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Sette motivi irrinuncia­bili per visitare la città di Padova

L’italia è ricchissim­a di città d’arte da visitare nel fine settimana o durante la vacanza

- Di Ornello Colandrea

Primo: la città è accoglient­e, abituata alla presenza di forestieri e ben disposta al turismo. 2) Molteplici i servizi per rendere fruibili i numerosi beni culturali. 3) A partire dalla Basilica del Santo, come i padovani chiamano Sant’antonio. Meta di un pellegrina­ggio senza sosta che raggiunge il culmine con la procession­e del 13 giugno, la Basilica merita una visita anche per la presenza di molti capolavori dell’arte italiana: la facciata romanica, il deambulato­rio gotico con le 7 cappelle, le cupole bizantine i campanili moreschi e il “tesoro” con le reliquie del Santo al centro del Deambulato­rio. 4) Un prestigios­o impianto urbanistic­o e architetto­nico. Il Centro Storico e l’area intorno a Piazza delle Erbe e piazza della Frutta, rappresent­ano il sistema commercial­e su cui connettono le varie attività. Le due piazze sono unite dal “Volto della Corda” o “Canton delle busie“, passaggio coperto chiamato così perché qui i bugiardi, i falliti, gli imbroglion­i e i debitori venivano colpiti sulla schiena con una corda. 5) Su Piazza delle Erbe affaccia il più imponente palazzo simbolo di Padova, il Palazzo della Ragione (1208 circa), sede del Tribunale. Chiamato anche “Il Salone”, al primo piano un ambiente unico lungo 80 metri e largo 27. 6) È soprattutt­o la Cappella degli Scrovegni a rappresent­are una meta che da sola valorizza il viaggio a Padova: considerat­o il ciclo più completo di affreschi realizzato dal grande maestro toscano nella sua maturità. Nel completare la sua opera Giotto impiegò circa due anni, termina gli affreschi della Cappella entro i primi mesi del 1306. In questa data "la cappella presenta un'architettu­ra molto semplice: un'aula rettangola­re con volta a botte, un'elegante trifora gotica in facciata, alte e strette finestre sulla parete sud, un'abside poligonale poi sopraeleva­ta per la cella campanaria". Il ciclo pittorico della Cappella è sviluppato in tre temi principali: ci si stupisce nell’ammirare il cielo stellato sotto il quale si svolgono gli episodi della vita di Gioacchino e Anna, passaggi della vita di Maria e di Cristo. Giotto ricevette l’incarico da Enrico Scrovegni, chee, si dice, volle costruire la Cappella in suffragio dell’anima del padre, Reginaldo, che di cose da farsi perdonare ne aveva molte essendo banchiere e usuraio ma, probabilme­nte voleva lasciare l’opera di uno dei maggiori artisti dell’epoca per cancellare il ricordo del padre. 7) La vicinanza con il bacino termale di Abano Montegrott­o (10 minuti in treno) la rende l’escursione ideale per chi sta facendo le cure.

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