SOLCANO LO SPAZIO
su, scrutando la volta celeste, è diventato una consolazione», dice Nicolas Bos, presidente e CEO di Van Cleef & Arpels. Con un afflato di realismo. «Finora il cielo, nei quadri dei grandi pittori così come in gioielleria, che all’arte è profondamente legata, è stato immaginato nero o, al massimo, blu profondo, punteggiato di bianco per raffigurare le stelle», continua Bos. «Noi però, che da tempo abbiamo avviato un dialogo con gli scienziati intenti a studiare il cosmo, come Isabelle Grenier, professoressa di astrofisica all’Université Denis Diderot di Parigi, abbiamo scoperto che, in realtà, lo spazio è in technicolor».
Grazie a fotografie dettagliate che documentano la danza dei pianeti, il tremolìo lattiginoso di nebulose interstellari, la geometria concentrica degli anelli di Saturno, un cielo diverso si è aperto ai designer e ai maîtres joailliers della Maison: sfumature dal porpora al lilla al lapislazzulo - che è anche la pietra dura al centro di collier di complicazione tecnica sublime, vedi Ciel de minuit; incursioni nel giallo sole abbagliante, fieramente rappresentato dal diamante yellow, di taglio ovale, del satoir Hèlios, un glorioso 50,38 carati; esplosioni di malva e arancio - e chi non ha in mente il recente atterraggio della navicella NASA Perseverance, con il suo drone Ingenuity, sul rosseggiante Marte - resi dall’audacia di zaffiri violetto e pink. Abbinati ai coralli nel bracciale Arche Solaire .O in tonalità degradé, come nel collier reversibile Antennae, omaggio alla collisione tra due galassie avvenuta 500 milioni di anni fa.
Il signore della costellazione Sous les étolies resta comunque il blu sapphire. «La coppia di esemplari della collana Trésor astral, provenienti dallo Sri Lanka e dalla Birmania, rispettivamente 31,17 e 22,82 carati, ne è l’esempio più fulgente», conclude Bos. Come dire: dalla terra, nel cui ventre le gemme riposano, alla luna è davvero tutto un attimo (prezioso).