Ayurveda e Chakra capire le varie costituzioni
Negli ultimi anni l’estetica professionale ha scoperto i benefici delle discipline orientali come valido aiuto per la cura del corpo e la ricerca del benessere. Molte di queste discipline hanno le loro radici in tempi lontanissimi ma la loro validità è sopravvissuta fino ai nosti giorni. La Medicina Ayurvedica ( ayur = vita e veda = scienza, conoscenza) nasce più di 5000 anni fa in India e non si limita a curare le malattie ma cerca di prevenirle, ricreando il benessere attraverso non solo una maggiore attenzione per il nostro organismo, ma coinvolgendo nel processo anche lo studio dei flussi energetici che dal macrocosmo interagiscono con il microcosmo umano. È importante, così, per qualsiasi esperto di estetica che voglia avvalersi delle tecniche di medicina Ayurvedica, avere una conoscenza approfondita dei centri energetici del corpo
umano, i Chakra, il cui equilibrio è responsabile del nostro benessere fisico e mentale. I Chakra sono “ruote” simboliche di concentrazione energetica che si distribuiscono lungo la colonna vertebrale in sette punti principali che coincidono con il sistema endocrino (uno dei principali meccanismi di controllo fisico del corpo umano, che comprende una serie di ghiandole responsabili della produzione di sostanze chimiche na- turali chiamate “ormoni”, come l’adrenalina, l’insulina, gli estrogeni, ecc.) e simboleggiano il collegamento tra la sfera fisica e quella spirituale. Quando i Chakra sono equilibrati e armonici aiutano una parte specifica del corpo a funzionare meglio. Quando, invece, essi si bloccano, possono essere causa di numerosi problemi di natura mentale, emotiva e fisiologica. Alcune delle più note terapie che agiscono su questi punti ener-
getici sono: la Cromoterapia, o terapia del colore, l’aromaterapia, o terapia delle essenze, il Massaggio Ayurvedico. Quest’ultimo, che viene effettuato ricorrendo a particolari olii essenziali, i quali hanno un duplice effetto benefico e protettivo, va ad agire direttamente sui punti energetici del nostro corpo. Basandosi su concetti diversi dal massaggio occidentale, quello ayurvedico sfrutta inoltre un tipo di manualità, di pressioni, espressioni, tiraggi, digitopressioni, pompaggi e strizzature molto profonde e lente. La sua funzione è di allungamento muscolare, movimento articolare e stimolazione dei Punti Marma, che sono punti anatomici costituiti dall’incontro di muscoli, nervi, vasi sanguigni, ossa, legamenti e articolazioni. Le tecniche massoterapiche principali sono tre: quella del massaggio “pesante” detta antiVata, con azione riscaldante e antidolorifica; la tecnica “dolce” o anti-pitta con azione calmante e rinfrescante; e la tecnica del massaggio “dinamico” detta an- che anti- Kapha con azione drenante. Queste tecniche vengono applicate in corrispondenza delle tre costituzioni di base ( Vata, Pitta, Kapha), anche identificate come i Tri Dosha, che derivano dalla combinazione tra i cinque elementi che governano il macrocosmo: terra, acqua, fuoco, aria ed etere. È essenziale quindi, prima di esercitare il massaggio ayurvedico su un cliente, individuarne la costituzione di base, condizione necessaria per poter scegliere la metodologia più pertinente, che permetta il raggiungimento di un totale benessere psico-fisico. La definizione della tipologia di appartenenza avviene attraverso la somministrazione di uno specifico test, che valuta modalità relative a quattro dimensioni particolari: atteggiamento mentale, costituzione fisiologica, struttura fisica e viso. Dalla somma dei punteggi di ogni risposta si otterrà l’appartenenza a uno dei diversi Dosha ( prakruti). Secondo la predominanza di uno soltanto (molto rara), due o tutti e tre i
dosha, oltre alle tre costituzioni base si determinano altri quattro tipi di costituzione combinati fra loro: Vata – Pitta; Pitta – Kapha; Vata – Kapha; Vata – Pitta – Kapha. La maggior parte delle persone è una combinazione di due dosha, con le caratteristiche di ognuno di essi secondo la percentuale della combina- zione. Molto rara è l'ultima combinazione dei tre dosha, che in teoria è il tipo migliore di costituzione, perché l’equilibrio dei tre dosha antagonizza le loro cattive qualità. La evidente complessità della diagnosi spiega il perché l’ayurveda necessiti di lunghi e approfonditi studi.
