L’antico villaggio Walser trasformato in un hotel di charme
In inverno, si sale con le motoslitte oppure lentamente, a piedi, tramite un sentiero che piano piano raggiunge questo angolo della Val d’aosta, che fu scelto come insediamento dall’antico (e schivo) popolo Walser nel XIII secolo. Ancora oggi, Mascognaz, nei pressi di Champoluc, è un luogo lontano, in un contesto di tranquillità e natura: le case sono state attentamente ristrutturate e il villaggio rivive di antiche memorie, scolpite nelle pietre che costituiscono ora l’hotellerie de Mascognaz. Se d’estate è l’esplosione di fiori, di gerani rossi, a dare il benvenuto agli ospiti, in inverno è il candore della neve che stupisce chi arriva in questo angolo remoto. Andare a Mascognaz significa intraprendere il sentiero dei Walser, popolazione di origine germanica che abitava le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa, creando insediamenti sempre oltre i 1.500 metri di altitudine, in modo da evitare contatti con le popolazioni locali. E in questo magico luogo, a 1.850 metri di altezza, l’hotellerie de Mascognaz diventa una fiaba in cui immergersi nel passato e nella natura ancora intatta. Gli chalet che compongono il complesso celano splendide camere e suite, arredate in stile alpine chic, con un massiccio uso del legno antico, della pietra e, in alcuni casi, del vetro. Tra le suite più affascinanti e dal tocco innovativo c’è la Stadel, con pareti di vetro abbinate al legno, materiali antichi, intersecati con dettagli contemporanei. C’è poi lo chalet Majon che richiama la tradizione dei pastori, decorato con lane grezze, legno e naturalmente la pietra. Senza accorgersene, ci si ritrova ad accarezzare i materiali che sembrano raccontare una storia di tanto tempo fa, si lasciano scrutare e ci si stupisce quando si
viene a sapere che le sculture sono di un artista come Bonalumi e il marmo di Cleopatra è scolpito da Ceccarelli. Il grandissimo chalet Monterosa è poi un open space sui generis: un antico fienile dove sono state ricavate stanze, bagni e un grandissimo salotto per ospitare chi ama la convivialità, lo stare insieme, proprio come una volta. Una scala porta al piano superiore, ma non ci sono pareti (se non nei bagni) a delimitare gli spazi. E questo rende lo chalet davvero unico. Il letto campeggia accanto al salotto: i ritmi di sonno e di veglia segnano di fatto gli spazi da condividere. Proprio come un tempo che appare ormai remoto. Tra le particolarità di questo chalet: un’intera parete di muschio vero ricorda lo spirito dei boschi circostanti. E il benessere è in ogni suite, in ogni stanza: l’atmosfera accogliente, i dettagli curati, la gentilezza dello staff e della Resident
Manager Luisella Montoli rendono particolare il soggiorno “walser”. Anche le sale dei due ristoranti, situate in due edifici vicini, ricordano ambienti di montagna in cui regna la tradizione, e conservano i loro caratteri unici. Le travi del soffitto a vista, il legno che la fa da padrone, il profumo delle valli alpine che inebria ogni singolo tavolo e le lucine che rendono palpabile il calore di quest’atmosfera tradizionale accolgono gli ospiti creando intimità e emanando calore. La cucina prevede tipici piatti di montagna, che stimolano e coccolano il palato con pietanze e sapori distinti e avvolgenti. Per fare in modo che il corpo e la mente si predispongano a rigenerarsi completamente, bastano la purissima aria di montagna e la raffinata cucina, ma gioca un ruolo molto importante anche la SPA. Quella dell’hotellerie de Mascognaz è stata ricavata a pian terreno: entrando, in fondo all’area che ospita la piscina, c’è un’ampia vetrata che si apre sul Plateau Rosa: la piscina misura 18 metri, lunga e stretta, invita a nuotare, mentre il caldo idromassaggio adiacente ai suoi bordi promette relax. Ci sono poi i classici elementi di una SPA alpina: la sauna, il bagno turco, un percorso kneipp e la relax room. Un menu di trattamenti accontenta chi ha voglia di coccole e benesse. Lontani, quasi fuori dal mondo, in puro stile Walser.