Architetti Italiani per una SPA privata vicino Mosca
Alcuni anni fa, l’ambasciata d’italia a Mosca ha pubblicato un volume dal titolo “ItaliaRussia: mille anni di architettura”. Il lavoro, curato da tre studiosi, presenta con il supporto di un ricco corredo iconografico i capolavori di un centinaio di architetti italiani che nel corso dei secoli sono giunti a Vladimir, Mosca, San Pietroburgo, offrendo la propria abilità alle corti imperiali. Dai fasti del Quattrocento, alle opere barocche e neoclassiche di Francesco Bartolomeo Rastrelli, Giacomo Quarenghi e Carlo Rossi realizzate per le imperatrici Elisabetta e Caterina nella capitale del
Nord, sono numerose le testimonianze di un rapporto che si è consolidato nel corso dei secoli. Se un tempo il fenomeno poteva essere spiegato per l’abitudine dei professionisti italiani a lavorare la pietra e il marmo, fondamentali per la realizzazione di strutture resistenti alla guerra e alle intemperie, og- gi il mercato russo continua a guardare con interesse agli architetti della Penisola e al loro gusto estetico misto alla qualità degli arredamenti e dei materiali. Ne è un caso recente la vittoria di Massimiliano e Doriana Fuksas del prestigioso concorso internazionale per la progettazione del "Moscow Polytechnic
Museum and Educational Centre" di Mosca, per un budget generale di 180 milioni di dollari. È però soprattutto il comparto privato che attrae gli architetti italiani, in considerazione di due dati che risultano decisamente esplicativi: in Russia il numero di professionisti è molto più basso che in Europa, per un rapporto di 3 ogni diecimila, e il paese ha, allo stesso tempo, il più alto tasso di miliardari pronti a investire. Un buon esempio è rappresentato dalla SPA progettata dallo studio D73 degli architetti Vismara e Viganò per la residenza di un committente che vive a pochi chilometri da Mosca in una splendida struttura circondata dal verde di un bosco privato. In un complesso di circa 5.000 metri quadrati, la SPA, distribuita su tre livelli, è stata realizzata in un equilibrato mix fra vetro e acciaio arricchito da numerosi elementi made in Italy: la piscina a sfioro, premiata nel 2016 dal concorso internazionale Aqua Prestige, nella categoria Miglior Piscina Privata, sembra lasciare entrare il bosco esterno dalla enorme vetrata a tutta facciata per un risultato che offre un senso di silenzio assoluto e di totale contatto con la natura che si riflette sullo specchio d’acqua. Dal bordo a sfio-
ro l’acqua scivola sulla parete frontale della piscina per fare da sfondo alla zona lounge sottostante, mentre dal piano si può scendere a una zona umida più interna e riservata, con bagno turco, sauna, fontane di ghiaccio, docce di reazione e water paradise. La SPA è com- pletata da cabine massaggi, una stanza relax arredata di chaise longue e una zona fitness. “Per venire incontro alle richieste del cliente, abbiamo lavorato per una perfetta sinergia fra tecnologia, colori RGB e natura” spiegano gli architetti Vismara e Viganò. “Per il proget-
to abbiamo realizzato un complesso ultra contemporaneo, con materiali scelti per la loro capacità di integrare natura e tecnologia: le piastrelle effetto ardesia, la pietra che riveste i corridoi, le cabine massaggi e l’area wellness, la pelle delle poltrone, il legno degli arredi fino al carbonio e all’acciaio della piscina, sono i dettagli pensati per venire incontro alle esigenze del committente. Con le luci abbiamo invece lavorato per un intervento capace di modificare la fisionomia stessa del progetto in base alle funzioni e agli orari: lampade a incasso con differenti cromie ci hanno permesso di dare una dimensione dinamica a tutti gli ambienti previsti nel progetto originario.”