Era il 1950 quando alle Baleari, nell’isola di Maiorca, aprì il primo villaggio vacanze, un modello che in seguito ha letteralmente rivoluzionato l’esperienza turistica. La formula oggi appare semplice: ad accogliere gli ospiti c’è uno staff di operatori, che settimana per settimana organizza il programma per rendere piacevole il soggiorno degli ospiti. Attraverso questa esperienza di lavoro, che molti considerano una vera gavetta professionale, si sono formate intere generazioni di operatori con capacità relazionali con il pubblico dimostratesi fondamentali per molte altre attività. Sono tanti i nomi della televisione, del cinema e della musica che si sono fatti le ossa nei villaggi e non manca un esempio anche nel mondo del benessere: Oscar Germone, piemontese classe 1973, ha iniziato da giovane a viaggiare e lavorare fino a diventare Resident Manager di villaggi. Conclusa questa fase, dal 2004 Oscar ha intrapreso un percorso imprenditoriale autonomo dedicato alla consulenza e alla gestione di strutture wellness fra Italia ed estero, continuando però a far tesoro degli anni di crescita all’interno dei villaggi vacanze. Quando lo abbiamo incontrato la sua vitalità, residuo dell’esperienza di animatore, è stata un biglietto da visita che ha parlato più di mille brochure. Cosa hanno lasciato al tuo percorso professionale gli anni passati nei villaggi? La prima regola che impari vivendo in un villaggio turistico per mesi è che per creare un rapporto empatico con gli ospiti il tuo sorriso è uno strumento imprescindibile. Questa legge vale as- solutamente anche per SPA e Centri benessere, dove l’elemento umano deve riuscire a mettere i clienti nelle migliori condizioni psico-fisiche sin dal loro ingresso. Con il saluto di benvenuto il personale ha l’opportunità di entrare nella giusta lunghezza d’onda e comprendere almeglio le necessità e i bisogni da soddisfare. Tutto dipende chiaramente dalla fase in cui si interviene: la consulenza che la mia organizzazione propone è volta a migliorare i costi di gestione con le migliori tecniche di commercializzazione dei prodotti, lavorando sulla formazione del personale e sulla definizione degli strumenti di marketing che devono aumentare la visibilità del Centro benessere. Con l’analisi
della clientela e della concorrenza si definisce il quadro d’azione e come lavorare sulla trasformazione di un centro di costo, com’è tipicamente una SPA al suo inizio, in un centro di ricavo che offra la corretta soddisfazione economica. Quali sono i case histories che puoi citare per comprendere il tuo lavoro? Con l’elphistone Veraclub in Egitto ho mostrato come ottimizzare le potenzialità della struttura, poi in Tanzania, Grecia e Thailandia ho lavorato in contesti in cui il business turistico è peculiare, ampliando i miei orizzonti e competenze, tanto professionali che personali. Con que- sto bagaglio sono tornato in Italia, spaziando dalla Toscana allavalle d’aosta, passando per il Trentino Alto Adige e i centri benessere del Gruppo Bluserena sparsi per l’italia. Come si crea il successo di una SPA? Non c’è nessuna regola aurea. È un lavoro di tutti i giorni che parte dai trattamenti che si trovano nei menu alla gestione dei social, sempre più determinanti nella capacità di creare un rapporto esclusivo con l’utente finale. Certamente, con la combinazione di professionalità degli operatori, qualità del servizio proposta, pianificazione dell'offerta e flessibilità nei confronti delle richieste del mercato, si possono conseguire risultati che solo agli inizi si sarebbero definiti ambiziosi. Quali sono i tuoi progetti per il prossimo futuro? Per il mio servizio di consulenza ho sentito il bisogno di lavorare sullo sviluppo di una nuova linea cosmetica, di origine biologica e dermatologicamente testata, che sappia esprimere un’identità made in Italy per protocolli che vadano dai 3 ai 5 giorni. L’obiettivo è senza dubbio complesso ma sono anni che lavoro con il sorriso: in parte perchè amo il mio lavoro, ma anche perchè senza non avrei mai conseguito i traguardi che ho raggiunto fino a oggi.