Editoriale
Secondo alcune ricerche motivazionali, l’italiano che sceglie una destinazione turistica preferisce quelle località in cui si mangia e beve meglio. E non si parla solo di chef blasonati e stelle Michelin, ma soprattutto di cucina del territorio, osterie e cantine che propongono ricette semplici e di qualità. È vero che è difficile pensare che in Italia ci siano luoghi o città dove si mangi male, ma è innegabile che il cibo insieme all’arte e alla cultura, vivono di una narrazione che affonda le sue origini in tradizioni antiche, o meglio in un genius loci artistico o eno-gastronomico, che fanno attribuire ad alcune zone più che ad altre un proprio status di eccellenza, come un valore aggiunto difficilmente contestabile. Ad ogni piatto, dalla polenta alle tagliatelle al tartufo, dal caciucco al sartù di riso, siamo soliti accoppiare mentalmente un luogo dove queste specialità sono nate e da cui, teoricamente, si sono diffuse in altre zone d’italia. Per questo nell’odierna ricerca di naturalità e originalità, la vacanza o il week-end si orientano lì dove si propongono laboratori e corsi di cucina, showcooking, degustazioni guidate che esaltino il palato, ma allo stesso tempo rafforzino la convivialità. Non è un caso che la maggior parte delle destination SPA italiane, siano esse localizzate in prossimità di borghi incantati o città storiche, si propongano anche come piccole oasi del gusto, palcoscenico per maestri della cucina e del buon bere, sede di percorsi inediti alla ricerca di nuovi sapori e di un benessere mai asettico e impersonale. Le Beauty farm e le Medical SPA che propongono diete e rémise en forme, continueranno a lavorare con successo, ma la vera scommessa per tutti gli altri è oggi legare al concetto di wellness quello di un’alimentazione, non solo salutistica ma soprattutto buona, da assaggiare, degustare, sperimentare in nome del sapore e del buon vivere. Offrire una SPA accogliente e con ottimi servizi può non bastare a completare quella intensa esperienza che il cliente ricerca in un soggiorno all’insegna di un benessere realmente coinvolgente. Oggi il sogno di ogni appassionato di una vacanza relax non è solo fatto di saune e massaggi, ma sta nel piacere della convivialità, nel riconoscere al cibo il suo valore più profondo di nutrimento non solo per il corpo ma anche per lo spirito. È così che ogni SPA può meglio mostrare la propria storia, unita a quella del territorio in cui è inclusa, dei suoi vini o delle sue bollicine, delle paste, del pane o delle erbe del territorio. Rafforzando la propria identità.