Wellnesslife
CAI ADVENTURE
Un videogioco intelligente e divertente per educare i giovani alla conoscenza della montagna, alla sicurezza e al rispetto dell'ambiente. CAI Adventure è l’app disponibile gratuitamente per Android e IOS e funzionante su qualsiasi dispositivo che intende far scoprire ai ragazzi l'escursionismo, l'alpinismo, il trekking e le tante attività che si praticano in montagna. L’obiettivo è di indicare agli utenti anche le attrezzature e gli strumenti indispensabili per una corretta frequentazione, perché possano esserne invogliati, ma con la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti. CAI Adventure è composto da tre minigames introduttivi ispirati alle attività in montagna (escursionismo, arrampicata in falesia e sci-alpinismo) e dai giochi che si sbloccano al superamento di tutti i livelli. Ogni minigame fornisce informazioni utili sugli oggetti da portare con sè nello zaino e consigli per affrontare l'attività in modo corretto e in sicurezza. BRAIN DRAINING Ha aperto alla galleria ExElettrofonica di Roma la mostra personale dell’artista Jacopo Tomassini, intitolata “Brain Draining”. In questa esibizione la fotografia si fonde con lo spazio architettonico per riflettere sulla pervasività delle immagini e l’aggressività della comunicazione visiva nell’era contemporanea. Tomassini lavora con l'immagine fotografica in maniera ironica, spesso ragionando sulla loro superficie in maniera scultorea. In alcuni casi interviene su soggetti fotografici esistenti proprio come fossero materia da scolpire e deformare; in altri casi inventa composizioni fantasiose prive di apparenti riferimenti alla realtà. In entrambi le circostanze l’artista seleziona i propri soggetti dal suo personale archivio di immagini e oggetti quotidiani, per portare alla luce frammenti e residui di memoria visiva. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 23 gennaio 2018. Per maggiori info: www.exelettrofonica.com
CURA - RACCONTI FOTOGRAFICI
Nove studenti del terzo anno del Corso di Fotografia dell’istituto Europeo di Design di Torino hanno lavorato al progetto di tesi con l’obiettivo di raccontare le eccellenze della buona sanità pubblica torinese: focus la Città della Salute e della Scienza di Torino. I risultati di questo lavoro sono oggetto della mostra fotografica Cura. Racconti fotografici sulla Città della Salute, realizzata in collaborazione con Roche: i 150 scatti selezionati saranno esposti presso il Palazzo della Regione Piemonte (piazza Castello 165, Torino) dal 19 febbraio al 15 marzo 2018. I progetti fotografici, realizzati sulla base di personali scelte degli studenti, oltre a raccontare storie di eccellenza sanitaria e professionale, hanno dato spazio alle realtà trasversali che permettono a tali eccellenze di svilupparsi: i servizi di controllo e distribuzione e il rapporto con i pazienti.
IL BOSCO DI OGIGIA
Ogigia è l’isola della ninfa Calipso dove Ulisse, nel suo lungo viaggio dopo la guerra di Troia, visse per sette anni. Oggi, la sua memoria viene coltivata da Filippo Bellantoni, giornalista e manager editoriale e Francesca Della Giovampaola, giornalista e permacultrice (metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati al fine di soddisfare bisogni quali cibo, fibre ed energia) che hanno creato un canale permanente dedicato alla diffusione di una cultura agricola sostenibile e un’etica dell’uso della terra. Il Bosco di Ogigia è un progetto di comunicazione sulla progettazione in permacultura e la conoscenza dell’ambiente e dei suoi cicli naturali ma anche un luogo fisico, un campo dove sta crescendo una food forest o bosco commestibile, un ecosistema progettato dall’uomo dove si produce cibo e altre risorse. Per maggiori info: www.boscodiogigia.it
