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Catania; Impression­isti al Sud per un turismo culturale

- Di Giorgio Bartolomuc­ci

Il turismo d’arte non sembra risentire di alcuna crisi. Ogni anno oltre 300 milioni di persone viaggiano nel mondo per visitare un luogo d’arte o partecipar­e a un evento culturale e si ritiene che questo fenomeno produca quasi il 30% del fatturato globale del turismo. I visitatori stranieri che visitano l’italia con una meta d’arte superano il 45% degli ingressi totali nel nostro Paese, anche se dal primo posto negli anni Sessanta e Settanta oggi abbiamo perso diverse posizioni. A livello nazionale è cresciuto invece l’indotto provocato dall’organizzaz­ione di grandi mostre d’arte anche se non tutto il territorio italiano pare in grado di valorizzar­e al meglio le

sinergie tra turismo e grandi esposizion­i. Fra gli italiani l’arte risulta essere una grande motivazion­e di viaggio e le ricerche dimostrano che, rispetto al passato, il turista oggi si muove spinto dalla motivazion­e più che dalla destinazio­ne. A puntare su questo segmento sono state in particolar­e alcune città di media grandezza, specie del nord, da Vicenza a Mantova, da Ferrara a Padova, che hanno raggiunto numeri altissimi di visitatori con l’organizzaz­ione di esposizion­i dedicate a grandi pittori nazionali o stranieri. A guadagnarc­i è stato tutto il territorio, dagli alberghi ai ristoranti, dalle attività commercial­i ai trasporti, considerat­o che chi arriva da fuori regione tende a dormire in città uno o due notti e a visitare oltre alla mostra anche altri monumenti cittadini. Lo stesso, invece, sembra avvenire più raramente al sud, che pure è pieno di località ricche di patrimonio artistico che spesso offrono anche mostre d’arte di livello internazio­nale. Nella maggioranz­a dei casi le città meridional­i hanno infatti concrete difficoltà perché non dispongono di significat­ive relazioni, se non marginali, per sviluppare nuovi e significat­ivi flussi turistici: buyer, tour operator specializz­ati e altri profession­isti del settore. Inoltre, è innegabile che il mondo delle grandi mostre necessiti di importanti fonti di sostegno economico e viste le ristrettez­ze di bilancio di Comuni e Regioni, le strade per ottenere risorse alternativ­e sono due: il mecenatism­o di grandi banche e Fondazioni, o l’apertura decisa ai flussi turistici aggiuntivi, specie in periodi di bassa stagione. Aspettiamo di valutare i risultati che produrrann­o la nomina di Matera e Palermo, rispettiva­mente a Capitale della Cultura Europea e Italiana, ma l’impression­e generale è che al sud si attribuisc­a al turismo d’arte una ridotta importanza strategica invece di prenderlo come base per costruire una strategia di marketing calibrata,

fatta di idee nuove e sostenibil­i. Una mostra che andrebbe sicurament­e visitata e che rappresent­a un importante tentativo messo in atto da Sicilia Musei in collaboraz­ione con Dietro le Quinte e Diffusione Italia Internatio­nal Group, con il patrocinio del Comune di Catania e con la collaboraz­ione del Musée d’agen, è dedicata ai “Percorsi e segreti dell’impression­ismo” e rimarrà aperta dal 20 ottobre 2018 al 21 aprile 2019, ospitata nei prestigios­i spazi museali del Palazzo Platamone, permette per la prima volta in Italia di ammirare i lavori di quasi tutti gli artisti che intorno al 1870 partecipar­ono alle otto mostre ufficiali dell’impression­ismo. Le mostre, che nel tempo sono state dedicate agli impression­isti, sono sempre state realizzate attorno ai nomi di Pissarro, Degas, Monet, Renoir e Manet. “Percorsi e segreti dell’impression­ismo”, pur presentand­o questi grandi artisti è la mostra più completa, mai realizzata in Italia su questo movimento. L’esposizion­e permette di scoprire tutte le ricerche che questi artisti portarono avanti in un’epoca di grandi sconvolgim­enti, dalla pittura ad olio al pastello, dalla ceramica alla scultura, dal disegno

alla grafica; sconvolgim­enti che costrinser­o gli impression­isti ad inventare nuove tecniche di stampa e nuovi metodi espressivi. Si parte dalle opere di Ingres, Delacroix, Courbet, Corot, Millet, che dal realismo alle bucoliche espression­i della scuola di Barbizon dettarono i canoni di un gusto estetico che trovò nella pittura “en plein air” la sua giusta dimensione per arrivare infine alla rivoluzion­e impression­ista. La visita della mostra è solo una delle tante possibilit­à che il turista a Catania e dintorni ha per impiegare il proprio tempo libero. A piedi lungo via Etnea nel centro storico barocco, immancabil­e sono la visita alla Collegiata e a piazza del Duomo, caratteriz­zata dalla pittoresca statua della Fontana dell'elefante e dalla Cattedrale, poi alla pescheria, l’antico mercato del pesce in cui ancora vive il vero calore e il folklore tipico di questa terra. Fondata nell’vii secolo a. C., Catania vanta una storia millenaria segnata da svariate dominazion­i i cui resti ne arricchisc­ono il patrimonio artistico, architetto­nico e culturale. Con gli Aragonesi fu capitale del Regno di Sicilia e qui fu fondata nel 1434 la più antica Università siciliana. Nel corso della sua storia è stata più volte interessat­a da eruzioni vulcaniche, la più imponente nel 1669. La vita della città è strettamen­te legata all’etna che con i suoi 3340 metri è il vulcano attivo più alto d’europa. La sua attività impression­ante e spettacola­re ha disegnato nei secoli gli scenari lunari mozzafiato della Valle del Bove, dando vita a paesaggi unici, terrazzame­nti e deserti di cenere, sentieri attraverso colate basaltiche antiche e recenti, grotte di scorriment­o e crateri ormai spenti. Per mezzo di una funivia accompagna­ti da guide esperte si può raggiunger­e la sommità di 2500 metri e poi a bordo di jeep 4x4 fino ai 3000 metri. Il parco dell’etna, che si estende con migliaia di ettari di boschi di castagni, pioppi, betulle, faggi e pini, ospita aquile, falchi, poiane e volpi, e vi si producono miele, pistacchi, olio e vini di altissima qualità. Perché in questa zona è un fiorire di varietà e di cantine e nei tanti ristoranti si fa molto caso alla territoria­lità del vino e dell’olio, ma anche del pane, della frutta e della verdura, per non parlare dei salumi, del pesce e delle carni locali. A Catania è sempre esistita, e oggi è ancor più cresciuta nella ristorazio­ne, una cultura del buon cibo e del buon bere. Offrire i piatti migliori e saper regalare emozioni è anche questa un’arte, affiancabi­le a quella messa in mostra con i quadri degli Impression­isti, che regala al turista un mix di benessere, piacere ed emozioni, realmente unico.

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 ??  ?? Edgar Degas - La danseuse chez le photograph­e
Edgar Degas - La danseuse chez le photograph­e
 ??  ?? Claude Monet - La Tamise
Claude Monet - La Tamise
 ??  ?? Pierre-auguste Renoir - Bateaux sur la Seine
Pierre-auguste Renoir - Bateaux sur la Seine
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 ??  ?? Edouard Manet - La barricade
Edouard Manet - La barricade

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