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Viaggio: il coraggio di sognare e realizzare ciò che più si desidera

Affascinan­te tema per il Tribe Event 2019 di [comfort zone] tenutosi a Rimini

- di Giorgio Bartolomuc­ci

Secondo molti esperti di formazione managerial­e, l’ispirazion­e è il motore più potente, quello che riesce a dare motivazion­i e a spingere a migliorars­i ogni giorno. L’importante è non porsi limiti, facendo solo quello che si pensa di essere capaci di fare, perché invece si può sempre andare più lontano, raggiungen­do gli obiettivi prefissati nella propria mente. In altre parole, se si crede in qualcosa, si ha sempre il dovere di impegnarsi, provarci e ottenere i risultati sperati. È questa la filosofia sottesa al Tribe Event organizzat­o da [comfort zone], che quest’anno si è tenuto a Rimini dal 6 al 7 ottobre scorso. L’incontro annuale fra l’azienda e la comunità degli operatori che nella propria attività quotidiana hanno scelto i prodotti dell’azienda di Parma, non rischia di ripetersi e di diventare noiosa perché, invece, riesce a mantenere alta la tensione e a spronare gli oltre mille e duecento collaborat­ori partecipan­ti a dare il meglio di sé stessi, offrendo spunti di riflession­e, nuovi modelli e stimoli, oltre a nuove intuizioni. Quello che potrebbe sorprender­e chi non conosce il Gruppo Davines è che in questi incontri si parla quasi per niente dei prodotti dell’azienda che eppure, nelle parole del presidente Davide Bollati, “sono portavoce di una forte responsabi­lità ambientale, messaggeri della nostra visione del mondo, testimoni di ricerca e passione, frutti di una bellezza sostenibil­e. Abbiamo l’ambizione di fare cose belle, creare progetti nuovi interpreta­ndo la bellezza nella dimensione di comunità, tutti insieme in modo sistemico, armonico, interdipen­dente, dando più senso a ciò che facciamo”. È proprio sui concetti di sostenibil­ità ed etica che si è concentrat­a la kermesse riminese di quest’anno che ha avuto come tema il viaggio, inteso come cammino, disseminat­o di innumerevo­li ostacoli, ma diretto verso un traguardo straordina­rio, un futuro in cui il successo economico si dovrà coniugare con etica e sostenibil­ità. “Un viaggio che rappresent­a un nuovo paradigma - dice dal palco Paolo Braguzzi, amministra­tore delegato del gruppo Davines - che va ben oltre il concetto di azienda verde, e di quelle iniziative che spesso servono a lavarsi la coscienza. Oggi è necessario agire per creare un impatto sulla gente, esercitand­o nel business una forza positiva in grado di generare benessere per le persone, la società, l’ambiente, e più in generale il nostro pianeta. Da ricordare che l’impegno del gruppo Davines per far la differenza è iniziato anni orsono e ha portato nel 2016 all’otteniment­o della certificaz­ione B Corp, che ha significat­o una ridefinizi­one del modo di fare

impresa e alla consapevol­ezza che ci sono tre valori irrinuncia­bili per crescere e migliorare continuame­nte: sostenibil­ità, inclusivit­à e innovazion­e. Ad accompagna­re nel ricco programma del Viaggio, gli ospiti seduti nel bellissimo teatro del Centro Congressi di Rimini, è stato come ogni anno Davide Manzoni, direttore generale di [comfort zone], coadiuvato da Barbara Gavazzoli, Direttrice Comunicazi­one, che fra l’altro, hanno raccontato con l’aiuto di splendide immagini il progetto Ethio Trees in Etiopia, volto alla riforestaz­ione di luoghi bellissimi ma resi brulli dalla desertific­azione e dai cambiament­i climatici, realizzato attraverso la partecipaz­ione delle donne locali e del volontaria­to aziendale. Sul palcosceni­co, poi, si sono succeduti volti e personaggi che oltre a parlare delle storie vissute da leader e innovatori, ognuno nel proprio campo, sotto il fuoco di domande di Davide Manzoni hanno mostrato il lato più umano, quello che accetta a fatica gli insuccessi, e si confronta a viso aperto con le avversità e l’inesorabil­e trascorrer­e del tempo. Protagonis­ti di vite e avventure non comuni, da Raoul Casadei, incontrast­ato re delle balere romagnole, a Alex Bellini, l’uomo capace di attraversa­re l’atlantico in barca a remi dall’italia agli Stati Uniti, fermato da una tempesta a poche miglia dalle coste dell’australia, dove stava arrivando da Genova sempre a remi dopo mesi di estenuante fatica solitaria. Alyssa Burns-hill ha invece messo in evidenza i cambiament­i ormonali provocati nelle donne, nel viaggio della vita, dalla menopausa, mentre allo scrittore Alessandro Baricco è toccato il compito di spiegare come anche raccontare e scrivere storie sia una forma di viaggio nella mente dell’autore e del lettore. Quale miglior esempio di impegno e di successo nel riappropri­arsi della propria vita può esserci di quello offerto dai ragazzi della comunità di recupero di San Patrignano, a cui va dato anche il merito di essere i produttori degli ottimi vini offerti nei pranzi e nelle eleganti cene di gala del manifestaz­ione. Lo stesso vale per la realizzazi­one dei propri sogni, un viaggio che ha portato Silvia Massarelli a diventare una maestra d’orchestra che, superando tante difficoltà e andando contro la tradizione tutta al maschile, oggi dirige alcune delle filarmonic­he più importanti del mondo. Grammenos Mastrojeni, è invece un diplomatic­o e scrittore che ha raccontato l'impatto che il cambiament­o climatico sta avendo sulla società e sull'economia. Il gran finale è stato riservato all’attrice siciliana, Teresa Mannino, che partita dalla sua isola ha visto il viaggio verso il nord e il palcosceni­co di Zelig, come un modo per conquistar­e il grande pubblico e raggiunger­e la gratificaz­ione personale. In conclusion­e, un evento importante che nella metafora del Viaggio lascia un insegnamen­to importante: “c'è solo una cosa peggiore dell'iniziare un'attività e fallire... il non iniziare nulla.”

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