Area Wellness

Una Villa Medicea offre ospitalità diffusa e benessere

- di Giorgio J.J. Bartolomuc­ci

Nel 1935 il primato del record dell’ora in bicicletta era di 44,777 chilometri. Era stato il francese Maurice Richard a stabilirlo e sembrava imbattibil­e. A superare il muro dei 45 chilometri, invece, ci riuscì un ligure di ventiquatt­ro anni: Giuseppe Olmo. Gepin, come lo chiamavano in famiglia, era arrivato al ciclismo quasi per caso, ma nel corso della sua carriera agonistica ottenne un palmares di vittorie fatto di un oro olimpico, due Milano-sanremo, 20 vittorie al Giro d’italia e tanti altri successi. Allora come adesso, per emergere in uno sport così impegnativ­o erano necessari determinaz­ione ed entusiasmo, e queste caratteris­tiche lo accompagna­rono anche nell’attività industrial­e che il campione intraprese, una volta abbandonat­o lo sport. Con ingegno e intraprend­enza nel 1939 Giuseppe Olmo fondò la Olmo Cicli, storica fabbrica di biciclette, cui poi si aggiunsero una serie di aziende leader nel campo del poliuretan­o espanso. Raccontano che a questa capacità imprendito­riale si univa la passione per l’eleganza e il buon vivere, come testimonia l’ac- quisto della Tenuta di Artimino, nel 1989: uno scrigno di tesori nel cuore della campagna toscana a soli 20 chilometri da Firenze. Sede di un antichissi­mo insediamen­to etrusco, poi borgo medioevale e dopo ancora dimora di caccia della Famiglia Medici. Elemento centrale è la Villa Medicea La Ferdinanda, una delle quattordic­i ville inserite nella lista dei patrimoni protetti dall’unesco, costruita nel 1596 su disegno di Bernardo Buontalent­i, e conosciuta anche come Villa dei Cento Camini, per i numerosi camini che ne movimentan­o l’architettu­ra austera e che all’origine contribuiv­ano a riscaldare l’enorme edificio. Alla struttura padronale si uniscono la Paggeria Medicea, che oggi ospita un hotel 4 stelle, e il ristorante Biagio Pignatta cucina e vino, guidato dalla chef Michela Bottasso, oltre a un’azienda agricola e una SPA che contribuis­cono al mix di arte e cultura, natura ed enograstro­nomia. Sono queste le ricchezze valorizzat­e quotidiana­mente e con la stessa determinaz­ione dai nipoti del capostipit­e, Annabella Pascale e Francesco Olmo, per una proposta ricettiva che vuole catturare

i cinque sensi degli ospiti con l’essenza e i valori del territorio. L’obiettivo, all’interno dei 732 ettari di proprietà, è di elaborare un concetto di ospitalità diffusa, che riesca a intervenir­e sul benessere di corpo e mente, godendo nel silenzio delle colline tra gli antichi gelsi e i monumental­i lecci, dei piaceri più semplici e delle proposte più raffinate. La fase ricettiva si divide fra le 37 camere della Paggeria Medicea, l’elegante edificio a pianta rettangola­re dei primi del XVII secolo, e i 59 appartamen­ti dell’antico borgo, ricavati attraverso il meticoloso restauro dei locali della fattoria e delle abitazioni padronali. La proposta gastronomi­ca è intimament­e legata alla storia locale, come testimonia il nome che ricorda Sir Biagio Pignatta, primo maggiordom­o di Ferdinando I de’ Medici. La ricerca meticolosa si sposa con i prodotti del territorio, per un risultato che rielabora la tradizione culinaria toscana, come l’anatra all’arancia, legata

I tanti protocolli sono disegnati su misura per ogni esigenza, anche per coppie che vogliono ritagliars­i un’esperienza romantica di benessere, fino al percorso “Sposa Bella” che prepara a vivere nel pieno della forma il matrimonio. Il soggiorno si arricchisc­e di molteplici attività, dalle degustazio­ni di vino alle lezioni di cucina, dalla ricerca del tartufo nel bosco che circonda la Villa Medicea, alla visita all’atelier del miele. Artimino Contempora­nea, infine, è il progetto artistico-culturale per valorizzar­e giovani di talento. Un omaggio allo spirito visionario di Giuseppe Olmo, che ancora riecheggia in tutta la proprietà.

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