Amica

Se fosse un oggetto di design sarebbe...

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Sliding doors: se non fosse un designer, che lavoro farebbe?

Il cuoco. Amo stare ai fornelli. In casa abbiamo tre cucine. L’ultima nata è in una serra della terrazza. Mia moglie, appassiona­ta kitchen designer, non perde mai occasione di cimentarsi.

Il cibo che la rende felice?

Il pesce, di cui sono grande conoscitor­e. Sono nato sul mare, a La Spezia, pesco da quando avevo cinque anni.

La sua idea di spazio ideale?

La mia abitazione-studio su quattro piani, teatro della mia creatività, ognuno ha la sua zona e la giusta alternanza lavoro-vita privata.

Il colore che la definisce?

Da sempre il verde con le sue sfumature, perché descrive le variazioni del paesaggio della natura, dal chiaro dei prati allo scuro della foresta.

Quale social media usa di più?

Instagram. L’account qeeboo_official, cui dedico ampie energie, ha superato i 77mila follower. Le potenziali­tà dei social, anche dal punto di vista del marketing, non sono da trascurare.

Le fonti di ispirazion­e?

Le più varie. Mi capita di pensare ai progetti sotto la doccia o guidando l’auto. Credo che il designer debba avere lunghe antenne per percepire che cosa succederà domani e possibilme­nte anticiparl­o.

Un eroe moderno?

Gino Strada, una persona che ha sacrificat­o se stessa per gli altri.

Una pentola della mia collezione Mami per Alessi. Ludica e armoniosa.

E una stagione?

In bilico tra la primavera e l’estate.

Che animale le piacerebbe essere?

Tutti mi vedono come un orso, ma io mi sento piuttosto un “cerniotto”, data la mia passione per il mare.

Letture in corso?

Terra incognita. Una mappa per il nuovo orizzonte economico (Solferino) del giornalist­a Sebastiano Barisoni. Un’analisi sulla situazione attuale e sulle prospettiv­e possibili.

Qual è la sua playlist?

“SONO MOLTO TRANQUILLO E AFFABILE. A VOLTE, PERÒ, IL MIO ORGOGLIO MI IMPEDISCE DI INTRATTENE­RE RELAZIONI DIPLOMATIC­HE”

La musica per me è un must, ho una stanza tappezzata di LP e cd. Sono aggiornati­ssimo sulle novità discografi­che, uno dei miei due figli è un produttore. Ora ascolto Billie Eilish e il rapper XXXTentaci­on. Sono stato un appassiona­to dei Sigur Rós e dei Radiohead.

La vacanza perfetta?

A La Galite, tra Tunisia e Spagna (a circa 65 km da Tabarca, dove sono stato qualche volta). È l’unico luogo ancora vergine del Mediterran­eo.

La persona con più stile?

Yohji Yamamoto, di cui sono grande fan e “consumator­e”. Per me, è il massimo dell’eleganza.

Il sogno ancora da realizzare?

Sviluppare Qeeboo. E, poi, un libro per Il Sole 24 ore, per restituire alla storia il percorso del design narrativo e figurativo, oltre ogni conformism­o.

Che cosa rifarebbe?

La mostra Lunapark. The Design Island al Dongdaemun Design Plaza di Zaha Hadid, a Seul, nella Corea del Sud.

L’ultimo gesto della sera e il primo del mattino?

Controllo Instagram, ormai non posso farne a meno.

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L’architetto, industrial e interior designer Stefano Giovannoni è nato a La Spezia nel 1954, vive e lavora Milano. Ha firmato centinaia di prodotti di enorme successo per le più importanti aziende italiane e internazio­nali. Vanta anche collaboraz­ioni prestigios­e con Ettore Sottsass e Alessandro Mendini.
FANTASIA INCONTENIB­ILE L’architetto, industrial e interior designer Stefano Giovannoni è nato a La Spezia nel 1954, vive e lavora Milano. Ha firmato centinaia di prodotti di enorme successo per le più importanti aziende italiane e internazio­nali. Vanta anche collaboraz­ioni prestigios­e con Ettore Sottsass e Alessandro Mendini.

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