

PER LA FARCITURA DI

CIASCUNA PIZZA:

130 gr di mozzarella sfilacciat­a

60 gr di ’nduja di Spilinga 2 o 3 foglie di basilico

90 gr di ricotta

 ??  ??
 ??  ?? In queste pagine. Piattini in porcellana da dolce, collezione Brushstrok­e.
Posate Padova design Elsa Peretti. Bicchiere Diamond Point in cristallo. Tutto Tiffany & Co.
In queste pagine. Piattini in porcellana da dolce, collezione Brushstrok­e. Posate Padova design Elsa Peretti. Bicchiere Diamond Point in cristallo. Tutto Tiffany & Co.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy