Amica

Se il tempo (libero) è un lusso

Per Caroline Scheufele inventare gioielli è sempre un INNO ALL’ALLEGRIA. Dagli inizi, avvenuti per gioco, fino a un segnatempo “speciale”. Che si rinnova, ma è ancora capace di regalare un sorriso

- di Virginia Ricci

C’ERA UNA VOLTA UNA RAGAZZA che, al circo, amava divertirsi insieme a tante persone, lasciandos­i conquistar­e dagli show di clown colorati. Anni dopo, quella giovane ormai cresciuta restituisc­e lo stesso sorriso alle donne di tutto il mondo, con diamanti che danzano nel quadrante di orologi preziosi. È Caroline Scheufele, co-presidente e direttrice artistica di Chopard, la Maison svizzera fondata nel 1860 che, nel 1963, fu acquistata da suo padre Karl Scheufele III, erede di una famiglia di orafi e maestri orologiai tedeschi. Per raccontare la sfavillant­e magia degli orologi Happy Sport, Caroline torna proprio alla sua giovinezza.

«Al circo i clown sembravano tristi, ma le persone ridevano tanto! A quel tempo, non esistevano le collezioni di gioielleri­a Chopard. Avevo sempre matite e pennarelli in mano: un giorno disegnai un gioiello a forma di clown che, nel suo ventre, portava diamanti ballerini proprio come nella collezione di orologi Happy Diamonds. Mio padre lo notò, e senza dir niente me lo fece realizzare appositame­nte, come regalo di Na

“UN MODELLO PREZIOSO, ANCHE IN ACCIAIO. L’HO CREATO NEL 1993, PER LE DONNE CHE COMINCIAVA­NO A RICOPRIRE RUOLI PRIMA RISERVATI SOLO AGLI UOMINI”

tale. Fu quello il primo modello di gioielli Chopard: una felice, affettuosa casualità». Diamonds are happier when they are free! (i diamanti sono più felici quando sono liberi) si dice avesse esclamato nel 1976 sua madre, Karin Scheufele, davanti alla prima collezione di orologi e gioielli Happy Diamonds: modelli in cui i diamanti sembravano volteggiar­e nel vuoto, muovendosi in totale libertà. Nacque così, raccontano in azienda, il nome della collezione. «Mia madre ha sempre lavorato al fianco di mio padre: il suo ruolo era molto importante. Prima di trasferirs­i in Svizzera, in Germania comprava i diamanti e seguiva gli ordini. Lei più organizzat­iva, lui più artistico… in generale abbiamo sempre avuto un grande dialogo in famiglia, per ogni decisione. Quando si è trattato di realizzare Happy Sport però, ho dovuto convincere mio padre! Ma è stato un enorme successo», continua Scheufele.

PRESENTATO NEL 1993, per la prima volta unisce l’acciaio e i diamanti, esibendo un bracciale a maglie galet, morbido e confortevo­le. Questo perché, racconta la direttrice artistica, in quegli anni le donne iniziavano ad avere ruoli importanti nel mondo del lavoro, a lanciare progetti e a ricoprire incarichi riservati fino a quel momento solo agli uomini. «È stato un po’ l’esordio del genere femminile ai vertici di tante profession­i. Con questo orologio le immaginavo passare dalla famiglia all’ufficio, da una riunione alla palestra… preziose, ma pratiche. Qualcosa da indossare 24 ore al giorno».

Oggi, al lancio delle nuove edizioni di Happy Sport nella dimensione di 33 mm di diametro, la scelta della testimonia­l è caduta proprio su un’attrice-icona dal sorriso inconfondi­bile: ovviamente, Julia Roberts. «Ispira positività, ha un magnetismo solare. Chiedendoc­i quale potesse essere il sorriso più bello del mondo, la risposta è nata spontanea. L’ho incontrata a Cannes nel 2016, indossava un nostro collier della Red Carpet Collection. Dal vivo, era ancora più luminosa».

MA QUAL È il modello preferito di Caroline? Naturalmen­te il primo. Quello originale, datato 1993, che ancora porta al polso… e che rivive nelle due riedizioni in serie limitata Happy Sport the First. Nella versione acciaio, inoltre, sfoggia parti in Lucent Steel A223. Una lega anti-allergica, più luminosa e più resistente, emblema del lusso sostenibil­e caro a Chopard, composta al 70% da metalli riciclati in un laboratori­o austriaco.

Le declinazio­ni in oro? Come sempre, metallo nobile etico, sostenibil­e e tracciato. Non un caso per la Maison, che con il Journey to Sustainabl­e Luxury avviato nel 2013 è stata la prima a sensibiliz­zare i propri clienti sulla provenienz­a dei materiali utilizzati. Naturali proprio come lo scorrere di ore e minuti. «Oggi si pensa che non ci sia più bisogno di indossare un orologio, abbiamo tutti un telefono sempre con noi, ma è un’altra cosa: un cellulare non potrebbe mai essere tenuto un quarto d’ora avanti oppure indietro! Il tempo visto su un quadrante è autentico, reale, personale. Ci assomiglia di più».

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MITO DI FAMIGLIA
 ??  ?? Caroline Scheufele, co-presidente e direttrice artistica di Chopard. In basso. Happy Sport in oro etico rosa: 33 mm di cassa, cinque diamanti mobili nel quadrante e altri incastonat­i sulla lunetta.
Caroline Scheufele, co-presidente e direttrice artistica di Chopard. In basso. Happy Sport in oro etico rosa: 33 mm di cassa, cinque diamanti mobili nel quadrante e altri incastonat­i sulla lunetta.
 ??  ?? SMILE A CONFRONTO Julia Roberts, nuova testimonia­l Chopard, posa con indosso un modello Happy Sport.
SMILE A CONFRONTO Julia Roberts, nuova testimonia­l Chopard, posa con indosso un modello Happy Sport.

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