Viaggio: il coraggio di sognare e realizzare ciò che più si desidera
Affascinante tema per il Tribe Event 2019 di [comfort zone] tenutosi a Rimini
Secondo molti esperti di formazione manageriale, l’ispirazione è il motore più potente, quello che riesce a dare motivazioni e a spingere a migliorarsi ogni giorno. L’importante è non porsi limiti, facendo solo quello che si pensa di essere capaci di fare, perché invece si può sempre andare più lontano, raggiungendo gli obiettivi prefissati nella propria mente. In altre parole, se si crede in qualcosa, si ha sempre il dovere di impegnarsi, provarci e ottenere i risultati sperati. È questa la filosofia sottesa al Tribe Event organizzato da [comfort zone], che quest’anno si è tenuto a Rimini dal 6 al 7 ottobre scorso. L’incontro annuale fra l’azienda e la comunità degli operatori che nella propria attività quotidiana hanno scelto i prodotti dell’azienda di Parma, non rischia di ripetersi e di diventare noiosa perché, invece, riesce a mantenere alta la tensione e a spronare gli oltre mille e duecento collaboratori partecipanti a dare il meglio di sé stessi, offrendo spunti di riflessione, nuovi modelli e stimoli, oltre a nuove intuizioni. Quello che potrebbe sorprendere chi non conosce il Gruppo Davines è che in questi incontri si parla quasi per niente dei prodotti dell’azienda che eppure, nelle parole del presidente Davide Bollati, “sono portavoce di una forte responsabilità ambientale, messaggeri della nostra visione del mondo, testimoni di ricerca e passione, frutti di una bellezza sostenibile. Abbiamo l’ambizione di fare cose belle, creare progetti nuovi interpretando la bellezza nella dimensione di comunità, tutti insieme in modo sistemico, armonico, interdipendente, dando più senso a ciò che facciamo”. È proprio sui concetti di sostenibilità ed etica che si è concentrata la kermesse riminese di quest’anno che ha avuto come tema il viaggio, inteso come cammino, disseminato di innumerevoli ostacoli, ma diretto verso un traguardo straordinario, un futuro in cui il successo economico si dovrà coniugare con etica e sostenibilità. “Un viaggio che rappresenta un nuovo paradigma - dice dal palco Paolo Braguzzi, amministratore delegato del gruppo Davines - che va ben oltre il concetto di azienda verde, e di quelle iniziative che spesso servono a lavarsi la coscienza. Oggi è necessario agire per creare un impatto sulla gente, esercitando nel business una forza positiva in grado di generare benessere per le persone, la società, l’ambiente, e più in generale il nostro pianeta. Da ricordare che l’impegno del gruppo Davines per far la differenza è iniziato anni orsono e ha portato nel 2016 all’ottenimento della certificazione B Corp, che ha significato una ridefinizione del modo di fare
impresa e alla consapevolezza che ci sono tre valori irrinunciabili per crescere e migliorare continuamente: sostenibilità, inclusività e innovazione. Ad accompagnare nel ricco programma del Viaggio, gli ospiti seduti nel bellissimo teatro del Centro Congressi di Rimini, è stato come ogni anno Davide Manzoni, direttore generale di [comfort zone], coadiuvato da Barbara Gavazzoli, Direttrice Comunicazione, che fra l’altro, hanno raccontato con l’aiuto di splendide immagini il progetto Ethio Trees in Etiopia, volto alla riforestazione di luoghi bellissimi ma resi brulli dalla desertificazione e dai cambiamenti climatici, realizzato attraverso la partecipazione delle donne locali e del volontariato aziendale. Sul palcoscenico, poi, si sono succeduti volti e personaggi che oltre a parlare delle storie vissute da leader e innovatori, ognuno nel proprio campo, sotto il fuoco di domande di Davide Manzoni hanno mostrato il lato più umano, quello che accetta a fatica gli insuccessi, e si confronta a viso aperto con le avversità e l’inesorabile trascorrere del tempo. Protagonisti di vite e avventure non comuni, da Raoul Casadei, incontrastato re delle balere romagnole, a Alex Bellini, l’uomo capace di attraversare l’atlantico in barca a remi dall’italia agli Stati Uniti, fermato da una tempesta a poche miglia dalle coste dell’australia, dove stava arrivando da Genova sempre a remi dopo mesi di estenuante fatica solitaria. Alyssa Burns-hill ha invece messo in evidenza i cambiamenti ormonali provocati nelle donne, nel viaggio della vita, dalla menopausa, mentre allo scrittore Alessandro Baricco è toccato il compito di spiegare come anche raccontare e scrivere storie sia una forma di viaggio nella mente dell’autore e del lettore. Quale miglior esempio di impegno e di successo nel riappropriarsi della propria vita può esserci di quello offerto dai ragazzi della comunità di recupero di San Patrignano, a cui va dato anche il merito di essere i produttori degli ottimi vini offerti nei pranzi e nelle eleganti cene di gala del manifestazione. Lo stesso vale per la realizzazione dei propri sogni, un viaggio che ha portato Silvia Massarelli a diventare una maestra d’orchestra che, superando tante difficoltà e andando contro la tradizione tutta al maschile, oggi dirige alcune delle filarmoniche più importanti del mondo. Grammenos Mastrojeni, è invece un diplomatico e scrittore che ha raccontato l'impatto che il cambiamento climatico sta avendo sulla società e sull'economia. Il gran finale è stato riservato all’attrice siciliana, Teresa Mannino, che partita dalla sua isola ha visto il viaggio verso il nord e il palcoscenico di Zelig, come un modo per conquistare il grande pubblico e raggiungere la gratificazione personale. In conclusione, un evento importante che nella metafora del Viaggio lascia un insegnamento importante: “c'è solo una cosa peggiore dell'iniziare un'attività e fallire... il non iniziare nulla.”