Catania; Impressionisti al Sud per un turismo culturale
Il turismo d’arte non sembra risentire di alcuna crisi. Ogni anno oltre 300 milioni di persone viaggiano nel mondo per visitare un luogo d’arte o partecipare a un evento culturale e si ritiene che questo fenomeno produca quasi il 30% del fatturato globale del turismo. I visitatori stranieri che visitano l’italia con una meta d’arte superano il 45% degli ingressi totali nel nostro Paese, anche se dal primo posto negli anni Sessanta e Settanta oggi abbiamo perso diverse posizioni. A livello nazionale è cresciuto invece l’indotto provocato dall’organizzazione di grandi mostre d’arte anche se non tutto il territorio italiano pare in grado di valorizzare al meglio le
sinergie tra turismo e grandi esposizioni. Fra gli italiani l’arte risulta essere una grande motivazione di viaggio e le ricerche dimostrano che, rispetto al passato, il turista oggi si muove spinto dalla motivazione più che dalla destinazione. A puntare su questo segmento sono state in particolare alcune città di media grandezza, specie del nord, da Vicenza a Mantova, da Ferrara a Padova, che hanno raggiunto numeri altissimi di visitatori con l’organizzazione di esposizioni dedicate a grandi pittori nazionali o stranieri. A guadagnarci è stato tutto il territorio, dagli alberghi ai ristoranti, dalle attività commerciali ai trasporti, considerato che chi arriva da fuori regione tende a dormire in città uno o due notti e a visitare oltre alla mostra anche altri monumenti cittadini. Lo stesso, invece, sembra avvenire più raramente al sud, che pure è pieno di località ricche di patrimonio artistico che spesso offrono anche mostre d’arte di livello internazionale. Nella maggioranza dei casi le città meridionali hanno infatti concrete difficoltà perché non dispongono di significative relazioni, se non marginali, per sviluppare nuovi e significativi flussi turistici: buyer, tour operator specializzati e altri professionisti del settore. Inoltre, è innegabile che il mondo delle grandi mostre necessiti di importanti fonti di sostegno economico e viste le ristrettezze di bilancio di Comuni e Regioni, le strade per ottenere risorse alternative sono due: il mecenatismo di grandi banche e Fondazioni, o l’apertura decisa ai flussi turistici aggiuntivi, specie in periodi di bassa stagione. Aspettiamo di valutare i risultati che produrranno la nomina di Matera e Palermo, rispettivamente a Capitale della Cultura Europea e Italiana, ma l’impressione generale è che al sud si attribuisca al turismo d’arte una ridotta importanza strategica invece di prenderlo come base per costruire una strategia di marketing calibrata,
fatta di idee nuove e sostenibili. Una mostra che andrebbe sicuramente visitata e che rappresenta un importante tentativo messo in atto da Sicilia Musei in collaborazione con Dietro le Quinte e Diffusione Italia International Group, con il patrocinio del Comune di Catania e con la collaborazione del Musée d’agen, è dedicata ai “Percorsi e segreti dell’impressionismo” e rimarrà aperta dal 20 ottobre 2018 al 21 aprile 2019, ospitata nei prestigiosi spazi museali del Palazzo Platamone, permette per la prima volta in Italia di ammirare i lavori di quasi tutti gli artisti che intorno al 1870 parteciparono alle otto mostre ufficiali dell’impressionismo. Le mostre, che nel tempo sono state dedicate agli impressionisti, sono sempre state realizzate attorno ai nomi di Pissarro, Degas, Monet, Renoir e Manet. “Percorsi e segreti dell’impressionismo”, pur presentando questi grandi artisti è la mostra più completa, mai realizzata in Italia su questo movimento. L’esposizione permette di scoprire tutte le ricerche che questi artisti portarono avanti in un’epoca di grandi sconvolgimenti, dalla pittura ad olio al pastello, dalla ceramica alla scultura, dal disegno
alla grafica; sconvolgimenti che costrinsero gli impressionisti ad inventare nuove tecniche di stampa e nuovi metodi espressivi. Si parte dalle opere di Ingres, Delacroix, Courbet, Corot, Millet, che dal realismo alle bucoliche espressioni della scuola di Barbizon dettarono i canoni di un gusto estetico che trovò nella pittura “en plein air” la sua giusta dimensione per arrivare infine alla rivoluzione impressionista. La visita della mostra è solo una delle tante possibilità che il turista a Catania e dintorni ha per impiegare il proprio tempo libero. A piedi lungo via Etnea nel centro storico barocco, immancabile sono la visita alla Collegiata e a piazza del Duomo, caratterizzata dalla pittoresca statua della Fontana dell'elefante e dalla Cattedrale, poi alla pescheria, l’antico mercato del pesce in cui ancora vive il vero calore e il folklore tipico di questa terra. Fondata nell’vii secolo a. C., Catania vanta una storia millenaria segnata da svariate dominazioni i cui resti ne arricchiscono il patrimonio artistico, architettonico e culturale. Con gli Aragonesi fu capitale del Regno di Sicilia e qui fu fondata nel 1434 la più antica Università siciliana. Nel corso della sua storia è stata più volte interessata da eruzioni vulcaniche, la più imponente nel 1669. La vita della città è strettamente legata all’etna che con i suoi 3340 metri è il vulcano attivo più alto d’europa. La sua attività impressionante e spettacolare ha disegnato nei secoli gli scenari lunari mozzafiato della Valle del Bove, dando vita a paesaggi unici, terrazzamenti e deserti di cenere, sentieri attraverso colate basaltiche antiche e recenti, grotte di scorrimento e crateri ormai spenti. Per mezzo di una funivia accompagnati da guide esperte si può raggiungere la sommità di 2500 metri e poi a bordo di jeep 4x4 fino ai 3000 metri. Il parco dell’etna, che si estende con migliaia di ettari di boschi di castagni, pioppi, betulle, faggi e pini, ospita aquile, falchi, poiane e volpi, e vi si producono miele, pistacchi, olio e vini di altissima qualità. Perché in questa zona è un fiorire di varietà e di cantine e nei tanti ristoranti si fa molto caso alla territorialità del vino e dell’olio, ma anche del pane, della frutta e della verdura, per non parlare dei salumi, del pesce e delle carni locali. A Catania è sempre esistita, e oggi è ancor più cresciuta nella ristorazione, una cultura del buon cibo e del buon bere. Offrire i piatti migliori e saper regalare emozioni è anche questa un’arte, affiancabile a quella messa in mostra con i quadri degli Impressionisti, che regala al turista un mix di benessere, piacere ed emozioni, realmente unico.