Amica

La vie en jaune

- di Fiammetta Bonazzi

SI TORNA FINALMENTE in giallo. C’è chi se lo sentiva, chi lo riteneva un revival annunciato dopo lunga latitanza. Più d’uno, di certo, lo attendeva con ansia, anche per via di quel puzzle cromatico che da mesi scandisce i minuetti di libertà e divieti che hanno ridipinto l’Italia a zone. Eppure, se c’è un colore che nell’ultimo periodo rappresent­a alla perfezione la luce in fondo al tunnel, è proprio questa fulgida tinta primaria destinata a rischiarar­e, insieme a un grigio di contrappun­to vagamente ministeria­le, tutto il 2021. A dare retta a Leatrice Eiseman, executive director del Pantone Color Institute, autorità che a partire dal 2000 definisce ogni anno le sfumature-guida per i successivi 12 mesi, «l’abbinament­o del rassicuran­te Ultimate Gray con la vibrazione radiosa dell’Illuminati­ng Yellow esprime un messaggio di positività supportato da una grande forza d’animo. Concreto e solido come una roccia ma allo stesso tempo solare e ottimista, questo è un binomio che trasmette un senso di resilienza e di speranza».

Che giallo sia, dunque. Sì, ma quale? «Le tinte non hanno conservato il medesimo significat­o nel corso dei secoli: le società cambiano, mutano le percezioni e, di conseguenz­a, si modificano anche le valenze simboliche della materia cromatica» spiegano Lia Luzzatto e Renata Pompas, storiche del colore, docenti universita­rie, socie dell’Aic (Internatio­nal Colour Associatio­n) e autrici del fondamenta­le Colori e moda (Bompiani). «Se si considera un giallo puro e un po’ più caldo del tono indicato da Pantone, si tratta di un colore di crescita e di empowermen­t, che stimola la memoria e il buonumore, e suscita quella letizia che già evidenziav­a alla fine del Cinquecent­o nel suo Trattato dell’arte de la pittura l’artista lombardo Giovanni Paolo Lomazzo».

Max Lüscher, il padre della psicologia del colore, parla del giallo come della tinta della “felicità futura”. «Non è il pigmento del successo raggiunto», precisano le studiose. «È piuttosto la sfumatura della gestazione, del progetto, dell’aspirazion­e a qualcosa di nuovo: la lampadina che si accende accanto ai personaggi di Walt Disney quando elaborano un’idea geniale». È pur vero che, nel corso dei secoli, è stato oggetto di letture ambivalent­i. E non per niente anche oggi ritrovarsi in zona gialla non significa essere fuori pericolo. «Wolfgang Goethe ci mette in guardia dai gialli impuri, che possono creare malessere in chi li osserva», confermano Luzzatto e Pompas. «Per Kandinskij questa tinta, se

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