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“I FIORI SECCHI SONO DI MODA E LO SARANNO ANCHE IN FUTURO. NON SONO ECONOMICI MA DURATURI. E PERSINO ECO-FRIENDLY”

- TENDENZE

“MI PIACE DARE VITA A STRUTTURE LEGGERE E IMPALPABIL­I. COMBINO COROLLE SOFFICI E PIÙ SOLIDE. E STELI DI DIVERSE DIMENSIONI”

che usavano le nostre nonne, non economici ma duraturi. E sono persino eco-friendly», racconta.

Un altro grande amante del foliage “essiccato” è Mario Nobile, ex manager che ha lasciato tutto per aprire il laboratori­o-boutique Offfi, a Milano. «È stato un trend dominante del 2020, ma destinato a spopolare sicurament­e anche quest’anno, e per me un amore immenso da sempre», spiega. «Un’altra tendenza del momento per le composizio­ni è l’asimmetria e l’apparente casualità. Bouquet di fiori, che sembrano appena raccolti in enormi quantità da un giardino e infilati in modo random in un vaso. Colori forti e contrasti accentuati», continua. Nobile, il cui stile personale è fatto di sensazioni e intuizioni, evita la ricerca sul web e, men che meno, di andare a sbirciare che cosa fanno i colleghi: «I viaggi sono la mia fonte di ispirazion­e. Durante l’ultimo, in Marocco, sono nate una collezione di vasi e una nuova idea: ora voglio iniziare a lavorare la resina e la ceramica, per creare i miei contenitor­i», confida. I floral designer sono anime curiose, sensibili e creative, tratti distintivi e necessari per una profession­e così delicata. P P

ROPRIO come Frida Kim, di origini coreane ma trapiantat­a a Londra, le cui eteree composizio­ni sono il riflesso di un’estetica e di una filosofia di stampo giapponese. «Sono sempre stata affascinat­a dal lato misterioso della natura, fin da bambina. Mi piace dare vita a installazi­oni che evochino le nuvole, con una struttura leggera e impalpabil­e, pure, libere di muoversi nell’aria dove sono sospese». All’origine del suo stile c’è appunto la filosofia nipponica del wabi-sabi, che consiste nell’accettare l’imperfezio­ne delle cose, la sua visione invece celebra il minimalism­o, sublima l’asimmetria e la modestia. «Proprio partendo da queste basi, tento di combinare fiori soffici con altri più solidi, contrappon­go forme morbide con altre più scultoree e cerco ogni volta un mélange di diverse dimensioni per dare movimento», spiega.

Arrivano sempre da Londra, ma si sono imposte con il loro stile pop e colorato, Iona Mathieson e Romy St Clair di Sage Flowers. Dopo aver iniziato a vendere le loro composizio­ni dal bagagliaio di una macchina nei mercati più cool londinesi, ora hanno aperto il loro primo store e firmato allestimen­ti blasonati per Fenty, Gucci, Paul Smith e tanti altri. I loro lavori sono distanti anni luce dalle regole e dalle tradizioni più rigorose: nessuna delle due ha studiato ad hoc

o frequentat­o corsi, utilizzano materie prime locali e stagionali, dando spazio a varietà insolite e poco usate finora. «Prendiamo l’ispirazion­e dai numerosi settori con cui entriamo in contatto: dalla musica all’arte, dal design alla moda. Volevamo introdurre sul mercato uno stile più spontaneo, mescolando tinte forti con texture inusuali, per ottenere così un approccio più moderno», confidano. E per il 2021 punteranno su composizio­ni monotemati­che, grandi bouquet di sole rose, peonie oppure dalie, i fiori tradiziona­li dell’Inghilterr­a.

ARRIVA invece direttamen­te dall’ambiente della moda Dylan Tripp, ex fashion designer per griffe come Valentino e Fendi, da anni nel settore floreale. I suoi piccoli mondi botanici riflettono uno stile dove spontaneit­à, eleganza e poesia si incontrano in un unicum, mentre il suo approccio estetico, e meno “botanico”, lo rende libero da paletti e regole.

«Nel 2021 credo ci sarà una spinta verso una maggiore ecososteni­bilità: largo ai produttori locali e al rispetto della stagionali­tà», assicura. «Certamente continuerà l’utilizzo di fiori e di foglie secche sia in toni naturali, sia in tinte legate alla natura ma più intense come il ruggine. A fare da contraltar­e ci sarà anche un maggior uso di colori accesi con abbinament­i inaspettat­i e carichi di energia. Per me, poi, sarà un anno dedicato ai corsi che terrò nel mio nuovo studio romano. Sono pensati per chi abbia voglia di creare con le proprie mani un piccolo e personale momento di bellezza».

Dopo un periodo così duro per tutti, dove abbiamo visto e goduto la natura dalle finestre, ora più che mai abbiamo compreso il suo potere calmante e curativo e questa nuova estetica meno lucida, più sciolta, sembra rispecchia­re un desiderio di libertà in contrappos­izione all’antica perfezione e rigidità delle composizio­ni di una volta. E, sicurament­e, un bouquet “spettinato” è un’ottima soluzione per portare un piccolo pezzo di mondo verde tra le mura di casa.

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A sinistra. La floral designer Frida Kim con un’installazi­one che evoca una nuvola. Coreana trapiantat­a in Inghilterr­a, ama l’estetica minimalist­a. In basso. Una composizio­ne di Iona Mathieson e Romy St Clair di Sage Flowers (Londra), che hanno firmato allestimen­ti per Fenty, Gucci, Paul Smith.
LA BELLEZZA DELL’ASIMMETRIA A sinistra. La floral designer Frida Kim con un’installazi­one che evoca una nuvola. Coreana trapiantat­a in Inghilterr­a, ama l’estetica minimalist­a. In basso. Una composizio­ne di Iona Mathieson e Romy St Clair di Sage Flowers (Londra), che hanno firmato allestimen­ti per Fenty, Gucci, Paul Smith.
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A sinistra. Delphinium blu e bianchi, una delle «opere uniche che continuano a evolversi» della canadese Lauren Sellen (Coyote Flowers). In basso. Un bouquet di Mario Nobile (di Offfi, a Milano), «che sembra appena colto da un giardino e disposto a caso in un vaso».
INSIEMI DI SPONTANEIT­À A sinistra. Delphinium blu e bianchi, una delle «opere uniche che continuano a evolversi» della canadese Lauren Sellen (Coyote Flowers). In basso. Un bouquet di Mario Nobile (di Offfi, a Milano), «che sembra appena colto da un giardino e disposto a caso in un vaso».

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