L’umbria si rimbocca le maniche per l’estate che arriva
Andrea Sfascia spiega perchè tornarci in vacanza
Dal terremoto che ha colpito il Centro Italia nella seconda metà del 2016 sono molte le iniziative che puntano a mantenere alta l’attenzione sulla ricostruzione in corso. Quello che però emerge meno è l’impatto che le drammatiche scosse del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 hanno avuto sulle zone non direttamente colpite. A far luce su queste difficoltà ci ha aiutato Andrea Sfascia, presidente di Confindustria Turismo in Umbria e titolare di Borgo Brufa, ecoresort a Torgiano in provincia di Perugia, che rappresentale istanze degli operatori regionale. Cosa è cambiato in questi mesi dopo il terremoto? Molte certezze sono state sgretolate, ma al contrario di altre occasioni il territorio umbro è rimasto integro quasi al 90%. Purtroppo l’identificazione fra la nostra regione e il concetto di centro Ita- lia è totale e sebbene si sia dimostrata la bontà della ricostruzione fatta in seguito agli eventi del 1979 e del 1997, i turisti non hanno ancora riacquisito la piena fiducia. I dati parlano chiaro: tutte le strutture umbre vivono un calo nei primi cinque mesi del 2017 che va dal 20% fino al 40% rispetto all’anno precedente. Che sostegno trovate dalle istituzioni locali? La vicinanza è totale, anche perchè è chiaro il ruolo che svolge il turismo sui numeri regionali. L’umbria attrae un vasto numero di turisti che riescono a soddisfare esigenze più varie, eppure ora tutto è accomunato da timori e diffidenze che ci stanno fiaccando. Nonostante tutto stiamo continuando a mantenere la calma e crediamo che per ricostruire il legame con i turisti non ci si possa fermare. Tanti eventi, dal Festival dei Due Mondi a Spoleto all’umbria Jazz a Perugia, fino all’orvieto Tango Festival e ancora tanti altri, animeranno le giornate dell’estate che ci attende. Quale messaggio vogliono rivolgere gli albergatori ai turisti che ancora devono scegliere la propria destinazione per le prossime vacanze? Le nostre terre hanno vissuto grandi difficoltà nel corso degli anni, ma la nostra gente ha anche imparato ad affrontarle. Aspettiamo i turisti per mostrare come il cuore verde dell’italia continua a pulsare pieno di vita.