La splendida Val d' Ega per una vacanza nella natura
Da alcuni anni le Dolomiti sono diventate Patrimonio Naturale dell’umanità: un riconoscimento incontrovertibile del valore ambientale e culturale del complesso montuoso. La bellezza paesaggistica di questo territorio è nota ma rimane compito dell’uomo la sua salvaguardia, e non è meno importante valorizzare la forza del tessuto di tradizioni, lingua e cultura che questa area ha espresso nel corso dei secoli. Un esempio emblematico di questa splendida commistione fra natura e leggenda è lo spettacolo naturale dell’enrosadira, che in alcune ore del giorno trasforma in rosa il colore delle pareti dolomitiche, in particolare nel caso del gruppo del Catinaccio. Il fenomeno è scientificamente legato alla composizione calcarea della roccia, combinata al taglio della luce del sole, ma trova una suggestiva spiegazione nella storia del Re Laurino, che si svolge in un’atmosfera di fiaba che coinvolge nani, rose e fughe d’amore. La bellissima Ladina, figlia del re dei nani, venne rapita dal Principe del Latemar, che si era spinto sul Catinaccio per la cu- riosità di vedere il suo giardino di rose incastonato fra le cime rocciose delle montagne. Innamoratosi perdutamente della giovane, la prese e la portò con sé sul Latemar per farne la sua sposa mentre Re Laurino, disperato per la scomparsa della figlia, lanciò una maledizione contro le rose che avevano rivelato la posizione del regno. L’ordine scagliato fu di non fiorire mai più, né di giorno né di notte, ma dimenticò l’alba e il tramonto, quando è più frequente assistere al fenomeno delle vette che si colorano di rosa. L’atmosfera fiabesca che avvolge il complesso montuoso è protetta anche dall’impegno della popolazione locale, consapevole che la bellezza intrinseca delle Dolomiti deve essere protetta come dovere nel rispetto del mondo intero. Questo spirito ha anche animato l’intervento che da poche settimane ha portato alla trasformazione dell’hotel Pfösl di Nova Ponente, in Val d’ega, una delle aree meno affollate dal turismo. La struttura è stata sviluppata su un maso tradizionale che nel lontano 1950 Anton Zelger aveva trasformato in locanda.