GREEN THERAPY
UN PORTFOLIO FOTOGRAFICO A 18 MANI ACCOMPAGNA IL LANCIO DI UNA COLLEZIONE TRUCCO MOLTO INCLUSIVA . PENSATA PER LASCIARE IL SEGNO... ZETA
ABITAZIONI MINIME. Pensate per limitare l’impatto sull’ambiente. Dal 1934 al 1939, l’architetta-designer Charlotte Perriand (questa foto la ritrae in montagna poco prima, intorno al 1930) progettava eleganti ed essenziali moduli prefabbricati. Leggeri, per essere spostati e riassemblati ovunque. Charlotte Perriand and I. Converging designs by Frank Gehry and Charlotte Perriand, una mostra all’Espace Louis Vuitton Venezia, fa dialogare quelle soluzioni visionarie con l’utopia di un altro architetto, Frank Gehry, che nel 1969 proponeva unità abitative autosufficienti trasportabili. “Rifugi” che anticipavano la coscienza ecologica e la voglia di mobilità del presente. È UN EVENTO COLLATERALE DELLA BIENNALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA (FINO AL 21/11)
non esiste. Ne esistono nove. Tante quanti sono i fotografi a cui Zara ha chiesto di immortalare la sua prima collezione trucco completa. Steven Meisel, Mario Sorrenti e altri sette talenti hanno tradotto in immagini personali lo stile altrettanto originale della make up artist Diane Kendal, cui è stata affidata la direzione creativa del progetto. Dai rossetti agli smalti, tutti i prodotti, realizzati con ingredienti vegani e dai packaging ricaricabili e inclinati (come a seguire la Z di Zara), raggiungono un’audience diversificata: vanno bene per ogni pelle, ogni età, ogni genere. E ne fanno di tutti i colori: sono più di 175 le nuance in gamma.