All’interno di una SPA il menu servizi, da trascurabile materiale, è diventato un fondamentale strumento di successo. Il menu, infatti, è il primo biglietto da visita, il lasciapassare del business, il booster che genera profitti. Troppo spesso s’ignora quanto lavoro ci possa essere dietro il menu che teniamo in mano, nella SPA che abbiamo scelto. Quelle poche pagine davanti a noi sono state studiate - o dovrebbero - per far spendere il più possibile, grazie ad almeno sei trucchi psicologici, sfruttati da chi ha compreso appieno come funziona il cervello del consumatore. Per usarlo al meglio, ecco alcuni accorgimenti indispensabili per scoprirne l’essenza. 1. Font: un ruolo fondamentale lo hanno le font, cioè il carattere e le dimensioni scelte, per scrivere il menu. Una ricer- ca condotta in Svizzera su 1500 ristoranti, ha evidenziato che se scrivere in corsivo è sinonimo di qualità, è altrettanto vero che più si utilizzano caratteri semplici e chiari, maggiori sono gli incassi. L’indagine ha evidenziato che un vino con un nome importante, viene scelto dal 33,7% di persone in più se è scritto con un carattere semplice e pulito. Le dimensioni: le persone oltre i quarant’anni, prive di occhiali, presentano difficoltà a leggere, per cui l’utilizzo di caratteri adeguati toglie l’imbarazzo all’ospite e incrementa le vendite. Consiglio: usare Nobel regular, Stencil o Impact, con dimensioni adeguate. 2. Descrizione: è fondamentale per chi ricerca il successo. Gli esperti di comunicazione sostengono la teoria del less is more, letteralmente: meno è di più. Il consumatore desidera sempre più cogliere in poche battute l’essenza, vuole comprendere velocemente di cosa si tratta e se può essere interessante o meno. Meglio togliere descrizioni roboanti e inutili come: “… l’esclusivo sistema, brevettato, contenente adenosintrifosfato, necessario per la sintesi del RNA, favorisce il collegamento chimico fra catabolismo e anabolismo…” e scrivere:
il trattamento di idratazione delle nostre nonne”. Più il testo è breve e maggior attenzione riceve. Consiglio: dopo aver scritto il testo, rileggerlo con calma e togliere c’è di superfluo o ridondante. 3. Colori: è teoria diffusa che i colori possano influenzare le scelte dei clienti. Il colore verde, a esempio, è spesso associato a trattamenti green o bio, mentre l’azzurro ricorda l’acqua e l’idratazione. Il rosso è da evitare perché ricorda le urgenze,
il pronto soccorso e i prezzi alti. Consiglio: usare il nero o il blu scuro. 4. Price positioning: Un trucco estremamente efficace, consiste nel posizionare i trattamenti e/o i rituali più costosi all’inizio del menù, usando il sistema decrescente, in questo modo gli altri appariranno più convenienti, anche se magari con un prezzo non necessariamente basso. Il nostro cervello, funziona con il sistema lineare e apprezza molto la logica, in pochi centesimi di secondo, vuole capire dove sono posizionati i primi (più cari) e i secondi (meno cari). Consiglio: usare il sistema della cronologia, dall’alto in basso. 5. Numero servizi: i menù imbottiti a dismisura di servizi dai nomi tipici e forzatamente orientaleggianti, riportati in più pagine, sa di inadeguato, di sproporzionato e di non al passo con i tempi. Avere un menù che riporta i nomi di massaggi e trattamenti, che il più delle volte hanno un significato solo per gli addetti ai lavori, solo perché quelli sono i servizi che si “sanno fare”(?), è profondamente sbagliato. C’è una massima che si adatta molto bene: “Troppa scelta, nessuna scelta!” Consiglio: 18/20 servizi (max), solo quelli che si fanno bene, tutto il resto è superfluo. 6. Rinnovo: Qualsiasi attività necessità di periodici rinnovi, anche il menù risponde a questa regola. E’ consigliabile rinnovarlo ogni ¾ mesi, questo per due motivi: 1) attirare l’attenzione dei clienti “repeters”, la loro fedeltà va incentivata; 2) togliere dalla lista servizi obsoleti o poco redditizi sostituendoli con le novità del momento, contrassegnandole dal simbolo “new” a fianco. Consiglio: il rinnovo del menù è anche l’occasione per rivedere format e colori. La donna, maggior fruitore di servizi estetici, è attratta dai cambiamenti a cui, da sempre, presta particolare attenzione. Negli ultimi anni, sono nate nuove figure esperte che affiancano i titolari di centri nell’impostazione di servizi per la SPA. Tra questi spicca L’EOS manager (engineer of services), che utilizza le conoscenze di comunicazione persuasiva, le migliori tecniche di branding e l’esperienza personale per elaborare il menù perfetto e personalizzato. Perché, comunicare in modo efficace è troppo importante, per lasciarlo fare a chi è vuole sperimentare!