Resilienza e sostenibilità: due concetti chiave per ripartire
Davide Bollati, presidente del gruppo Davines, nella sua Parma sulle orme di Adriano Olivetti
Continuiamo la nostra indagine su come il mondo del Turismo e del Benessere si stia attrezzando per rispondere e ammortizzare i danni creati dalla pandemia da Coronavirus. L’intera filiera del turismo, della mobilità, dell’accoglienza e degli alberghi sta vivendo una crisi senza precedenti in attesa di vedere se, terminati gli allarmismi e i rischi concreti per la salute, l’estate riporterà turisti e clienti negli alberghi, nei ristoranti, nei musei, nei resort e nelle SPA. Ne parliamo con Davide Bollati, Presidente del Gruppo Davines di Parma, una realtà internazionale, leader nel mondo del benessere e dell’estetica professionale. Il Gruppo è stato una delle prime aziende italiane a essere certificato B Corp. Si tratta di una certificazione pioniera e esigente, riconosciuta a livello internazionale, conferita alle aziende che, vengono valutate periodicamente, dimostrando che la loro performance è interdipendente dalle attività ad impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Vale la pena di ricordare che tutte le filiere di fornitura mirano a controllare la tracciabilità dei principi attivi in collaborazione con i principali attori del settore, dalla coltivazione di piante medicali alla raccolta, alla loro trasformazione e incorporazione nei prodotti. La maggiore parte del packaging è riciclato e o riciclabile, così come le formule rinse off sono studiate per essere altamente biodegradabili. Gli imballaggi di scatole sono realizzati in cartone proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e stampate con inchiostri a base vegetale; infine gli stabilimenti usano un approvvigionamento energetico proveniente da fonti rinnovabili. Sul sociale, per quanto riguarda il gruppo Davines si segnala l’impegno con progetti in diversi paesi del mondo e nel progetto Parma Capitale della Cultura Italiana.
Oggi l’aiuto che noi possiamo dare alla intera filiera del turismo, degli alberghi e del benessere professionale è in termini di un nuovo pensiero di geopolitica mondiale. C’è bisogno di un pensiero post-globalizzazione che si trova nella necessità di rigenerare un nuovo modo di abitare il mondo per l’uomo. Quello che non cambierà sarà la sua curiosità di “scoprire e conquistare” il mondo ma ciò andrà fatto secondo logiche di limiti planetari. C’è bisogno anche di nuovi modelli di business stakeholder oriented e per una giusta transizione verso una crescita sostenibile. Ritengo inoltre importante promuovere le biodi
versità e le culture locali, le attività carbon neutral e tutte le tecnologie al servizio della sostenibilità. In sintesi va favorita una logica rigenerativa che preveda nuove misurazioni, nuove certificazioni e, in definitiva un approccio più B Corp.
Il settore passerà necessariamente attraverso una ristrutturazione che non potrà non essere mitigata da interventi delle istituzioni pubbliche - per quello che potranno solo parzialmente fare - ma è mia intenzione creare momenti di confronto sui principi da me evocati in questa chiacchierata. Credo che la nostra esperienza possa offrire modelli di resilienza a chi parteciperà e favorirà l’inizio di una fase di rigenerazione del nostro meraviglioso settore che dovrà diventare parte della soluzione e non del problema che ci troviamo ad affrontare oggi. tica consapevole nel nostro caso, che aspira alla realizzazione di un mondo migliore.ovvio che dispositivi di protezione individuale, igiene e sanitizzazione andranno aggiunti ai protocolli. Tutto ciò é già disponibile e questa è la parte relativamente più semplice da risolvere. Fin dall’inizio della pandemia abbiamo messo a disposizione una formula disinfettante da noi prodotta che si è dimostrata molto ben accetta ed efficace. te condizioni di cronicità, adottando quello stile di vita sano che da anni promuoviamo insieme ai nostri prodotti. Certo, è una sfida culturale molto difficile per molti di noi ma va affrontata e vinta.