Per i 25 anni di attività di nella Library Design di Milano una mostra dedicata
Si dice che chiunque smetta di sognare è vecchio, che abbia 20 o 80 anni. Chiunque continua a sognare, invece, resta giovane. È questo il primo pensiero che mi viene in mente incontrando a Milano l’architetto Simone Micheli, per il 25° compleanno della sua attività. Fiorentino di nascita, fondatore dell’omonimo Studio d’archi- tettura e della società di progettazione “Simone Micheli Architectural Hero” con sede a Firenze, Milano e Dubai, Micheli svolge la sua professione in plurime direzioni: dall’architettura all’architettura degli interni, dal design al visual design passando per la comunicazione; le sue creazioni sostenibili e attente all’ambiente, sono sempre rico- noscibili per la forte identità e unicità. “Un uomo che a cinquant'anni vede il mondo come lo vedeva a venti, ha sprecato trent'anni della sua vita - mi dice il festeggiato - io continuo a progettare nuovi centri benessere, sempre capaci di generare positività per l’oggi e per il domani. Per me, la riappropriazione della sfera sensoriale rappresenta un viaggio a ritroso che proietta inesorabilmente nel futuro e che passa attraverso un unico essenziale elemento, l’acqua, simbolo e strumento di purificazione. L’acqua trova oggi spazi nuovi dove produrre i suoi antichi effetti benefici: SPA e Centri benessere con percorsi acquatici”. Nella Design Library di Milano, dove si tiene la festa, è stata montata la mostra SPA World che rappresenta gran parte della progettazione passata. Luoghi, spazi, superfici in
una dimensione tridimensionale fatta di luci, colori, suoni, aromi che rendono le pratiche idroterapiche un’esperienza polisensoriale, capace di generare sinestesia nel visitatore, una contaminazione dei sensi nella percezione del percepibile. “I centri da me progettati costituiscono le mete privilegiate per interrompere il ciclo esasperato della quotidianità, luoghi capaci di segnare un confine con il mondo esterno; il loro ingresso diventa una sorta di passaggio e i loro interni un vero e proprio rifugio. La fluidità di questi luoghi assume potere rigenerante capace di risvegliare la sensorialità dei visitatori che tornano così ad ascoltare e ad ascoltarsi”. Oasi di contaminazioni segniche e concettuali, che rispondono al costante affacciarsi di nuovi bisogni, non più luoghi di cura, ma spazi di relax e di rigenerazione del corpo e dello spirito attraverso percorsi d’acqua. “L’uso ludico di questo elemento naturale - continua Micheli - costituisce una risposta innovativa a un malessere diffuso e generalizzato, alla congenita inquietudine dell’uomo contemporaneo che lo conduce a ricercare tranquillità e riposo in spazi avulsi dalla quotidianità. Vivere delle esperienze emotive in ambiti volumetrici dedicati alla valorizzazione dell’ “io” genera grandi positività, non solo fisiche ma anche mentali, conduce sulla strada della completa e piena sintonia con se stessi e con l’ambiente circostante”. Dalle opere realizzate, dai materiali utilizzati e dagli effetti ricercati, emerge l’eclettismo e l’eterogeneità delle soluzioni stilistico-formali proposte dall’architetto Micheli. Minimalismo e classicità, estremo purismo e spinto plasticismo tesi al risveglio della dimensione polisensoriale. “Il pensiero si sublima e la ricettività sensoriale proietta l’individuo in una dimensione altra - conclude Micheli - la materia perde il suo valore intrinseco e acquisisce una rilevanza solo funzionale, si fa linguaggio anticonvenzionale per un dialogo costruttivo fra i sensi. Gli am- bienti che ne derivano sono assimilabili a palcoscenici in cui il visitatore mette in scena la propria naturale essenza e porre fine a un’interminabile gestazione”. L’impressione che si ottiene è che il senso di questi luoghi non sia assoluto, essi non significano di per sé, ma in relazione alla esperienza di ognuno. La loro efficacia è misurabile solo in termini di coinvolgimento e d’interazione tra le diverse sfere sensoriali in virtù di una seducente teatralità che diventa strumento di una profonda ricerca emotiva. Luoghi che rappresentano una sospensione del reale, in dissonanza con il contesto che li circonda, che rievocano spazi interiori di antica memoria, generatori di stimoli primordiali che tornano a farsi sentire e a travolgere i sensi. Un augurio per questo anniversario importante: Simone, continua a sognare e restare te stesso.