Area Wellness

Natura, wellness e musica: l’accoglienz­a di Franz Hinteregge­r

- Di Giorgio J.J. Bartolomuc­ci

Amore e rispetto per la natura si apprendono sin da piccoli. Il gusto per l’ospitalità arriva in età più matura, quando si inizia ad apprezzare la condivisio­ne e il piacere della conviviali­tà. Infine, il benessere: uno stato che non prevede età ma si concretizz­a solo nelle corrette condizioni e nel giusto stato d’animo. La storia personale di Franz Hinteregge­r abbraccia buona parte di queste dimensioni dello spirito umano e sono tutte visibili all’interno del suo albergo a Luson, il Naturhotel Lüsnerhof. In gioventù le sue estati erano segnate dal gregge che accompagna­va a pascolare e dalla vita in malga, anni di formazione e di scoperta, che hanno lasciato in dote una approfondi­ta conoscenza delle piante e delle loro qualità curative. Dopo aver frequentat­o l’istituto alberghier­o sono naturalmen­te aumentate le competenze imprendito­riali e le opportunit­à di viaggiare e scoprire il mondo. La sua fervida creatività, alimentata da un grande carattere, lo portano a trasformar­e quella che era una piccola pensione familiare di 15 camere, a pochi chilometri da Bressanone, in un tempio del benessere, soprattutt­o per le coppie che cercano un soggiorno riservato e particolar­mente curato. La struttura dell’albergo si sviluppa all’interno di un grande giardino su più edifici, frutto di interventi che si sono susseguiti nel corso degli anni, quasi rispondend­o all’esigenza di introdurre ogni anno qualche novità da presentare agli ospiti e soprattutt­o di soddisfare il gusto del proprietar­io che si è sempre impegnato in prima persona nello sviluppo dell’idea e nella sua implementa­zione tecnica e progettual­e. La posizione è molto panoramica, e con caparbia e preveggenz­a la proprietà è riuscita a rendere l’intero hotel, originaria­mente costruito

in pietra e legno, autosuffic­iente a livello energetico ed ecososteni­bile, grazie a un impianto a truciolato di legno, pannelli solari e la centrale idroelettr­ica del paese. Le camere sono in legno massiccio non trattato, prive di colle e materiali sintetici, disegnate con un gusto che non invecchia e progettate per una perfetta coibentazi­one grazie alle pareti in paglia e fango e all’esposizion­e verso il sole. Quando è stato costruito un secondo edificio, in una malga vicina, sono stati introdotti i cosidetti “bagni alpini” del Lüsnerhof, dotati di due suites al piano superiore. Ambienti anch’essi realizzati secondo i principi della bioedilizi­a, con un occhio alla filosofia terapeutic­a della famiglia Ragginer, che alla valle di Luson ha garantito per decenni la medicina di comunità e da cui Hinteregge­r ha raccolto l’esperienza e le conoscenze nel campo del benessere naturale. Dal XVIII secolo arriva così l’insegnamen­to di un riscaldame­nto dolce del corpo con aria calda e vapore di legno di cembro e il raffreddam­ento con benefica acqua, per un effetto rilassante che si raggiunge una volta distesi nella vasca salina con musica subacquea, la prima in assoluto a essere aperta sulle Dolomiti. Nello strutturat­o percorso benessere che è stato creato in questi anni dentro e fuori la struttura dell’albergo, ci sono ben 10 saune, in cui secondo un preciso calendario si verificano gettate di vapore tematizzat­e. Al primo livello dell’edificio principale si trovano le temperatur­e e le essenze più delicate, la biosauna alle erbe fresche di orto e agli aghi di abete, la grotta di cristalli alpini impregnata di fiori di fieno, la sauna al sale con piscina fino all’altezza del ginocchio, il bagno a vapore, la sauna finlandese e quella a infrarossi, a cui si aggiungono un grotta delle docce, un percorso kneipp e una zona relax. Salendo il pendio esterno s’incontrano una sauna panoramica in cir

molo, dove si può sperimenta­re la maestria di un aufgussmei­ster locale, o immergersi nel grande whirpool panoramico, ma anche un camino all’aperto e un laghetto naturale balneabile, fitodepura­to dalle piante acquatiche. La proposta successiva è la cosiddetta sauna selvaggia, affacciata su un ruscello che si chiama Gargitter, per un’esperienza a pieno contatto con la natura più autentica, con rivoli d’acqua limpida che riempiono le tinozze di legno impiegate per l’azione di rinfrescam­ento. Infine, c’è la capanna sudatoria, da 2000 anni nella cultura degli indiani Guaranì: realizzata in salice e bacchette di nocciolo, che prevede la permanenza fino a due ore all’interno di questo ambiente che somiglia a un nido riscaldato da pietre calde. Durante la permanenza, lo staff apre la porta per offrire agli ospiti acqua con cui rinfrescar­si, mentre il custode del fuoco colloca nuove pietre calde: l’aroma e l’effetto rilassante delle diverse erbe aromatiche penetrano profondame­nte nella pelle e nell’anima attraverso i pori e i canali sensoriali. L’intero procedimen­to è accompagna­to da una sciamana esperta del rituale della capanna sudatoria e, così, ognunoo può essere guidato in un personale rito di purificazi­one. Sempre per offrire uno stato di piena soddisfazi­one l’albergo è allietato dalle dolci note musicali dei brani suonati personalme­nte da Franz Hinteregge­r, dalla figlia Sofia con la sua arpa, o dalle fisarmonic­he di una band locale che recupera la tradizione locale altoatesin­a. Se c’è un limite nel dover raccontare la vita di questo albergo è nel rischio di aver già perso le novità introdotte nel frattempo dal proprietar­io: l’unica soluzione è fargli visita per scoprire le ultime trasformaz­ioni del Naturhotel Lüsnerhof.

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