Un albergo sugli alberi: il fascino del My Arbor a Bressanone
Il fascino del My Arbor a Bressanone
Si narra che nel XVI secolo la città di Bressanone fu teatro di un avvenimento che ne avrebbe accresciuto la fama a nutrito l’immaginario fino ai giorni nostri. Stiamo parlando del fatto che nel 1551 il comune della provincia autonoma di Bolzano, già meta prediletta di sovrani e vescovi, ospitò per due settimane l’elefante Soliman, il pachiderma indiano che il Re del Portogallo Giovanni III donò a suo nipote, l’arciduca Massimiliano d’austria. Soliman fu protagonista di un lungo viaggio da Lisbona fino a Vienna, attraverso le Alpi, e a ogni tappa gli abitanti locali lo accoglievano tra mille omaggi e celebrazioni. Tanta era l’aspettativa del suo arrivo e il suo prestigio che l’hotel che lo ospitò nella tappa di Bressanone, tutt’oggi operativo, da quel momento cambiò il suo nome in Elephant Hotel. Durante la sua lunga marcia, in molti si spostarono in montagna per vedere il grande elefante con alle spalle, come scenario, il panorama mozzafiato delle Dolomiti. Testimonianze dell’epoca raccontano di quando il pachiderma si trovò ad attraversare i sentieri della Plose, la montagna che dista appena 7 km da Bressanone e che si affaccia sulla Valle Isarco offrendo uno spettacolo mozzafiato. Un racconto che ha il gusto della leggenda e che risuona nella narrazione e nella pubblicità di questa meta turistica adatta a tutte le stagioni. La Plose, infatti, offre numerose attrazioni perfette per lo svago di grandi e piccini: in estate con passeggiate, sentieri panoramici, escursioni ciclistiche e spassosissime discese in kart; mentre in inverno si trasforma in un moderno comprensorio sciistico, che fa parte del carosello del Dolomiti Superski, tra le Dolomiti e le Alpi Sarentine. Ma il fascino del luogo, al netto delle leggende, è caratterizzato da un microclima del tutto particolare che offre non solo vette innevate e paesaggi rupestri, ma anche cipressi e palme, baciati dai raggi di un sole che splende per tutto l’anno, e che danno vita a un paesaggio variegato e ricco di contrasti stupendi. Questo territorio, da anni parte del patrimonio mondiale delL’UNESCO offre una cornice paesaggistica straordinaria al cui interno si trova il My Arbor hotel, il più grande tree ho
tel italiano, la cui caratteristica straordinaria sono le 104 suite “arboree”, costruite su solide palafitte con affaccio sulle corolle degli alberi. La sensazione è quella di trovarsi sospesi in aria a due passi dal cielo. Il My Arbor si pone un obiettivo che va oltre la semplice offerta ricettiva: cioè quello di offrire ai propri ospiti la sensazione onirica di un ritorno all’infanzia, realizzando quel desiderio comune a ogni bambino di poter vivere su una casetta sull’albero. Da qui la definizione cara ai titolari dell’hotel di “luogo dell’io”, inteso come una struttura in cui lasciarsi avvolgere dalla natura in attesa che le sue proprietà taumaturgiche agiscano sullo spirito, aiutando l’individuo a ritrovare sé stesso. Da questa idea nasce il nome “My Arbor”, dove “My” rappresenta il concetto di “tempo per me”, da spendere per fare tutto ciò che si desidera; mentre il nome Arbor deriva dal latino e significa albero. La dimensione onirico-favolistica si protrae anche al mattino, quando ci si sveglia con il cinguettio degli uccellini in una delle camere a 30 metri di altezza, e ci si affaccia su un’indimenticabile vista panoramica sulla Valle Isarco. Le stanze sono un mix di cultura locale, innovazio
ne e tecnologia, in linea con i valori della tradizione altoatesina e con la forte spinta all’innovazione che ha caratterizzato il territorio negli ultimi anni. Gli interni portano la firma dell’arch. Gerhard Tauber, protagonista di un’operazione stilistica volta a ricreare un’ambiente il più rispettoso della natura e delle tradizioni locali: dalla scelta degli arredi in legno antico di larice e abete rosso bruciato dal sole, alle ampie pareti vetrate, fino ai tessuti in loden e lino dai toni che richiamano i colori caldi della terra. L’effetto di immersione nella natura è totale. Tra le varie scelte a disposizione del cliente, la suite Treetop è dotata del kit di pronta evasione dalla realtà: dal view corner alla terrazza con idromassaggio esterno, dove, immersi in una sauna privata, lo sguardo si perde in un orizzonte sterminato di chiome arboree. Il concept naturale si estende fino alla SPA Arboris, dove è possibile sperimentare un sano relax a quota mille metri, cullati dalla pace del bosco. I ritmi del My Arbor appaiono dilatati e, contrariamente a quanto accade nella vita di tutti i giorni, spesso scandita da appuntamenti frenetici, il tempo è un prezioso alleato. “Take your time” si direbbe in inglese, “prenditi il tempo che ti serve” e usalo a tuo piacimento. A disposizione ci sono due grandi piscine, una interna (18x6m) e una esterna Infinity (10x6m), oppure un intero “mondo sauna” con 3-4 gettate tematiche al giorno. L’albero è anche l’anima dei trattamenti wellness. Attraverso l’accostamento e le proprietà delle diverse tipologie di alberi altoatesini, Julia Fischnaller, responsabile della SPA, ha creato alcuni trattamenti finalizzati a riconciliare il corpo, lo spirito e l’anima basati su 4 tipologie di alberi: il larice, dalle proprietà purificanti; il cirmolo, che agisce come calmante e garantisce un sonno tranquillo; il pino mugo, che fortifica sia il corpo che la mente e rafforza la resistenza immunitaria; l’abete rosso, dal carattere coriaceo, che dona pace interiore aiutando a sentirsi puri e liberi. Varie le attività quotidiane: yoga (hatha yoga, acro yoga, forest yoga), pilates, rilassamento muscolare progressivo e Do In. Mentre per gli appassionati in inverno c’è lo sci-guiding, un servizio esclusivo che l’albergo fornisce mettendo a disposizione maestri per tutti i livelli e tour sulle piste più belle dell’alto Adige. Per finire: “Saluti dall’alto”, con partenza dal My Arbor in elicottero, un piacevole volo panoramico sulle Dolomiti fino all’arrivo nella stazione sciistica prescelta per iniziare la lezione.