Il bello, il brutto e il cattivo dello stress: da alleato a problema moderno
Come affrontare e diminuire le tensioni che si accumulano giorno dopo giorno
Non è necessario sapere l’inglese per conoscere il significato della parola stress: un termine ormai entrato a pieno titolo nel nostro vocabolario per indicare l'effetto che provocano alcune situazioni. Quando in vari ambiti, dalla vita familiare a quella lavorativa a quella interiore, ci si trova sotto una pressione che è avvertita, a livello conscio o inconscio, come eccessiva. Lo stress è spesso coinvolto in una serie di disturbi, la cui lista è lunghissima, ma possiamo citarne alcuni dei più comuni come mal di testa, mal di schiena, difficoltà di digestione, tachicardia, problemi di sonno o sessuali, alimentazione compulsiva, tensione, ansia, nervosismo, frustrazione. Per capire un pò meglio cosa sia effettivamente lo stress, perchè esiste e a cosa serve, è utile fare riferimento alla storia ancestrale dell'essere umano, nel periodo in cui biologicamente questo sistema si è sviluppato e raffinato per fare fronte a una delle principali problematiche dell'epoca: la conservazione della propria vita. Immaginiamo quindi l'uomo primitivo con la necessità di uscire dalla caverna o dalla tana, lasciando il luogo in cui massimamente si poteva sentire al sicuro e non minacciato per avventurarsi in un ambiente spesso poco amichevole in cerca di risorse per il sostentamento. Uscito alle prime luci dell'alba per sfruttare tutte le ore di luce, dopo qualche tempo nella foresta incontra un animale pericoloso e ha la necessità di attivare rapidamente e con forza tutti i sistemi che consentano l'attacco o la fuga dalla minaccia, usando anche mezzi poco "economici" in termini di energia: l'importanza è data alla tempestività di reazione. Con un segnale che passa attraverso il sistema nervoso (molto veloce, ma dispendioso in termini energetici), si liberano varie sostanze, principalmente adrenalina e noradrenalina, per mettere il corpo nelle migliori condizioni muscolari, sanguigne, di apporto di ossigeno ed energia per affrontare la minaccia. Terminato l'incontro, speriamo nel migliore dei modi per il nostro cacciatore, l'allarme cessa, ma si riconosce che l'ambiente non è sicuro e per continuare a muoversi è necessaria una fase di tenuta a livelli più alti del normale ed "economica" delle proprie funzioni utili in caso di emergenza, a scapito delle funzioni che possono aspettare il rientro nella tana, come a esempio la digestione e i processi infiammatori, per essere pronti in anticipo ad affrontare o a evitare nuove minacce. Questo stato di adattamento a una realtà percepita come minacciosa è mediata dal sistema ormonale (più lento, ma meno dispendioso energeticamente rispetto alla via nervo-
sa) producendo diversi ormoni, fra i quali il cortisolo che possiamo considerare il più rappresentativo dello stress. Giunta la sera l'uomo primitivo torna in tana e si sente al sicuro, può fare le cose che aveva potuto posticipare grazie allo stress come mangiare, rilassare la muscolatura, abbassare il battito cardiaco, il ritmo respiratorio e permettere al sistema immunitario di svolgere le sue funzioni. Questo sistema è stato codificato e perfezionato per centinaia di migliaia di anni nella nostra specie e tuttora segue le stesse dinamiche. La produzione di cortisolo si innalza prima dell'alba (a prescindere dalla sveglia effettiva), è massima di giorno e teoricamente si abbassa la sera ed è minima la notte. Dico teoricamente perchè con l'avvento della tecnologia, in particolare dallo sfruttamento della luce elettrica, abbiamo inserito nelle nostre vite una serie di attività (dal lavorare fino a tardi, alla palestra la sera, ai film d'azione dopo cena) che prolungano il tempo in cui chiedia- mo ai nostri surreni di essere produttivi. Quando durante il giorno ci sentiamo stanchi facciamo uso di sostanze stimolanti (caffè, thè, bevande energizzanti) che aumentano l'attività surrenale. Il nostro "sentirci" nei vari luoghi, il nostro "modo di vedere il mondo e percepire la realtà" determinano una reazione fisica ad ambienti considerati minacciosi. I mezzi che si posso- no utilizzare per venire in aiuto delle persone che soffrono di stress sono molteplici. Durante un percorso naturopatico si aiutano le persone a capire quali sono, nel loro caso specifico, i fattori determinanti lo stress, con particolare attenzione a quelli meno evidenti e palesi perchè laddove la persona è già cosciente probabilmente non può o non vuole intervenire. Attraverso un esame iridologico si possono dare importanti informazioni riguardo l'ambito in cui ci sono queste "tensioni silenti", dalla famiglia all'eccessivo senso del dovere, al rapporto con se stessi, alla percezione del piacere, solo per citarne alcuni. Si può poi intervenire cercando soluzioni in termini alimentari, di abitudini, prodotti fitoterapici, di trattamenti manuali, volti a nutrire e supportare le surrenali e a interrompere o quantomeno diminuire quel carico eccessivo che ha portato allo stress negativo.