Quale caratteristica ricerca in un profumo?
litici, da stampare anche sulle nostre felpe. Non è facile trovarli, ma sono un modo di trasmettere un pensiero, uno stile di vita.
Che rapporto ha con i social network?
Bellissimo. Sono un mezzo unico per entrare in contatto con le persone di tutto il mondo. Ci si può esprimere liberamente, mandare messaggi importanti e trovare tante ispirazioni. Viaggi, moda, bellezza, arredo: sono sempre stimolata dalle fotografie che vedo su Instagram. Certo, so che molti giovani vivono la pressione dei like e che è una brutta dipendenza. Qui entra in gioco la mente: ognuno di noi deve riuscire a bilanciare l’uso dei social e imparare a conoscerne i limiti.
Suo figlio compare nella campagna della fragranza. Non ha paura di mostrarlo?
Me lo sono chiesta, ma no, non ho paura. C’è anche la figlia di mio marito.
E ci sono modelli di ogni età, uomini e donne. This Is Us! è universale?
Sì, ma tengo a chiarire che non è nostra intenzione cancellare femminilità e mascolinità. Vogliamo, piuttosto, rappresentare l’attrazione tra un uomo e una donna, trovare un punto d’incontro. Regalare ai nostri clienti, che si sentono già parte di una tribù, qualcosa da condividere: libertà, gioia di vivere. È anche ciò che voglio trasmettere ai miei tre figli.
Un’impresa difficile da tradurre nelle materie prime di un profumo...
Il Naso, Mathilde Bijaoui, doveva trovare l’equilibrio tra gli ingredienti: il legno di sandalo, il patchouli, gli accenti vanigliati e le note muschiate. C’è riuscita, secondo me: l’accordo non è floreale, né troppo intenso. È un connubio tra chic, rock e nonchalance, aspetti che non mancano mai nella mia moda.
Ha paragonato This Is Us! a un maglione di cashmere, tra i vostri capi iconici...
Le persone dimenticano spesso la sensualità del cashmere. Eppure, a volte lo si indossa a contatto con la pelle, skin to skin, proprio come una fragranza.
La freschezza, la stessa che trovi in un bambino, e un tocco gourmand, per viaggiare tra i sapori. Per questo mi piacciono le note vanigliate.
Sono cambiati i suoi gusti nel tempo?
Oh sì, sono cresciuti e sono stati influenzati dalle mie esperienze, dai viaggi. Basti pensare che il mio primo profumo fu Anaïs Anaïs di Cacharel, floreale. Me lo regalò mia madre a 16 anni.
Tornando a This Is Us!, il flacone è influenzato dall’arte contemporanea. Da un’opera particolare?
In Zadig & Voltaire l’arte è ovunque, anche in ufficio: Thierry è un collezionista (Gillier, fondatore del marchio e marito della stilista, ndr). Con l’arte, la vita entra in un’altra dimensione. Per questo flacone, nello specifico, ci siamo ispirati a Donald Judd, creativo americano, noto per le sue opere minimaliste tridimensionali, che dialogano con lo spazio reale, lontano da quello illusorio della pittura. Sono assolutamente da vedere i suoi lavori a Marfa, in Texas: si stendono a perdita d’occhio, su un paesaggio senza confini.
Perché uno “yellow touch”? Lei preferisce un’estetica monocolore.
Sì, è vero, mi piace disegnare total look neutri, spesso in tinta unita: bianchi, grigi, blu scuro, neri. Ma, a volte, c’è bisogno di un punto di colore, come il rosa o il rosso, e in questo caso il giallo, che regala freschezza, sorpresa e modernità.
Oltre all’arte, che cosa la ispira?
L’architettura di Parigi, dove vivo dal 1989. Qui tutto è bello. Zadig è un brand internazionale e quando creo una collezione penso a tutte le donne, ma ci metto sempre un po’ di parisian dream.
Dalla terrazza di casa vede la Tour Eiffel. C’è una stanza che la rende più felice?
Il salotto, dove ricevo gli amici e organizzo cene.
Un pezzo d’arredo da cui non si separerebbe mai?
Una lampada bianca di Christian Liaigre, un amico architetto, purtroppo appena mancato.
Pensa che il 2020 abbia dato inizio, oltre che a un modo di vivere diverso, anche a una nuova moda?
Sicuramente, ma ho detto al mio team di continuare a creare come se il mondo fosse sempre un party. Una delle mie prossime collezioni sarà un tributo a Diana Ross. La moda è un sogno, un modo di essere felici. Mi sentivo così quando, negli Anni 90, comprai una borsa Prada a Milano.
Un’ultima curiosità: il nome Zadig & Voltaire rende omaggio al libro di Voltaire. Lo ha mai letto?
Zadig ou la Destinée
“CREO COME SE IL MONDO FOSSE UN PARTY. FARÒ UN TRIBUTO A DIANA ROSS”
L’ho riletto recentemente. Questo il sunto: la realtà è un’avventura che a volte fa soffrire, ma che l’uomo può rendere meno pesante attraverso l’intelligenza e la cultura. Voltaire era davvero un uomo moderno.