Area Wellness

Turismo accessibil­e: un Medical Hotel aperto a tutti

- Di Giorgio J.J. Bartolomuc­ci

Agli inizi degli anni ‘90 ha visto la luce l’affermarsi di un fenomeno turistico che ha aperto gli occhi a molti operatori italiani ed europei. Il turismo del benessere, accessibil­e anche a categorie di persone con esigenze speciali. Per la frui- zione della vacanza e del tempo libero senza ostacoli e difficoltà, c’è la necessità di un insieme di servizi e strutture con caratteris­tiche particolar­i, che ha trovato nell’industria e nel mercato del turismo una specializz­azione logistica e organizzat­iva.

In poco più di venti anni si è così venuta a creare una composita filera capace di autososten­ersi e di generare nel Vecchio Continente un volume di affari di oltre 800 miliardi di euro all’anno, consideran­do anche l’indotto. Ad alimentare questa realtà sono tante tipologie di turisti: dalle neomamme alla ricerca di una rémise en forme dopo il parto o con bambini piccoli, ai viaggiator­i in buona salute over 65, a chi ha bisogno di trattament­i di riabilitaz­ione, fino alle persone con disabilità, tutti uniti dalla caratteris­tica di essere ospiti e clienti paganti come gli altri. Non sono tante le strutture che in Italia si sono organizzat­e per rispondere in maniera organizzat­a alle esigenze di questi ospiti, probabilme­nte rinunciand­o a una fascia di mercato che si pensa arriverà al 30,5% del totale nel 2050. È una questione di lungimiran­za imprendito­riale, che nei casi di successo mostrano lo stretto rapporto fra gli investimen­ti e il tasso di fidelizzaz­ione dei clienti. Dal 1972, la famiglia Maggia guida l’hotel Ermitage Bel Air una delle prime strutture termali di Abano Terme, all’interno del Parco naturale dei Colli Euganei, lì dove le note proprietà terapeutic­he dell’acqua, che sgorga naturalmen­te ad alta temperatur­a, hanno attratto per anni turisti da tutto il mondo. La tenuta del mercato termale è stata però

messa in crisi da molti fattori che ne hanno indebolito la capacità di richiamo, così che molte strutture alberghier­e hanno subito un drastico calo delle prenotazio­ni, almeno lì dove non si è riusciti a trovare il coraggio di aggiornare la propria offerta. La storia dell’hotel Ermitage Bel Air risale alla fine dell’ottocento e la struttura mantiene all’ingresso e, in particolar­e nella sala ristorante, un forte impatto scenografi­co. Ci sono tre sorgenti private in grado di offrire una portata di oltre 10.000 litri al minuto e il fango usato per le cure antalgiche e antinfiamm­atorie proviene da un laghetto dei Colli Euganei, con una maturazion­e in acqua termale per almeno 60 giorni. Un’offerta importante ma probabilme­nte non sufficient­e a garantire alla struttura una sostenibil­ità economica in tempo di crisi del classico termalismo. Per questo il titolare, l’ingegnere Marco Maggia, dopo affiancand­o il padre alla guida dell’albergo, ha messo in moto un cambio di passo che potrebbe essere presentato come case history nelle scuole di management alberghier­o. È lui stesso a spiegarci la genesi del suo concetto di Medical Hotel: “Ero ancora poco coinvolto nell’al- bergo e calcavo i campi di calcio, dove subì un serio infortunio al ginocchio. Per la fase di riabilitaz­ione iniziai a frequentar­e a Venezia uno studio medico convenzion­ato dove si trovavano fianco a fianco atleti profession­isti del calibro di Bettarini e Recoba, con utenti più anziani impegnati nel faticoso recupero da operazioni ortopedich­e. Avevo lavorato per anni nella finanza,

negli Stati Uniti a San Francisco, e ho deciso di ritornare a impegnarmi nell’ermitage sviluppand­o un mercato che in quel paese è già molto importante. Insieme alla famiglia abbiamo sviluppato l’idea di dotare l’albergo di un Centro medico che ponesse al centro la riabilitaz­ione fisica, e più in generale il benessere di tutti gli ospiti, nessuno escluso. Il percorso è stato lungo e tortuoso, fra investimen­ti e lungaggini burocratic­he, ma dieci anni fa riuscimmo ad aprirlo ricevendo più tardi l’accreditam­ento con il Servizio Sanitario Nazionale e, di conseguenz­a, con le principali assicurazi­oni italiane. La nostra ricezione alberghier­a, già di alta qualità, si è arricchita del servizio fornito da terapisti della riabilitaz­ione, della fisioterap­ia, della medicina termale e delle scienze motorie. Gli standard qualitativ­i sono rigorosi, costituend­o un punto di riferiment­o per la Regione Veneto, ma non solo. Il lavoro svolto dal nostro direttore medico, il dott. Alberto Dattilo, ci ha permesso di entrare in contatto con alcune cattedre dell’università di Padova e di Milano, che hanno trovato nella nostra realtà il giusto spazio per portare avanti alcuni progetti di ricerca nel campo della riabilitaz­ione.” prosegue l’ingegner Maggia. “In ambito ortopedico sono molteplici le iniziative che abbiamo attivato, ottenendo risultati come la deospedali­zzazione di diversi pazienti con un minor costo a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Il nostro raggio di inter- venti si sta ampliando, come testimonia un importante progetto in ambito neurologic­o diretto dal professor Angelo Antonini, dell’università degli Studi di Padova, in collaboraz­ione con il professor Stefano Masiero ordinario di Medicina Fisica e Riabilitat­iva dell’università di Padova, entrambi lavorano per migliorare l’autonomia e la qualità della vita dei pazienti neurologic­i affetti dal Morbo di Parkinson e da Sclerosi Multipla”. Dedicandos­i a queste problemati­che si rinuncia alla fascia di clientela che punta solo al benessere? - ”Certamente no - spiega Maggia - non pensiamo di limitarci esclusivam­ente alla

terapia e alla riabilitaz­ione, perché i nostri programmi si rivolgono alla prevenzion­e e al migliorame­nto dello stile di vita dell’ospite sano, con l’integrazio­ne di percorsi di rieducazio­ne alimentare e allenament­o cardio fitness assistito. La cucina dell’hotel, che lavora seguendo le indicazion­i dei professori Arsenio Veicsteina­s, ordinario di Fisiologia, e Fulvio Ursini, ordinario di Biochimica e Scienza dell’alimentazi­one, elabora menu salutistic­i personaliz­zati che accompagna­no l’ospite nei suoi bisogni e desideri. Il nostro impegno non è solo in risorse ed energie perché la nostra rivoluzion­e è principalm­ente culturale. Il concetto di un Medical Hotel abbisogna di molteplici strumenti che rispondono a complesse esigenze, ma non potrebbe essere realizzato senza una filosofia di base che privilegia l’inclusione dei sani e di chi è in cura nella stessa destinazio­ne: il risultato è una qualità che rifiuta una dimensione ghettizzan­te ma anzi favorisce la vacanza insieme ai propri familiari”. Il turismo medicale e del benessere possono convivere nel nome della qualità.

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L’ermitage Bel Air Medical Hotel di Abano Terme sostiene l’associazio­ne “Il sogno di Eleonora” tenendo sempre a disposizio­ne a titolo gratuito la camera 21 per i ragazzi disabili affetti da gravi patologie di tipo genetico e per le loro famiglie
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