Editoriale
Il benessere psicofisico è il risultato di un ventaglio di condizioni, fattori e interazioni. Un mix di ingredienti che danno origine a ricette che dovrebbero essere individuali, studiate su misura, ma che sovente la nostra società dei consumi, a seconda delle mode, tende a generalizzare in formule standard, più o meno complesse, ma sempre più superficiali. I possibili esempi sono molti, ultimo in ordine temporale, la strombazzata attenzione per la natura e la qualità dei prodotti che suggerisce nuovi stili di vita e fa aumentare i negozi specializzati in prodotti biologici, cosmetici eco-bio, linee alimentari a basso rischio per le intolleranze o garantite contro ogni forma di sfruttamento degli animali. La filosofia spicciola alla base di queste proposte è un ritorno all’essenzialità e alla semplicità, elementi definiti fondamentali per il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità della vita sul nostro pianeta. Il mondo del fitness e del wellness non sono rimasti fermi rispetto a queste tendenze e nelle palestre, ma anche nelle SPA e nei Centri estetici del nostro paese, si parla sempre più di diete speciali, integrazioni alimentari, smart food, cucina per il benessere. Sotto accusa, dopo tanti anni in cui i nemici erano soprattutto i grassi, il sale, la carne rossa, sono oggi gli zuccheri, che non farebbero solo aumentare di peso ma agirebbero come concausa in una serie di patologie degenerative e cognitive. Attenzione però anche al rame, contenuto in alimenti come il fegato, i frutti di mare, la carne, che sembrerebbe accelerare i processi dell’invecchiamento. Nutrizionisti, tecnologi alimentari e chef pluristellati parlano sempre più spesso non di sapori e gusto ma delle proprietà salutistiche degli alimenti, dando consigli sugli abbinamenti più adatti a proteggere le cellule e a combattere lo stress, sulle modalità di cottura per usare al meglio il cibo. La stessa Fiera che ogni anno Rimini dedica al wellness ha eletto a novità di questa ultima edizione una nuovo settore merceologico di prodotti, i cosiddetti Food Well, cui stato dedicato un intero padiglione al cui interno è stato presentato un nuovo modello educativo nutrizionale per gli sportivi. Un ottimo punto di partenza, ma che non può restare solo un fenomeno di moda o di natura commerciale, ma deve far crescere la coscienza che l’alimentazione è solo uno degli strumenti per stare meglio, ma non può prescindere dalla valutazione dei bisogni e della suscettibilità dell’organismo di ogni persona, che restano irrinunciabilmente unici e individuali.