Che confusione!
Le cose si complicano ulteriormente se tiriamo in ballo MazinSaga – autentica “realtà parallela” dove Koji Kabuto non guida un robot ma si trasforma lui stesso in un colosso dopo aver ricevuto il potere di una speciale “armatura di Dio” – e Godmazinger, che si ambienta su un mondo alternativo (ma comunque in continuity con Infinity, che lo cita) dove un ragazzo – Yamato Hibino – viene risucchiato da un vortice, e dove deve combattere un impero di dinosauri evoluti con l’aiuto di un gigante di pietra che somiglia ai robot nagaiani. Proviamo a fare ordine…
Che confusione! – sarà perché ti amiamo, Go Nagai – e forse nemmeno c’è da scervellarsi troppo, ma se volessimo dare un ordine a tutto questo, la risposta di un occidentale non sarebbe che una: Multiverso, multiverso e ancora multiverso! Ogni reboot appartiene a una realtà parallela, o linea temporale alternativa, così ne esiste una dove sono avvenuti i fatti di Mazinga Z, Il Grande Mazinga e Goldrake, una dove sono avvenuti quelli di Mazinga Z, Il Grande Mazinga e Mazinkaiser, una dove invece sono accaduti quelli narrati in Mazinga Z, Il Grande Mazinga e Mazinga Z Infinity.
Godmazinger, grazie all’espediente del vortice dimensionale, non contraddice nessuna di queste possibilità, mentre MazinSaga deve essere considerato come universo parallelo a sé. Tutto chiaro? Bene! Perché non è finita! Nel 2009 esce anche Mazinger Edition Z: The Impact!, che è una sorta di remake modernizzato dell’intera saga!
L’impatto di The Impact!La serie riprende alcune delle sequenze e situazioni già viste delle opere di Nagai e derivate aventi come protagonisti i vari Mazinger, rivisitandole in chiave moderna e collegandole tra di loro in modi alternativi. Si notano anche citazioni da altre serie di Nagai, come la presenza di creature ispirate a Mao Dante, una statua di Devilman e uno dei mostri di Hell assomigliante a Groizer X (e chiamato proprio Groizer X 10 dal Conte Blocken). Gli episodi sono raggruppati in modo da andare a costituire delle storie strettamente
«Come considerare Mazinger Edition Z: The Impact! è solo questione di percezione da parte dello spettatore: un’altra Terra parallela o solo un modo diverso di narrare gli eventi visti nella linea narrativa principale?»
collegate tra di loro, ma si lascia intendere (per esempio dalle discussioni dei protagonisti sui mostri affrontanti) che siano solo alcuni degli avvenimenti accaduti nell’anno circa in cui si svolge la trama. Si fa infatti largo uso di una narrazione non lineare e di flashback, per poi ricostruire la storia pian piano sotto gli occhi degli spettatori.
Come si voglia considerare questa serie è solo questione di percezione da parte dello spettatore: un’altra terra parallela o solamente un modo diverso di narrare gli stessi eventi visti nella linea narrativa e temporale principale? Senza contare che la maggior parte di queste opere hanno subito il passaggio dalla carta, in versione manga, alla televisione, quando si sono tramutate in anime, subendo piccole o grandi modifiche che potrebbero collocare le due versioni ancora su potenziali terre alternative.
Il passato che ritorna
Tornando a Grendizer, poi, è abbastanza scontato che la serie di prossima distribuzione Grendizer U – discussissima online per il design “giovanilistico” di Actarus/Duke Fleed – si ambienterà ancora in un altro universo, senza contare le numerose serie a fumetti prodotte più o meno con licenza in Francia e in Italia che, se andassimo a fare le pulci, risulterebbero certamente in contraddizione tra loro o con ciascuno degli universi principali. E che dire del videogioco “Il banchetto dei lupi”, di fresca distribuzione Microids?
E non finisce qui!
E ci siamo fermati a Goldrake e Mazinga, ma il multiverso nagaiano è ancora più ampio, se prendiamo in considerazione ad esempio le serie su Getter Robot, perché le due serie animate classiche (1974 e ’75) sono legate tra loro, ma Getter Robot Go del 1991 va considerato un reboot a sé stante, e così anche Getter Robot – The Last Day of the World (1998).
Rischiamo di diventare dissociati se tiriamo in gioco anche i film “crossover” (1973-1976) in cui i Robot interagivano fra di loro, e in cui esiste anche una versione alternativa del Devilman anime (ci arriviamo tra poco) che a sua volta diverge dal Devilman fumettistico. Di nuovo: è ancora tutto chiaro oppure comincia ad affacciarsi come un leggero giramento di testa? Se così fosse, niente paura! L’avventurarsi nel Multiverso fa di questi strambi effetti e poi è meglio che ci facciate il callo, perché, be’… non è finita nemmeno stavolta…
La giostra continua
Ebbene sì, la giostra continua! Perché la serie UFO Robot Goldrake ha avuto una sorta di “prova” generale nel 1975 con il lungometraggio UFO Robot Gattaiger – La grande battaglia dei dischi volanti (1975), che vedeva già una versione molto abbozzata di Actarus/Duke Fleed accompagnato da un cast che grossomodo detta le linee che saranno proprie della versione definitiva, eppure ancora molto diverso.
Niente a che vedere, sia chiaro, con la quasi omonima serie “automobilistica” Supercar – Gattiger di Hitoshi Chiaki, ispirata a un manga di Hideharu Imamichi.