Sorgenti di acqua termale
Per un hotel dal fascino imperiale
Riaperto il 10 marzo 2016 con una nuova gestione tedesca, il Grand Hotel Imperial di Levico Terme riscopre il suo antico splendore. Utilizzato come residenza per le vacanze estive degli Asburgo, l’albergo fu inaugurato nel 1900 e il suo fascino imperiale lo rese subito famoso in tutta Europa. In quell’epoca, Levico Terme era terra prediletta e luogo molto amato non solo dagli imperatori ma da tutta la nobiltà d’oltralpe, che, soprattutto nella bella stagione qui usava trascorrere lunghi pe- riodi di villeggiatura per riposare e godere del clima salubre dell’area. Molti gli ospiti illustri dei circoli aristocratici e finanziari europei che furono ospiti a Levico. La magnifica struttura, situata all’interno di un grande parco centenario di oltre 12 ettari, è oggi la celebrazione di un lusso ormai remoto, luogo di incontro, fonte di ispirazione, punto di partenza per escursioni e avventure, angolo creativo, oasi di benessere, tempio dei buongustai. Le 81 stanze mostrano ancora gli antichi splendori, il fascino e
un’ambiente quasi magico. Pavimenti in legno, pareti decorate, arredi raffinati d’epoca che richiamano lo stile austroungarico, alcune dispongono di terrazzi e balconi. Fiore all’occhiello dell’hotel è la Suite Sissi, una stanza principesca che trasporta gli ospiti nell’atmosfera incantata della Belle Époque. Qui i sogni d’oro sono garantiti; un meraviglioso affresco impreziosisce gli archi del soffitto e distesi nel letto imperiale anche il “cielo” diventa uno spettacolo. Dai nobili tendaggi, alle eleganti poltrone, dai comodini in stile alla biancheria “imperiale” la suite è considerata il domicilio perfetto per i sognatori più romantici. Dalla hall ai corridoi, dal centro termale e benessere alle sale riunioni e banchetti, il Grand Hotel Imperial presenta agli ospiti meravigliosi ambienti che oltre a possedere un formidabile valore storico, artistico e architettonico, sprigionano un’atmosfera di classe. Tutto questo immenso patrimonio è “immerso” nel parco dell’acqua curativa termale di Vetriolo e Levico, un'acqua dotata di grandi proprietà che arriva direttamente nel reparto termale dell’hotel attraverso speciali condutture, i modo che gli ospiti possano accedere alle cure termale senza uscire dalla struttura. Il Grand Hotel Imperial è l’unico hotel di Levico a offrire questo servizio. Le locali acque termali furono scoperte nel Medioevo durante i lavori all’interno di una miniera sulle Dolomiti. La Società dell’acqua curativa, fondata nel 1860, con l’aiuto finanziario e logistico dell’imprenditore berlinese Giulio Adrian Pollacsek, portò l’ac-
qua attraverso un acquedotto da Vetriolo a Levico che così divenne un importante centro termale. Verso la fine dell’800 fu raggiungibile attraverso la linea ferroviaria aperta in Valsugana e vi venne costruita a tempo di record la lussuosa dimora che oggi ospita l’hotel. A progettare il suggestivo parco con la sua rete di sentieri fu chiamato il famoso architetto di giardini di Norimberga Georg Ziehl che approfittò del clima favorevole per impiantare nemerose specie arboree. Tanto tempo è passato ma le ricette per vivere il benessere a Levico e nel suo Grand Hotel Imperial hanno rispettato le origini lontane: come nell’epoca dell’impero austro-ungarico ci si può semplicemente rilassare nel verde o immergersi in piscina (nei mesi estivi c’è una splendida vasca esterna in una zona straordinariamente tranquilla del grandissimo parco), oppure abbandonarsi nell’acqua del caldo idromassaggio, nella sauna o nel bagno turco, o sorseggiare bevande rinfrescanti e tisane nella sa- la relax. Chi desidera prendersi cura della propria estetica può invece intraprendere un percorso di trattamenti viso e corpo, ricorrere a massaggi e protocolli a base di acque termali eseguiti nelle confortevoli cabine dotate di vasca da bagno privata. In tutte le piscine (interna, esterna e idromassaggio) non c'è acqua termale: l’acqua di Levico è fortemente terapeutica pertanto è indispensabile un utilizzo sotto controllo medico. Val bene soffermarsi a raccontare come esse sgorghino a circa 1600 metri di altitudine, in mezzo alla natura alpina, dalle due fonti di Levico e Vetriolo che sono parte integrante del paesaggio naturale della Valsugana e costituiscono una popolare destinazione turistica in Trentino. Le sorgenti termali scaturiscono sulla catena del Lagorai, esattamente sul Monte Fronte, alla fine del tunnel che era stato scavato nel Medioevo per l’estrazione di minerali. Percorrendo grandi distanze nella roccia, l’acqua si arricchisce di minerali ma va distinta
quella che sgorga dalla sorgente “forte” e quella dalla sorgente “debole”. L’acqua forte è caratterizzata da una più elevata concentrazione di minerali e contiene solfato, ferro, arsenico e altri metalli come rame e zinco, ha un ph molto acido e arriva alla fonte a una temperatura di 9 ° C; per la sua composizione unica in Europa e in Italia viene utilizzata per scopi curativi da secoli e per la sua forza rigenerativa, confermata da studi scientifici, viene consigliata per affrontare problemi dermatologici, disturbi ginecologici, del sistema muscolo-scheletrico e nel sistema respiratorio. È inoltre un’acqua disinfettante con proprietà anti-infiammatorie, in grado di stimolare la circolazione e favorire le funzioni corporee. Sul sistema nervoso, ha un effetto calmante e antistress. I metodi applicativi sono quelli tradizionali, dalla balneoterapia agli impacchi di fango (utilizzato tra l’altro per chi soffre di neurodistrofia e malattie reumatiche psicosomatiche, artrosi, artrite reumatoide e psoriasica e per il trattamento in seguito a fratture i quanto le azioni anti-infiammatoria e miorilassanti alleviano il do- lore e promuovono la mobilità. Possibile anche effettuare inalazioni utili ai pazienti affetti da asma, allergie, varie malattie polmonari croniche, sinusiti, riniti o rinosinusiti, faringiti e laringiti, abbinate a esercizi di fisioterapia di respirazione. La seconda sorgente, cosiddetta dell’acqua debole, ha caratteristiche fisico-chimiche simili, ma è meno stabile e quindi ancora non utilizzata per le cure.